Il circolo di Rosignano di Rifondazione Comunista si schiera a sostegno della cittadinanza e delle associazioni che respingono il progetto di ampliamento della discarica. Più di 5 milioni di tonnellate di rifiuti verranno interrate da REA per i prossimi 15 anni. Con una delle TARI più alte della Toscana, a Rosignano si vuole continuare a lucrare sulle spalle dei contribuenti.
Noi chiediamo un cambiamento radicale, più “green”, basato sul porta a porta, che si occupi del corretto smaltimento del rifiuto.
Vogliamo inoltre che il cittadino che si impegna nella raccolta differenziata PAGHI MENO e che la inciviltà abbia un costo maggiore!!
CI SIAMO STANCATI DI QUESTE POLITICHE VECCHIE VOLTE SOLO ALL’INTERESSE. VOGLIAMO UN FUTURO PER I NOSTRI FIGLI CHE NON SIA PERMEATO DI SOSTANZE TOSSICHE!
Venerdì 2 giugno tutti a Camp Darby per dire NO AI TRENI DELLA MORTE!
Venerdì 2 giugno alle 10:30 tutti di fronte a Camp Darby per dire NO AI TRENI DELLA MORTE!
Proprio mentre la riconversione ad uso civile della base di Camp Darby sembrava essere stata accettata da una larga convergenza politica e sociale, ecco che scopriamo l’esistenza di un accordo, già sottoposto al vaglio del parco di S. Rossore, per importanti opere di ampliamento operativo dell’insediamento americano.
La maggior parte dei mezzi che, con la nuova linea ferroviaria e navigabile, transiteranno verso Camp Darby vedranno nel porto di Livorno il loro snodo principale, riproponendo tutta la nostra aerea come un obbiettivo estremamente sensibile.
Dobbiamo smetterla di illuderci che gli interessi americani siano anche i nostri interessi, questa operazione giova solo a loro e nuoce gravemente a tutti i cittadini.
Le armi ed i mezzi che transiteranno da Livorno, anche grazie al nuovo servizio Ro-Ro della Liberty Lines, andranno principalmente in medio oriente, ad alimentare l’arsenale dei principi sauditi e del golfo che sono tra i principali sostenitori di movimenti fondamentalisti e che continuano ad agire nella più totale impunità, firmando anzi ulteriori contratti d’acquisto a seguito della visita del Presidente americano di pochi giorni fa.
Ci rifiutiamo di assecondare un meccanismo vizioso che, come conseguenza, avrà solo morte con le conseguenti maree umane che si getteranno nel Mediterraneo per fuggire da fame e orrore.
Chiediamo al sindaco di Livorno di esprimersi pubblicamente contro il progetto nella sua veste di garante della salute e dell’incolumità dei livornesi, e di attivarsi urgentemente con le istituzioni competenti affinché questo progetto di ampliamento non veda mai la luce.
Da parte nostra ci opporremo con tutti i mezzi possibili insieme alla Rete Civica Livornese contro la Nuova Normalità della Guerra ed a tutti i cittadini livornesi, e non, che vogliono la pace per il nostro territorio.
Atto vandalico al circolo PRC Colline
Solidarietà ai lavoratori della Grandi Molini
La nostra solidarietà ai lavoratori della Grandi Molini e dell’indotto che hanno saputo far fronte al peggior atteggiamento padronale da parte dell’azienda, il cui esercizio è ormai libero perché strutturale all’economia che il PD e le altre destre hanno costruito. I lavoratori hanno purtroppo subito un ricatto del quale purtroppo pagheranno il prezzo salato. Il nostro obiettivo è fare in modo che le aziende non possano derogare ai, già magri, strumenti di sostegno al reddito disponibili. Siamo tornati ad una contrattazione ottocentesca che distruggerà completamente il nostro tessuto sociale ed alla quale ci potremmo sottrarre solo con misure radicali per riequilibrare un potere contrattuale dominato dal datore di lavoro. Non è più derogabile l’istituzione di un reddito universale da finanziare con il profitti del capitale.
Autorità portuali e comuni: un rapporto difficile da sempre
Vladimiro Mannocci, membro della Segreteria di Rifondazione Comunista – Federazione di Livorno, sul rapporto tra Autorità Portuali ed amministrazioni comunali.
“AUTORITÀ’ PORTUALI E COMUNI: UN RAPPORTO DIFFICILE DA SEMPRE: DIAMO SPAZIO ALLA POLITICA E NON AI POLITICISMI. LIVORNO DISTRATTA SUL BLITZ DEL DUO SERRACCHIANI/LUPI CHE FA FUORI I COMUNI
Non voglio entrare nella polemica di questi giorni rispetto alla c.d. privatizzazione della Porto di Livorno 2000 e sul fatto che l’intervento del Gruppo Consiliare del M5S rischia di aprire un conflitto istituzionale che è bene evitare. Da quando è stata approvata la legge 84/94 nelle varie città portuali abbiamo assistito spesso a problemi di rapporti fra Amministrazioni elettive e ruoli e funzioni della Autorità Portuali, che hanno una connotazione e delle prerogative specifiche che sono definite per legge. Per evitare conflitti istituzionali, che sono sempre un fattore negativo, è necessario attuare percorsi politici nei quali le amministrazioni elettive siano in condizione di definire cornici e traccianti strategici sul piano della programmazione del territorio, compreso l’ambito portuale. Ed operare quindi ricercando sempre quella “leale collaborazione” utile per risolvere i problemi, altrimenti si corre il rischio di scadere più sul terreno ideologico e gestionale che non di governo, così come hanno fatto le precedenti amministrazioni. Sforziamoci tutti di evitare discussioni da “vecchie comari”, delle quali pensiamo Livorno non abbia bisogno. Troviamo improduttiva la gara su chi rappresenta il volere dei cittadini come strumento di contrapposizione, fra chi è buono e chi è cattivo, fra chi sbaglia e chi fa bene. Un tema, quello della rappresentatività, da usare con cautela specie da questa Amministrazione che ha vinto con il 25% dei voti del corpo elettorale livornese. Allora dobbiamo dare spazio alla Politica ed abbandonare pratiche politiciste che hanno portato Livorno nelle gravi condizioni in cui si trova oggi. Che Livorno abbia perso un ruolo di indirizzo nella portualità nazionale lo stiamo affermando da tempo, infatti se continuiamo a guardare il particulare, rischiamo fare la guardia al “bidone vuoto”. Nel decreto “Sblocca Italia” che dovrebbe essere approvato da il Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni, sono inseriti alcuni emendamenti figli di una proposta congiunta Serracchiani/Lupi, che oltre ad accorpare le attuali Autorità Portuali (Livorno Piombino) costituiscono in modo pasticciato dei distretti logistici. Questa proposta, coerente con il modello“autoritario” del PD di Renzi e del compare Berlusconi & C, dà subito una mazzata al ruolo degli Enti Locali, compreso il Comune, a partire per adesso dalla nomina dei futuri Presidenti delle Autorità Portuali. Infatti l’attuale ordinamento prevede che i Presidenti siano. “nominati previa intesa con la regione interessata, con decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale designati rispettivamente dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, la cui competenza territoriale coincide, in tutto o in parte, con la circoscrizione di cui all’articolo 6, comma 7. La terna è comunicata al Ministro dei trasporti e della navigazione tre mesi prima della scadenza del mandato. Il Ministro, con atto motivato, può chiedere di comunicare entro trenta giorni dalla richiesta una seconda terna di candidati nell’ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro nomina il presidente, previa intesa con la regione interessata, comunque tra personalità che risultano esperte e di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Con questo blitz sarà il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a “Selezionare, individuare e nominare il presidente tra soggetti aventi esperienze amministrative o istituzionali o professionali pertinenti e compatibili con gli indirizzi e le competenze dei distretti logistici, sentito il parere dei presidenti delle regioni interessate”. Quindi i Comuni spariscono direttamente dalla scena e la Regione potrà limitarsi a dare un “parere” che è altra cosa rispetto al fatto che i Presidenti A.P. siano nominati “previa intesa con la Regione interessata”. Le sorprese non finiscono qui, nel testo Lupi/Serracchiani, ma questa parte non rientra del corpo del D.L., i Presidenti delle Autorità Portuali diventeranno una sorta di “amministratori unici” di questi enti e i Comitati Portuali non avranno più poteri di deliberare ma daranno solo “pareri”. Insomma se esistono problemi con l’attuale ordinamento fra gli organi dell’A.P e le amministrazioni elettive, figuriamoci cosa accadrà quando passeranno queste modifiche in Parlamento. Tutto questo stà passando sulla testa dei cittadini, del Parlamento ecc. Chiediamo alle forze politiche livornesi i cui gruppi sono presenti in Consiglio Comunale, ai Sindacati ed ai rappresentanti datoriali, ma voi siete d’accordo con questa impostazione?? Noi no. Purtroppo a Livorno questi problemi non vengono discussi ne in sede politica ne in quella istituzionale. Sindaco Nogarin ANCI è d’accordo? Suggeriamo che il Consiglio Comunale organizzi delle audizioni con I Sindacati, Associazioni Datoriali, il Senatore Marco Filippi e magari anche con i Senatori del M5S presenti nell’VII° Commisione.”
30 Luglio 2014
Vladimiro Mannocci – Segreteria Federazione Rifondazione Comunista Livorno