ELEZIONI PROVINCIALI – DISCONTINUITÀ, ALTERNATIVA, SENSO DEMOCRATICO

Sinistra Unita per il LavoroComunicato congiunto del Direttivo e Gruppo consiliare di Buongiorno Livorno e di Sinistra Unita per il Lavoro:

ELEZIONI PROVINCIALI – DISCONTINUITÀ, ALTERNATIVA, SENSO DEMOCRATICO

Un po’ dappertutto, in Toscana, abbiamo assistito alla nascita di esperimenti politici nuovi, talvolta – non di rado – con risultati elettorali soddisfacenti. Negli ultimi anni molti movimenti sono nati nella galassia mutevole del civismo, di un civismo che è sempre meno sinonimo di localismo, di mancanza di visione, ed è invece sempre più orientano alla costruzione di un soggetto politico nuovo: un soggetto politico policentrico, federativo, diffuso. Un civismo che non è né anti né impolitico, ma che della politica vuole anzi recuperare il senso autentico, vero: etimologico. Un civismo con le idee chiare sui valori non negoziabili su cui ricostruire la nostra comunità. Oltre alla messa in bilico di migliaia di posti di lavoro a livello nazionale, l’opera di smantellamento delle Province ha prodotto solo un risultato: quello di eliminare la possibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti per la gestione di importanti servizi ed uffici pubblici.

La situazione presenta delle peculiarità che nel nostro territorio vanno valutate attentamente: si assiste infatti a una diminuzione di democraticità e a uno svuotamento di poteri su molti settori, ma non per esempio in campo ambientale, visto che la Provincia continuerà a detenere le competenze e i poteri di rilascio delle più significative autorizzazioni ambientali, come quelle sulla costruzione di impianti industriali e di smaltimento rifiuti, sulle discariche, sugli scarichi e le emissioni, sulle VIA di interesse provinciale e forse anche sulle concessioni che riguardano l’acqua. Le criticità che interessano il nostro territorio sono tali in questo campo che questi aspetti andranno ponderati sempre più attentamente.

Per il rinnovo degli organi politici, è stata introdotta la cosiddetta elezione di secondo livello degli organi della “nuova” Provincia. Ovvero il Presidente ed il Consiglio Provinciale sono scelti dai grandi elettori: i consiglieri dei Comuni che fanno parte del territorio provinciale.

Al tempo stesso, sono state introdotte delle soglie di firme per la presentazione delle candidature estremamente alte. Soprattutto per le candidature alla Presidenza (ne servono 44), cosa che rende praticamente impossibile ai raggruppamenti più piccoli, ma comunque largamente rappresentativi come i nostri, di poter partecipare alla competizione sia per avere una rappresentanza sia per rendere la sfida sulla Presidenza più adeguata alla geografia politica esistente nella Provincia di Livorno.

C’è comunque la possibilità e la volontà da parte nostra di essere della partita,attraverso la presentazione della candidatura di Giuliano Parodi, Sindaco di Suvereto eletto a maggio con la lista civica Assemblea popolare che potrebbe essere la vera novità di queste strane elezioni.

I numeri per la presentazione di questa candidatura però non sono ancora sufficienti.

Per queste ragioni, lanciamo un appello a tutte le forze politiche del territorio provinciale, affinché sostengano questa proposta andando così a garantire almeno la presenza di una vera alternativa di discontinuità rispetto al passato, conferendo a queste elezioni provinciali un minimo senso democratico.

Direttivo e Gruppo consiliare di Buongiorno Livorno
Sinistra Unita per il Lavoro

La Segreteria del PRC sulle nomine dei nuovi assessori

La Segreteria della Federazione Livornese di Rifondazione Comunista esprime sconcerto e perplessità per le vicende di queste ultime ore legate alla nomina degli assessori Gianni Lemmetti al Bilancio e Paola Baldari all’urbanistica, annunciate dal Capogruppo del M5S Francesco Bastone, smentite e poi confermate dal Sindaco Filippo Nogarin. Tale vicenda non solo dimostra un problema di correttezza procedurale e di rispetto dei ruoli, ma anche la grave difficoltà da parte del Sindaco Nogarin ad esprimere una rappresentanza generale che è insita nella sua carica. La vita e l’azione istituzionale del Comune di Livorno ruota ormai attorno a logiche di interessi di gruppi ristretti del M5S (meet up) che contraddicono il concetto che le Istituzioni siano di tutti i cittadini. Una visione proprietaria delle istituzioni che per anni abbiamo contestato al PD. Un altro elemento in continuità con la precedente amministrazione, che è stato causa delle inefficienze e dei gravi ritardi programmatici, sta nello “spacchettamento” dell’Assessorato all’Urbanistica che invece avrebbe bisogno di una visione d’insieme per evitare di produrre inevitabilmente tendenze a “compartimenti stagni” o addirittura divaricazioni di indirizzi fra assessorati. Si ripropone dunque “l’assetto Cosimi” con tutti i suoi limiti e i suoi rischi per la Città in una fase molto difficile sul piano economico e sociale.

                                                     La Segreteria

Livorno, 20/08/2014

Porto e Sblocca Italia: comunicato congiunto PRC / Buongiorno Livorno

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Sul decreto sblocca Italia e sulle questioni della portualità, condividiamo una nota di coalizione firmata da Vladimiro Mannocci di Sinistra Unita per il lavoro e dal gruppo consiliare di BuongiornoLivorno.

“Abbiamo più volte affermato che Livorno ed il suo porto rischiano di essere marginalizzati non solo sul piano commerciale ma anche sul piano politico. Per questo motivo pensiamo che un ruolo importante possa essere svolto anche dall’Amministrazione Comunale specie su temi dirimenti come la modifica alla Legge 84/’94 che a livello nazionale si sta portando avanti modificando gli assetti e i poteri della portualità per come fino ad oggi li abbiamo conosciuti. Una delle modifiche più rilevanti riguarda proprio il ruolo dei territori nei processi decisionali della materia portuale. Nel decreto “Sblocca Italia” che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni, sono inseriti alcuni emendamenti figli di una proposta congiunta Serracchiani/Lupi, che oltre ad accorpare le attuali Autorità Portuali (Livorno Piombino) costituiscono in modo pasticciato dei distretti logistici. Questa proposta, coerente con il modello“autoritario” del PD di Renzi e del compare Berlusconi & C, dà subito una mazzata al ruolo degli Enti Locali, compreso il Comune, a partire, per adesso dalla nomina dei futuri Presidenti delle Autorità Portuali. Infatti l’attuale ordinamento prevede che i Presidenti siano. “nominati previa intesa con la regione interessata, con decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale designati rispettivamente dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, la cui competenza territoriale coincide, in tutto o in parte, con la circoscrizione di cui all’articolo 6, comma 7. La terna è comunicata al Ministro dei trasporti e della navigazione tre mesi prima della scadenza del mandato. Il Ministro, con atto motivato, può chiedere di comunicare entro trenta giorni dalla richiesta una seconda terna di candidati nell’ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro nomina il presidente, previa intesa con la regione interessata, comunque tra personalità che risultano esperte e di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Con questo blitz agostiano sarà il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a “Selezionare, individuare e nominare il presidente tra soggetti aventi esperienze amministrative o istituzionali o professionali pertinenti e compatibili con gli indirizzi e le competenze dei distretti logistici, sentito il parere dei presidenti delle regioni interessate”. Quindi i Comuni spariscono direttamente dalla scena e la Regione potrà limitarsi a dare un “parere” che è altra cosa rispetto al fatto che i Presidenti A.P. siano nominati “previa intesa con la Regione interessata”. Le sorprese non finiscono qui, nel testo Lupi/Serracchiani, ma questa parte non rientra del corpo del D.L., i Presidenti delle Autorità Portuali diventeranno una sorta di “amministratori unici” di questi enti e i Comitati Portuali non avranno più poteri di deliberare ma daranno solo “pareri”. Insomma, lo diciamo anche a fronte della diatriba di questi giorni fra il gruppo di maggioranza in Consiglio Comunale e i Presidente dell’Autorità Portuale, se esistono problemi con l’attuale ordinamento fra gli organi dell’A.P e le amministrazioni elettive, figuriamoci cosa accadrà quando passeranno queste modifiche in Parlamento. Inoltre non si capisce la scelta del doppio regime legislativo (d’urganza con il D.L. e ordinario con il D.D.L) che rischia di mandare su un binario morto l’iter parlamentare. Riteniamo che il Sindaco Nogarin debba da subito attivarsi in sede ANCI per riferire al Consiglio Comunale la posizione dell’Associazione su questi problemi. Auspichiamo inoltre che il Sindaco di Livorno assuma un ruolo di primo piano in ANCI Porti. Il Gruppo consiliare di Buongiorno Livorno intende farsi promotore di una serie di audizioni con le forze sociali, le rappresentanze datoriali, Parlamentari della maggioranza governativa e dell’opposizione, per mettere in condizione il Consiglio Comunale di avere una visione chiara dell’azione legislativa, e delle prospettive del porto di Livorno nel quadro nazionale ed internazionale.

Vladimiro Mannocci – Rifondazione Comunista Livorno – Sinistra Unita per il Lavoro
Gruppo consiliare BuongiornoLivorno

Festa di Liberazione 2014

Locandina Festa di Liberazione 2014 - PRC Federazione di Livorno

Dall’8 al 17 Agosto si svolgerà presso il centro culturale “Le Creste” (Via della Costituzione – Rosignano Solvay) la Festa di Liberazione della Federazione di Livorno. Spettacoli, dibattiti, concerti e il ristorante…

Clicca sulla locandina per scaricare il programma in pdf!

Autorità portuali e comuni: un rapporto difficile da sempre

Vladimiro Mannocci, membro della Segreteria di Rifondazione Comunista – Federazione di Livorno, sul rapporto tra Autorità Portuali ed amministrazioni comunali.

“AUTORITÀ’ PORTUALI E COMUNI: UN RAPPORTO DIFFICILE DA SEMPRE: DIAMO SPAZIO ALLA POLITICA E NON AI POLITICISMI. LIVORNO DISTRATTA SUL BLITZ DEL DUO SERRACCHIANI/LUPI CHE FA FUORI I COMUNI
Vladimiro Mannocci

Non voglio entrare nella polemica di questi giorni rispetto alla c.d. privatizzazione della Porto di Livorno 2000 e sul fatto che l’intervento del Gruppo Consiliare del M5S rischia di aprire un conflitto istituzionale che è bene evitare. Da quando è stata approvata la legge 84/94 nelle varie città portuali abbiamo assistito spesso a problemi di rapporti fra Amministrazioni elettive e ruoli e funzioni della Autorità Portuali, che hanno una connotazione e delle prerogative specifiche che sono definite per legge. Per evitare conflitti istituzionali, che sono sempre un fattore negativo, è necessario attuare percorsi politici nei quali le amministrazioni elettive siano in condizione di definire cornici e traccianti strategici sul piano della programmazione del territorio, compreso l’ambito portuale. Ed operare quindi ricercando sempre quella “leale collaborazione” utile per risolvere i problemi, altrimenti si corre il rischio di scadere più sul terreno ideologico e gestionale che non di governo, così come hanno fatto le precedenti amministrazioni. Sforziamoci tutti di evitare discussioni da “vecchie comari”, delle quali pensiamo Livorno non abbia bisogno. Troviamo improduttiva la gara su chi rappresenta il volere dei cittadini come strumento di contrapposizione, fra chi è buono e chi è cattivo, fra chi sbaglia e chi fa bene. Un tema, quello della rappresentatività, da usare con cautela specie da questa Amministrazione che ha vinto con il 25% dei voti del corpo elettorale livornese. Allora dobbiamo dare spazio alla Politica ed abbandonare pratiche politiciste che hanno portato Livorno nelle gravi condizioni in cui si trova oggi. Che Livorno abbia perso un ruolo di indirizzo nella portualità nazionale lo stiamo affermando da tempo, infatti se continuiamo a guardare il particulare, rischiamo fare la guardia al “bidone vuoto”. Nel decreto “Sblocca Italia” che dovrebbe essere approvato da il Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni, sono inseriti alcuni emendamenti figli di una proposta congiunta Serracchiani/Lupi, che oltre ad accorpare le attuali Autorità Portuali (Livorno Piombino) costituiscono in modo pasticciato dei distretti logistici. Questa proposta, coerente con il modello“autoritario” del PD di Renzi e del compare Berlusconi & C, dà subito una mazzata al ruolo degli Enti Locali, compreso il Comune, a partire per adesso dalla nomina dei futuri Presidenti delle Autorità Portuali. Infatti l’attuale ordinamento prevede che i Presidenti siano. “nominati previa intesa con la regione interessata, con decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale designati rispettivamente dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, la cui competenza territoriale coincide, in tutto o in parte, con la circoscrizione di cui all’articolo 6, comma 7. La terna è comunicata al Ministro dei trasporti e della navigazione tre mesi prima della scadenza del mandato. Il Ministro, con atto motivato, può chiedere di comunicare entro trenta giorni dalla richiesta una seconda terna di candidati nell’ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro nomina il presidente, previa intesa con la regione interessata, comunque tra personalità che risultano esperte e di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Con questo blitz sarà il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a “Selezionare, individuare e nominare il presidente tra soggetti aventi esperienze amministrative o istituzionali o professionali pertinenti e compatibili con gli indirizzi e le competenze dei distretti logistici, sentito il parere dei presidenti delle regioni interessate”. Quindi i Comuni spariscono direttamente dalla scena e la Regione potrà limitarsi a dare un “parere” che è altra cosa rispetto al fatto che i Presidenti A.P. siano nominati “previa intesa con la Regione interessata”. Le sorprese non finiscono qui, nel testo Lupi/Serracchiani, ma questa parte non rientra del corpo del D.L., i Presidenti delle Autorità Portuali diventeranno una sorta di “amministratori unici” di questi enti e i Comitati Portuali non avranno più poteri di deliberare ma daranno solo “pareri”. Insomma se esistono problemi con l’attuale ordinamento fra gli organi dell’A.P e le amministrazioni elettive, figuriamoci cosa accadrà quando passeranno queste modifiche in Parlamento. Tutto questo stà passando sulla testa dei cittadini, del Parlamento ecc. Chiediamo alle forze politiche livornesi i cui gruppi sono presenti in Consiglio Comunale, ai Sindacati ed ai rappresentanti datoriali, ma voi siete d’accordo con questa impostazione?? Noi no. Purtroppo a Livorno questi problemi non vengono discussi ne in sede politica ne in quella istituzionale. Sindaco Nogarin ANCI è d’accordo? Suggeriamo che il Consiglio Comunale organizzi delle audizioni con I Sindacati, Associazioni Datoriali, il Senatore Marco Filippi e magari anche con i Senatori del M5S presenti nell’VII° Commisione.”

30 Luglio 2014

Vladimiro Mannocci – Segreteria Federazione Rifondazione Comunista Livorno