Un commento sul risultato delle elezioni regionali

si_toscanaRifondazione Comunista desidera ringraziare tutti i cittadini che hanno votato la  lista Sì-Toscana a Sinistra, e soprattutto i compagni e le compagne che hanno lavorato gratuitamente e con grande generosità per ottenere il massimo risultato possibile. Un ringraziamento particolare va al candidato Alberto Benedetti, dai consensi che ha ricevuto emerge non solo un forte legame con il territorio di Collesalvetti, ma un riconoscimento che va oltre quei confini. Risulta purtroppo evidente che i risultati ottenuti non siano però stati all’altezza delle nostre aspettative e dei nostri sforzi. Nonostante il risultato raggiunto a Livorno, anche nella nostra città il vero vincitore è stato l’astensionismo. Chiaramente, la Sinistra non è stata capace di intercettare la voglia di cambiamento che percepiamo nella nostra società, e di ripetere localmente il successo di Syriza e Podemos. Rifondazione Comunista non ha mai nascosto i ritardi ed i limiti nella costruzione della lista, ma ha deciso comunque di portare anche stavolta il proprio contributo, convinti che l’Aventino non rappresenti mai la soluzione migliore contro la barbarie incipiente. Non potevamo lasciare ancora più campo libero al futuro ottocentesco che il PD vuole costruire, dove i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Non potevamo rimanere da parte senza sfidare il razzismo profuso a piene mani dalla Lega Nord, e senza indicare lo sfruttamento del lavoro ed il potere della finanza come i veri nemici da abbattere. Siamo orgogliosi delle nostre scelte, ma occorre adesso capire che il progetto del Sì non è stato sufficiente; continueremo quindi a lavorare all’unità di una sinistra popolare, che nasca dal basso ed in continuità con la nostra proposta di alternativa emersa nelle scorse elezioni amministrative comunali, con  tutte le forze che ne hanno fatto parte, con tutte quelle che potrebbero farne parte in futuro, ma sopratutto con la maggioranza delle donne e degli uomini livornesi che chiedono ai comunisti ed alla sinistra di tornare ad essere protagonisti delle lotte e delle proposte politiche…

La Segreteria della Federazione Livornese del PRC

Sempre accanto a lavoratrici e lavoratori del call center Peoplecare

Striscione RSU People Care - Foto di Giacomo Bazzi
Striscione RSU People Care – Foto di Giacomo Bazzi

Rifondazione Comunista di Collesalvetti è ancora qui per esprimere la propria vicinanza e il proprio supporto ai lavoratori del call-center di Guasticce che stanno, in queste ore, occupando la palazzina sede del call center da lavoratori licenziati, nonostante le promesse preelettorali di chi le elezioni le ha vinte di nuovo. Oggi stesso ci sarà un incontro al Ministero dello Sviluppo economico tra le istituzioni e Comdata, il gruppo che si è aggiudicato i servizi 12.40 e 89.24.24., il quale non può rimanere impassibile difronte e questo dramma. Si deve trovare la via di uscita per questi 350 lavoratori/trici in NASPI. Rifondazione Comunista Collesalvetti auspica, come già ribadito più volte, che sia fatto il possibile per non aggravare ulteriormente un bilancio sociale, di una provincia, che già è tra i peggiori del paese e della regione, con un ulteriore tracollo dell’ economia sociale Livornese e con la conferma di altri 350 licenziamenti che questa città e questa zona non si possono permettere.
Ora il tempo delle promesse facili e delle visite con il megafono davanti ai luoghi di lavoro è finito, ora basta con gli inviati regionali a Collesalvetti, nemmeno fossero ispettori internazionali dell’ONU, ora c’è rimasto solo da ricollocare a lavoro tutte le 350 persone.

Per la segreteria del P.R.C. di Collesalvetti, Valerio Bianconcini

Contro omofobia e transfobia, il governo potrebbe fare molto

1280px-Rainbow_flag_breezeDomenica 17 maggio ricorre la giornata mondiale contro l’omotransfobia, anniversario della decisione dell’OMS di depennare l’omosessualità dall’elenco diagnostico e statistico delle malattie mentali nel troppo recente 1992. La federazione livornese di Rifondazione Comunista sarà presente a sostegno di tutte le iniziative del movimento GLBTQ, da Pisa a Piombino, per denunciare il lungo cammino che ancora deve essere compiuto dalla politica per il raggiungimento della piena uguaglianza giuridica e sociale di gay, lesbiche, transessuali e bisessuali.

Vogliamo fortemente denunciare la patetica latitanza del governo PD nel colmare questa macroscopica violazione dei diritti umani e spronare all’immediata assunzione dei seguenti impegni da parte del governo nazionale e regionale:

-La piena estensione dell’aggravante di odio per orientamento sessuale e di identità di genere all’interno della legge Mancino

-L’adozione di una adeguata normativa contro l’omotransfobia all’interno del nostro quadro normativo, intesa a reprimere i messaggi di odio legalizzato all’interno dei mass media, falsamente riconducibili al diritto della libertà d’opinione

-Il riconoscimento anagrafico dell’identità di genere senza l’obbligo di finalizzare il percorso per il cambio di sesso

-La convocazione di una commissione regionale per verificare l’attuazione della legge regionale 63 del 2004

-L’adozione di una legge sul matrimonio egualitario che vada ben oltre il compromesso al ribasso del DDL Cirinnà

-Una normativa sui diritti e doveri basici del regime delle coppie di fatto

-L’inserimento del turismo GLBT e la sponsorizzazione degli eventi collaterali all’interno delle politiche regionali e comunali in materia

In occasione di questo 17 maggio, riteniamo doveroso ricordare l’ecatombe umana rappresentata dai suicidi di giovani gay lesbiche e transessuali riconducibili alle situazioni di forte disagio psicologico prodotte da politici omofobi e dalle confessioni religiose maggioritarie in questo paese, le cui mani sono sporche del loro sangue. L’unica malattia è l’omofobia e siamo decisi a combatterla!

Francesco Renda
Coordinatore segreteria livornese Rifondazione Comunista

Comunicato congiunto PRC-SEL sul restauro della storica bandiera del PCI

bandieraAccade nella nostra città che un partito come il Pd, locale e nazionale, tenti di attuare operazioni di mistificazione di bassa lega come quella relativa al restauro della bandiera del Pci conservata nel Circolo del Pd “San Marco Pontino”, immeritato patrimonio di un partito politico che ha ormai da molto tempo abbandonato, non solo sul piano ideologico, ma anche su quello culturale e politico, i valori che furono alla base del Pci.

Accade che per questo sedicente Partito di Centro Sinistra le guerre vengano chiamate missioni di pace, che attui riforme istituzionali autoritarie e antidemocratiche, che attraverso il “Jobs Act”  realizzi una lotta di classe in favore dei ceti dominanti, togliendo diritti ai lavoratori e pensionati, allargando la povertà a sempre più ampi strati di popolazione a favore di un numero sempre più ristretto di popolazione che detiene oltre il 50% della ricchezza prodotta nel nostro Paese. Ciò accade anche perché nel Pd e nel M5S non esiste alcun legame con la tradizione comunista e chi dice il contrario vive nel romanzo 1984 di Orwell.

Gridano meno diritti e più tutele, gridano che il bene del padrone è anche il nostro bene, e intanto i padroni ingrassano e noi siamo sedotti solo dal riflesso delle loro briciole viste in televisione. Si, avete ragione, la Bandiera Rossa per voi è solo una reliquia e fate bene a metterla dentro una teca. La nostra è consunta, ma continua ancora a sventolare.

Come scriveva Pasolini nei suoi versi dedicati alla Bandiera Rossa:

“ridiventa straccio,
e il più povero ti sventoli”

PRC Livorno
SEL Livorno