Rifondazione Comunista per una coalizione e per un governo popolare per la pace, per la giustizia sociale e ambientale.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 11 persone e persone in piedi

Non c’è da spargere una sola lacrima sulle dimissioni di Draghi la cui agenda si è dimostrata impermeabile ai bisogni della maggioranza del paese e delle classi popolari e pericolosa prosecuzione dell’attacco ai diritti che va avanti da anni. Il governo Draghi e le modalità con cui è avvenuta la sua caduta testimoniano ancora una volta il fallimento di una classe dirigente neoliberista autoreferenziale che ha portato il paese in guerra, lo ha impoverito e reso più ingiusto.Per l’ennesima volta il Partito Democratico apre un’autostrada all’affermazione di una destra con cui ha condiviso e condivide tutte le scelte strategiche.
Consideriamo grave sul piano democratico la decisione di Mattarella di convocare le elezioni per una data così ravvicinata come il 25 settembre, non solo per la palese discriminazione per le liste che dovranno raccogliere le firme mentre i partiti presenti in parlamento si sono esentati per legge ma anche per l’impossibilità di svolgere una campagna elettorale partecipata.
Vogliono che le elezioni siano una competizione truccata tra i partiti guerrafondai e antipopolari. Noi lavoreremo per guastare la festa al partito unico della guerra, della precarizzazione del lavoro, delle privatizzazioni, della devastazione ambientale. Rifondazione Comunista lavorerà per evitare che il confronto politico-elettorale sia ridotto alla competizione tra partiti e schieramenti che portano avanti la guerra della NATO e le politiche neoliberiste.
Poniamo apertamente alle formazioni che si dicono di sinistra e ambientaliste e si sono dichiarate all’opposizione del governo Draghi con quale credibilità ripropongano logiche di alleanza con un Partito Democratico che si presenta come il più coerente sostenitore dell’agenda Draghi. Lo stesso tema riguarda il Movimento 5 Stelle che si trova a un bivio dopo una legislatura che ha deluso le speranze di cambiamento e rottura che aveva rappresentato per milioni di persone.
Rifondazione Comunista mette a disposizione tutte le sue energie militanti per rendere possibile la costruzione di una coalizione di alternativa contro la guerra per un governo popolare con un programma sociale e ecologico, per la democrazia e l’attuazione della Costituzione.Rifondazione ritiene fondamentale per le classi popolari di questo Paese proseguire col progetto Verso l’Unione Popolare avviato il 9 luglio con Luigi De Magistris, le parlamentari di Manifesta e Pap e aprirlo al dialogo con tutte le forze alternative al sistema delle due destre: quella postfascista e quella draghiana.
La precipitazione elettorale richiede uno slancio e uno sforzo straordinari di partecipazione politica e programmatica e di impegno a partire dalla raccolta delle firme. Lavoriamo con determinazione per la presentazione della lista di Unione Popolare e anche alla determinazione di possibili allargamenti di uno schieramento antifascista e antidraghiano sapendo che la costruzione di una nuova soggettività unitaria e plurale richiede tempi più lunghi.
Riteniamo indispensabile che l’Unione Popolare chiami a raccolta tutte le energie e le intelligenze disponibili per un progetto che risponda ai bisogni delle classi popolari e lavoratrici e che si proietti oltre il passaggio elettorale.La direzione nazionale, data la situazione determinata dallo scioglimento delle Camere, propone al CPN il rinvio della Conferenza nazionale d’organizzazione al periodo successivo alle elezioni mentre le conferenze già convocate sui territori possono diventare utili momenti di discussione sulla fase politica preparatorie per una campagna elettorale straordinaria.
La Direzione nazionale dà mandato alla segreteria di concordare in tempi necessariamente ristrettissimi con altre soggettività interessate le modalità di presentazione e la proposta programmatica entro la convocazione del Cpn a fine mese.

Documento approvato all’unanimità dalla direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, 21 luglio 2022

1 luglio: Livorno, presidio a sostegno del popolo curdo

Con molte altre realtà livornesi, domani venerdì 1 luglio dalle 18:30 saremo di fronte al consolato svedese di Livorno (in Via della Venezia, 15) per protestare contro l’accordo tra Svezia, Finlandia e Turchia. Per entrare nella NATO superando il veto turco infatti Svezia e Finlandia hanno accettato condizioni vergognose: estradizione dei prigionieri curdi, repressione degli attivisti, ripresa della vendita di armi alla Turchia, supporto ai suoi attacchi militari in Kurdistan.

E’ evidente che la NATO è l’organizzazione armata dell’imperialismo occidentale a guida USA e che non ha mai avuto tra i suoi obiettivi la democrazia e i diritti umani!


Invitiamo tutte e tutti a venire in piazza con noi a protestare contro questa infamia!


Inoltre, una delegazione di Rifondazione Comunista domenica sarà ad Ankara al congresso dell’HDP, il partito dei curdi e delle minoranze che Erdogan vuole mettere al bando. Porteremo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni curdi che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita e la loro libertà.

Bentornata Coppa Barontini!

Stasera, dopo la sospensione del 2020 e 2021, finalmente c’è di nuovo la Coppa Barontini! Come nelle passate edizioni, anche quest’anno la federazione livornese di Rifondazione Comunista offre uno dei premi in palio per il Trofeo Edda Fagni (competizione di gozzette a 4 remi, per equipaggi femminili e under 18 maschili); il premio verrà consegnato dalla compagna Laura Banchetti, della nostra segreteria di federazione. Siamo orgogliosi di dare il nostro contributo ad una bella tradizione sportiva e popolare livornese che ricorda figure storiche come il compagno comandante partigiano e dirigente politico comunista Ilio “Dario” Barontini, e la compagna Edda Fagni, parlamentare per il PCI e poi per Rifondazione Comunista.

Livorno: cambiare linea sulla gestione dei parchi pubblici nel centro città

Sulla base di dati ISTAT, Livorno risulta “maglia nera” per il verde urbano con appena 12,4 metri quadrati a testa.

E mentre troviamo conferma di questo grave deficit che ogni livornese vive sulla propria pelle, dobbiamo denunciare il comportamento scorretto da parte dell’amministrazione comunale, che permette la trasformazione dei parchi pubblici in attività ad accesso contingentato, di pochi, invece di fare in modo che i propri cittadini (in special modo quelli più vulnerabili e fragili come bambini e anziani) abbiano a disposizione il poco verde pubblico presente in centro città. 

Stiamo parlando del parco di via Paoli 85 e del parco della Fortezza Nuova, che da quando sono stati destinati in parte a servizi risultano assoggettati alle esigenze ed orari dei loro gestori. Capita così che gruppi di anziani, soliti ritrovarsi nel tardo pomeriggio (considerate le alte temperature di questi giorni e la totale assenza di centri sociali) nel parchino di via Paoli, vengono fatti uscire verso le 17:30/18:00, sempre che non siano affittati i campi di calcetto o tennis all’interno del parco (al mattino c’è il centro estivo per i bambini). Può anche succedere che in orario diurno i parchi siano completamente inaccessibili perché al loro interno viene svolta una attività con ingresso a pagamento (vedi il caso della festa medievale nella Fortezza Nuova).

Critichiamo questo comportamento scorretto e chiediamo che l’amministrazione tuteli i propri cittadini, vigilando sulla accessibilità per tutti degli spazi verdi e di aggregazione, in special modo nel centro cittadino.

La Segreteria della Federazione livornese del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Rifondazione al Toscana Pride 2022

Rifondazione Comunista parteciperà sabato 18 giugno al corteo dell’orgoglio LGBTQI+ per riaffermare il sostegno del nostro Partito al pieno diritto di uguaglianza di quella che è anche la nostra comunità.
In occasione del primo Pride ospitato nella nostra città di Livorno, siamo fieri di contribuire con un piccola novità che ci riguarda direttamente. Nelle tessere di iscrizione al nostro partito è adesso possibile poter esprimere un’identità di genere diversa da quella binaria M/F. Si tratta di uno degli ultimi risultati dell’impegno a rendere nostro patrimonio comune la necessità di modificare radicalmente le modalità di approccio politiche verso l’inclusione e la piena partecipazione di tutti, tutte e tuttu.
Il contrasto all’omobitransfobia richiede un impegno concreto costituito soprattutto da azioni che devono partire dal nostro quotidiano. Non basta indignarsi ad ogni aggressione, perché l’odio, la diffidenza e l’esclusione sono fatti costitutivi rispetto ai quali la violenza costituisce solo la punta di iceberg.
Da comunisti saremmo inoltre lieti di vedere tutte le aziende che si colorano di arcobaleno adesso, durante questo “pride month”, impegnarsi concretamente tutto l’anno per una reale inclusione delle persone LGBTQI+ nei rispettivi posti di lavoro e non assistere invece al brutto spettacolo del “pink washing” solo per vendere più prodotti alla nostra comunità.