Inaccettabile la violenza durante l’arresto. Combattiamo il disagio sociale per ridurre la microcriminalità

Condanniamo la violenza con la quale è stato condotto nella nostra città l’arresto ripreso in un video che ha avuto ampia circolazione nelle scorse ore.

Non ci sono situazioni che possano giustificare un calcio in faccia sferrato da chi è responsabile della sicurezza pubblica contro una persona immobilizzata. Auspichiamo che le misure severe annunciate dall’arma dei Carabinieri nei confronti del responsabile siano accompagnate anche da azioni volte a prevenire simili pericolosi eccessi nell’uso della forza.

Accostando questo episodio al pestaggio ai danni di una donna transgender da parte di agenti della polizia municipale avvenuto a Milano, vediamo come la proposta della destra di abolire il reato di tortura sia decisamente fuori luogo: questi casi dimostrano che purtroppo c’è ancora bisogno di tutele contro la violenza da parte delle forze dell’ordine.

A Livorno è innegabile la presenza di disagio sociale e microcriminalità, anche al di là della concentrazione di questi fenomeni in quartieri e zone specifiche; sono situazioni che aggravano le condizioni di vita di ampi strati della classe lavoratrice. La risposta a questo non può essere la militarizzazione del territorio: si è dimostrata inutile e prepara il terreno ad abusi come quello a cui abbiamo assistito. E’ con la giustizia sociale, è con una vera politica che garantisca diritti, casa, lavoro, è abbattendo le disuguaglianze e le ingiustizie, è coinvolgendo attivamente cittadini, quartieri e comunità nella gestione della cosa pubblica, che si possono creare le condizioni per l’eradicazione del disagio sociale e la drastica diminuzione della microcriminalità.

Domenica 21 maggio: Federazione aperta!

Proseguono le consuete aperture bisettimanali della sede della nostra federazione, in Via Modigliani 29 a Livorno: domenica 21 maggio potete passare dalle 9:30 alle 12:30! E’ importante potersi incontrare di persona per discutere di politica e organizzare insieme le nostre azioni collettive.

Lutto per la scomparsa del compagno Sergio Carmignoli

La Federazione Livornese del Partito della Rifondazione Comunista si unisce ai familiari e alle compagne e ai compagni di Rosignano nel dolore per la scomparsa del compagno Sergio Carmignoli. Militante e rappresentante del PCI, poi colonna del nostro partito fin dalla sua fondazione, protagonista di un percorso politico coerente fatto di impegno per la classe lavoratrice nelle lotte e nelle istituzioni. Un esempio per tutti noi che durerà nel tempo. Ti salutiamo a pugno chiuso, compagno Sergio!

Fortezza Nuova: serve un programma d’intesa

Il Direttore artistico della società “Fortezza Village Livorno” afferma in una recente intervista al Tirreno che per il programma degli spettacoli di quest’anno stanno “selezionando band musicali tenendo conto del loro impatto acustico, nel rispetto dell’equilibrio tra Fortezza e i residenti”. Un equilibrio che, in base alle lamentele pervenute dai residenti, non ci sembra essere stato finora rispettato. Allo stesso modo non ci sembra rispettato l’obbligo di garantire la “fruibilità delle aree costituenti il parco pubblico“, previsto dal bando di assegnazione della Fortezza: secondo numerose segnalazioni di cittadini e turisti gli orari di chiusura sono spesso anticipati rispetto a quelli degli altri parchi pubblici cittadini. Ricordiamo inoltre le indisponibilità temporanee legate agli eventi che occupano la Fortezza nella sua interezza.
A questo proposito, dato che dal 12 al 14 maggio proprio nella Fortezza Nuova si svolgerà il “Leghorn Medieval Festival”, e visto che l’evento prevede un biglietto d’ingresso, le aree destinate a parco pubblico saranno ancora inaccessibili ai cittadini per giornate intere?

Secondo noi serve un diverso equilibrio tra profitto della società concessionaria e natura di bene pubblico della Fortezza. Auspichiamo che, magari con l’intervento dell’amministrazione, si possa giungere ad un programma d’intesa che tuteli gli interessi di tutti.

la Segreteria della Federazione Livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Solidarietà ai naufraghi sbarcati a Livorno

Aderiamo e stiamo partecipando al presidio di solidarietà, e rilanciamo il comunicato:

LIVORNO SOLIDALE E ANTIRAZZISTA SALUTA L’ARRIVO DEI NAUFRAGHI DELLA LIFE SUPPORT
IL GOVERNO CONTINUA A OSTACOLARE I SALVATAGGI IN MARE
Ancora una volta Livorno solidale e antirazzista rivolge un saluto di benvenuto ai naufraghi in arrivo nel nostro porto nella giornata del 3 maggio e ringrazia l’equipaggio della nave Life Support che li ha soccorsi, assicurando loro la salvezza.
Assieme alla solidarietà vogliamo esprimere una precisa denuncia delle misure recentemente adottate dal Governo Meloni su questa materia, misure che denotano accanimento contro i migranti e volontà di ostacolare il lavoro delle organizzazioni che si occupano di salvataggi in mare.
Politiche che, nella loro recrudescenza, furono inaugurate nello scorso dicembre proprio a Livorno, e che da allora sono state adottate come prassi ordinaria.

Ai naufraghi e a chi li soccorre non viene concesso di sbarcare nel porto più vicino, come sarebbe logico e umanamente sensato, oltre che doveroso, nei confronti di persone che si trovano in grave difficoltà e sofferenza. il porto di sbarco Imposto dal Ministero dell’Interno spesso che trova molto lontano dal luogo del soccorso e recupero dei naufraghi, che devono quindi sopportare altri giorni di navigazione prima di giungere al porto di destinazione.
La Life Support che giunge a Livorno mercoledì 3 maggio sbarca naufraghi che ha raccolto quattro giorni fa, sabato 29 aprile, a cui non è stato concesso sbarco in altri porti che hanno trovato nel loro tragitto. Un’assurdità che si può leggere solo in chiave razzista e discriminatoria. Allo stesso modo sono da interpretare le sanzioni previste per le associazioni che operano salvataggi in mare, nel caso in cui deroghino da quanto strettamente disposto o addirittura operino salvataggi plurimi.
Le politiche di guerra e di sfruttamento dei territori esercitate in vari settori del mondo, in particolare in Africa, dove l’Italia ha attive oltre 40 missioni militari, provocano quell’emergenza ormai costante che determina la necessità di emigrare. A questa situazione le direttive governative reagiscono con una brutalità che si manifesta in vari modi: non attivando i dovuti soccorsi, come è successo a Cutro; mettendo in atto respingimenti, come denunciato dalla Sea Watch pochi giorni fa; imponendo di sbarcare in porti molto distanti dalle aree di soccorso; destinando chi fugge da situazioni drammatiche a quelle prigioni chiamate CPR (centri di permanenza per i rimpatri).

Siamo felici di salutare i naufraghi che sbarcano a Livorno, a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà; allo stesso tempo ci opponiamo con decisione alle politiche governative in materia di migrazione e all’ipotesi, di cui si sta sempre più parlando, di costruzione di un CPR in Toscana.

Ringraziamo gli equipaggi di Life Support e quanti si adoperano per aiutare queste persone ad affrontare questo momento drammatico .

Livorno anche in questa occasione conferma la sua storia: QUI NESSUNO È STRANIERO

LIVORNO SOLIDALE E ANTIRAZZISTA