8 dicembre: Colline in Festa, apertura straordinaria del circolo PRC!

Quest’anno a Livorno riprende la tradizionale festa di quartiere “Colline in festa”. Per l’occasione, la sede del nostro circolo Livorno Nord, in via di Salviano 53, sarà aperta dalle 11:00 alle 19:00. Compagne e compagni del Circolo e della Federazione accoglieranno i visitatori e gestiranno una bancarella di libri usati. Siete tutte e tutti invitati per venire a discutere con noi della situazione del rione e della città!

DEFEND KURDISTAN

Presidio-manifestazione a Livorno
Mercoledì 30 novembre h 17.30
Piazza Grande

Fermiamo i bombardamenti delle forze armate turche!
Impediamo una nuova invasione del Kurdistan!
Sosteniamo il progetto di una società libera, femminista, di pace nel Nord Est della Siria, nel Bashur, in Iran e altrove! Jin Jiyan Azadi!

In queste giornate in tutto il mondo si tengono iniziative contro i bombardamenti che colpiscono la città di Kobane, distruggendo ospedali, granai, centrali elettriche e villaggi. Lo stato turco prepara una nuova invasione di terra. L’Italia continua ad essere uno dei principali fornitori di armamenti della Turchia. Scendiamo in piazza anche qui a Livorno per fermare la guerra, per denunciare la complicità del governo italiano con il regime di Ankara, in solidarietà con chi lotta per una società più giusta e più libera.

Livorno per il Rojava

Domenica 20, continuano le aperture domenicali della Federazione

Continuano le aperture della domenica mattina (per ora bisettimanali) della nuova sede della nostra federazione, in via Modigliani a Livorno. Domenica 20 dalle 10:00 alle 12:00 saremo lì per continuare l’allestimento della biblioteca e preparare il lavoro di analisi sulla struttura di classe della società livornese! Curiosi e interessati alle nostre attività sono benvenuti ✊🏽

4 novembre a Livorno presidio contro guerre e militarizzazione

BASTA GUERRE! BASTA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO!
Venerdì 4 novembre piazza GRANDE – ore 17.30 – PRESIDIO-MANIFESTAZIONE

Il 4 novembre in Italia è la “Festa delle Forze Armate”, che celebra la “vittoria” della Prima Guerra Mondiale. Solo in Italia morirono oltre 600 mila soldati e oltre 500 mila civili per gli interessi della monarchia e dei circoli finanziari e militari ad essa legati. La retorica dell’unità nazionale fu usata per giustificare questo massacro. Moltissimi furono i disertori, i fucilati e coloro che espressero un deciso rifiuto della guerra. Da sempre una giornata di propaganda guerrafondaia che spesso coinvolge anche le scuole. Oggi più che mai non c’è niente da festeggiare. La guerra in Ucraina a cui l’Italia partecipa come cobelligerante, inviando armi e denaro, ma anche schierando truppe e mezzi militari ai margini del conflitto, crea una inaccettabile escalation militare con ripercussioni pesantissime anche qui: dall’aumento della propaganda militarista nelle scuole, allo sfruttamento massiccio dei territori per scopi militari, all’economia di guerra che viene imposta e che si traduce sempre più in carovita insostenibile, taglio dei salari, dell’occupazione e delle spese sociali.

• fermare la guerra innescata e alimentata dau governi di ogni schieramento, sia da quelli legati a Putin e che da quelli legati alla NATO

• fermare le guerre diffuse in tutto il mondo, che alimentano povertà, predazione di risorse, migrazioni forzate

• bloccare l’invio di armi, l’aumento delle spese militari, il rifinanziamento delle missioni militari

• impedire la costruzione della nuova base militare a Coltano, l’ampliamento di Camp Darby e la crescente militarizzazione del territorio

• opporsi alla crescente presenza degli ambienti militari nelle scuole, perché le pratiche militari non devono interferire con l’educazione scolastica, formativa, e di sviluppo del libero pensiero degli alunni e degli studenti

• rifiutare la propaganda bellica, rifiutare le retoriche patriottiche, rifiutare l’esaltazione della morte e delle stragi, a partire da iniziative di lotta il prossimo 4 novembre

• costruzione dello sciopero generale del 2 dicembre contro la guerra, il carovita e l’economia di guerra

• esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dalle guerre e sostegno ai disertori e a coloro che rifiutano le logiche dei loro governi

In una situazione gravissima come quella che stiamo vivendo l’opposizione alla guerra, per essere reale ed efficace, deve avere obiettivi chiari, precisi e non generici!

Coordinamento cittadino per il ritiro immediato delle missioni militari italiane all’estero

Giovedì 27 ottobre assemblea pubblica antimilitarista

Buonasera compagne e compagni,

questo giovedì 27 ottobre dalle 17:30 si terrà a Livorno, in Piazza Grande, una assemblea pubblica sul tema “Basta guerre! Basta militarizzazione del territorio!”

L’iniziativa è promossa dal Coordinamento Livornese per il ritiro delle missioni militari all’estero (coordinamento che vede anche la partecipazione della federazione livornese del nostro partito). Invitiamo tutte e tutti a partecipare e diffondere la notizia dell’iniziativa!

Questa la piattaforma dell’iniziativa:

La guerra in Ucraina a cui l’Italia, inviando armi, partecipa come cobelligerante, crea una inaccettabile escalation militare con ripercussioni pesantissime, dall’aumento della propaganda militarista nelle scuole, allo sfruttamento massiccio dei territori per scopi militari, all’economia di guerra che viene imposta e che si traduce sempre più in carovita insostenibile, taglio dei salari, dell’occupazione e delle spese sociali.

• per fermare la guerra voluta da Putin e dalla NATO

• per fermare le guerre diffuse in tutto il mondo, che alimentano povertà, predazione di risorse, migrazioni forzate

• per bloccare l’invio di armi, l’aumento delle spese militari, il rifinanziamento delle missioni militari

• per impedire la costruzione della nuova base militare a Coltano, l’ampliamento di Camp Darby e la crescente militarizzazione del territorio

• per opporsi alla presenza dei militari nelle scuole, perchè a scuola non si insegna la guerra

• per dire no alla propaganda bellica, alla retorica patriottica dell’esaltazione della morte e delle stragi che anche il 4 novembre vorrebbero imporci

• per costruire lo sciopero generale del 2 dicembre contro la guerra, il carovita e l’economia di guerra.

• Per esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dalle guerre e sostegno ai disertori e a coloro che rifiutano le logiche dei loro governi

In una situazione gravissima come quella che stiamo vivendo l’opposizione alla guerra, per essere reale ed efficace, deve avere obiettivi chiari, precisi e non generici.

Ordine del giorno Comitato Politico Federale 9/10/2022

Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Comitato Politico Federale della Federazione di Livorno del 9/10/2022:

LA FASE

Dopo la situazione senza precedenti determinatasi con la pandemia globale, le provocazioni atlantiste e l’invasione dell’Ucraina da parte russa hanno determinato un quadro internazionale con gravi ripercussioni sulle classi lavoratrici, sia quelle dei paesi direttamente coinvolti nel conflitto sia quelle dei paesi dell’Unione Europea. Da un punto di vista strettamente economico, i rincari energetici, causati anche dalla natura speculativa del mercato, hanno il duplice effetto di peggiorare il già galoppante carovita e mettere a rischio molte attività economiche e produttive. Intanto, le conseguenze del riscaldamento globale continuano a ferire i territori.

La situazione di zone già deboli come quella livornese sembra quindi destinata ad un peggioramento ulteriore, in assenza di una politica di sinistra in grado di articolare una seria programmazione dello sviluppo economico che guardi ai bisogni delle classi popolari.

IL VOTO

l risultato nazionale di Unione Popolare alle elezioni di settembre, nonostante il grande sforzo di tante e tanti militanti, è stato insufficiente e insoddisfacente, e non ci ha permesso l’elezione di parlamentari.

Nella nostra provincia abbiamo ottenuto risultati migliori rispetto al contesto nazionale: Unione Popolare ha raggiunto il 2% a Cecina, il 2,3% a Rosignano, il 3,7% a Collesalvetti, il 4% a Livorno e addirittura il 7% a Piombino. Tuttavia, questi risultati sembrano sostanzialmente in linea con quanto espresso dalle componenti di Unione Popolare nelle più recenti tornate elettorali; e questo sembra un discorso che si può estendere anche al di là del territorio livornese. In questo senso, Unione Popolare non è riuscita a rappresentare un valore aggiunto; nella migliore delle ipotesi è stata arrestata una ulteriore marginalizzazione elettorale della sinistra di alternativa, ma non c’è stato l’auspicato allargamento di consensi. Senza dubbio hanno pesato il poco tempo per fare conoscere questa lista all’elettorato e gli scarsi mezzi a disposizione, ma è necessario capire come andare avanti a partire da questo risultato.

AVANTI CON UNIONE POPOLARE

consideriamo necessario dare continuità all’esperienza di coalizione di Unione Popolare, che può e deve essere allargata come aggregazione e coordinamento di forze anticapitaliste e antiliberiste senza trasformarsi in vero e proprio partito.

Riteniamo infatti indispensabile che le forze promotrici e quelle che verranno eventualmente ad aggiungersi mantengano la propria autonomia politico-organizzativa. Unione Popolare deve dotarsi di regole in grado di garantire la pari dignità delle forze aderenti, senza controproducenti appesantimenti organizzativi.

RILANCIO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

riteniamo essenziale il rilancio dell’attività di Rifondazione Comunista, anche attraverso la necessaria attività di elaborazione progettuale, migliorando la comunicazione tra diversi livelli del partito e coinvolgendo i territori nell’elaborazione politica complessiva. Da statuto abbiamo il compito di “rifondare teoria, prassi e organizzazione del movimento operaio per superare la società capitalista nel tempo presente” e questo è un compito che solo un partito comunista può e deve svolgere.

In questo senso, la ripresa del percorso delle conferenze di organizzazione deve servire a predisporre e migliorare gli strumenti operativi attraverso i quali possiamo raggiungere i nostri obiettivi. Assegnare altri scopi alle conferenze di organizzazione, come una revisione dell’assetto dei gruppi dirigenti del partito, sarebbe improprio e le trasformerebbe in una occasione mancata.

Comitato Politico Federale del Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea