Festa del primo maggio

Festa Popolare del 1° Maggio

Festa dei Lavoratori

programma

 

Ore 11 –  Dibattito a “domanda rispondi” con il compagno candidata a sindaco Tiziana Bartimmo e con i candidati al consiglio comunale.

 

Ore 13 –  Pranzo Sociale ( Cozze, Stoccafisso, Dolce ) – Euro 15 – prenotazioni: 0586\807035 – federazione Livorno PRC

 

Ore 15 –  Ballo

Ecco la candidata a Sindaco PRC per il Comune di Livorno

Elezioni Amministrative   6/7 Giugno 2009

TIZIANA BARTIMMO è la Candidata a Sindaco del Comune di Livorno per la lista comunista composta dal PRC e dal PdCI 

Il progetto legato alla lista che vede insieme Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani è un progetto reale di alternativa a sinistra, non un cartello elettorale , ma una proposta politica precisa, di vera alternativa a sinistra che si ritrova intorno ai simboli e ai valori del movimento operaio italiano. E’ una lista anticapitalista, comunista , ambientalista e sicuramente per un Europa neutrale e pacifista in politica estera. Quando si dice anticapitalista non si vuole usare uno slogan retorico, ma la parola racchiude veramente il senso di come si può uscire dalla crisi, riflettendo sulle dinamiche che a questa crisi hanno portato. E’ la crisi di un modello di sviluppo basato proprio sul capitalismo, sul mercato neo-liberista, sulla flessibilità, sulle delocalizzazioni, tutte ricette che ci avevano fatto credere che avrebbero portato nuovi posti di lavoro e uno sviluppo industriale, ma che di fatto invece hanno portato a condizioni di lavoro e di vita sempre peggiori e a una ridotta competitività dell’industria italiana sullo scenario mondiale. Mai come ora che il bollettino di guerra dei cassaintegrati o di chi perde il lavoro aumenta nella sua drammaticità, di giorno in giorno, bisogna riportare l’attenzione sulla centralità del lavoro. L’ente locale deve essere il primo luogo di intervento per una politica di redistribuzione e di inclusione;  bisognerà quindi focalizzare l’attenzione sulle realtà delle aziende livornesi in crisi a partire dall’Agip –Eni, sulla cui sorte, nonostante tutti gli appelli non si sa ancora niente, a tutto il settore della componentistica, al porto, dove bisognerà lavorare oltre che per scongiurare una guerra fra poveri, affinché le due cooperative di lavoratori esistenti oggi, non vadano disperse per lasciar posto ai privati. Bisognerà vigilare anche perché non si usi la crisi per ristrutturazioni aziendali, per licenziare anche quando non è vero che l’azienda è in crisi, o per far entrare mano d’opera a basso costo. Un milione e ottocentomila ore di cassa integrazione in provincia di Livorno solo nei primi 4 mesi dell’anno, ricominciamo da questo dato per pensare a misure reali di sostegno al lavoro: facilitazioni per i lavoratori che perdono il lavoro sulle tariffe dei servizi comunali e non solo, appoggio alla richiesta di aumento della cassa integrazione da 52 a104 settimane, blocco dei licenziamenti e mai più straordinari in quelle aziende dove qualcuno è in cassa integrazione. E poi misure reali per chi non ha nemmeno la cassa integrazione: non dimentichiamoci di tutti i precari.
Per quello che riguarda noi comunisti bisognerà dimostrare come hanno fatto i comunisti nell’Italia del secondo dopoguerra, essi non solo denunciarono le ingiustizie e le irrazionalità del sistema capitalistico, ma dimostrarono proprio di essere la base, il cemento dell’antifascismo e poi della resistenza, oggi noi dobbiamo essere il motore della controffensiva democratica contro le politiche reazionarie di Berlusconi e della destra.

“Che” – l’argentino, di Steven Soderbergh

di Ilaria Mainardi

Che Guevara il medico, Che Guevara il rivoluzionario, Che Guevara l’icona laica e consumistica.
Non era difficile sbagliare il colpo né eccedere, da una parte o dall’altra, in vili encomi o in codardi oltraggi di manzoniana memoria.
Nulla di tutto questo, per fortuna.
Steven Soderbergh, Benicio Del Toro e compagnia filmante stupiscono (stupiscono?) con una ricostruzione non priva di alcune pecche sostanziali (come rileva correttamente Roberto Silvestri è impossibile una storia del Che che trascuri il rapporto fondamentale con Fidel Castro), tuttavia, in assoluto, onesta.

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Brigate di solidarietà attiva

Campo di accoglienza della Brigata di Rifondazione Il campo di accoglienza dei nostri compagni si è trasferito da Tempèra in località San Biagio. Sono stati allestiti la cucina, un piccolo asilo sociale e uno spazio dove poter svolgere attività ricreative e teatro.

La Federazione Prc di Pescara (via F. Tedesco, 8) funziona come centro di raccolta materiali e di accoglienza per gli evacuati.

  • Singoli o strutture che abbiano la possibilità di accogliere gli sfollati sono pregati quindi di chiamare il numero 085.66788;
  • chiunque volesse partecipare all’organizzazione dei soccorsi può chiamare: Federazione Prc Pescara: 085.66788
  • o spedire una mail ai seguenti indirizzi: piobbico@hotmail.comIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo info@rifondazioneabruzzo.orgIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo.

C’è necessità urgente di: generi di prima necessità (acqua, latte UHT, pasta, riso, biscotti, zucchero, caffè, pelati, olio, scatolame vario, carta igienica, saponette, sapone da bucato, spazzolini, dentifricio, detersivo per piatti, disinfettanti, carta da cucina, cerotti, guanti, sacchi per la spazzatura, assorbenti, pannolini e pannoloni per neonati e per anziani, omogeneizzati, piatti e bicchieri di plastica etc…). Cioccolata, dolciumi, giocattoli.

ATTENZIONE! Facciamo un appello a tutti coloro che stanno partendo per portare il loro soccorso: non partite senza aver prima chiamato il numero messo a disposizione. Siate attrezzati e soprattutto autosufficienti sia per quanto riguarda il vitto che l’alloggio.

Se volete invece mandare un contributo economico potete spedirlo a:

Conto Corrente Bancario RIFONDAZIONE PER L’ABRUZZO IBAN: IT32J0312703201CC0340001497 o tramite carta di credito.

 

Aggiornamenti e informazioni: www.partitosociale.org

Antonio Caprai: l’opinione di un esperto livornese di terremoti

da Il Tirreno del 8/4/2009 (Clicca qui per scaricare l’articolo in pdf)

di Cristiana Grasso

LIVORNO. Antonio Caprai è un livornese esperto in terremoti e in catastrofi naturali in genere, vulcanologo, una di quelle eccellenze di casa nostra che vanno in giro per il mondo permettere al servizio della comunità scientifica internazionale le loro competenze. Ha 56 anni Caprai, lavora al Cnr di Pisa e da poche settimane è stato nominato presidente dell’International Geo-Hazards Research Sociaty, un organismo che raccoglie specialisti di tutto il mon do e si occupa di studiare e coordinare una serie di metologie per arrivare ad un obietti vo che ancora nessuno è riuscito a raggiungere, prevedere gli eventi sismici «e quindi salvare vite umane prima di tutto, ma anche opere d’arte, edifici, attività produttive»spiega.
E proprio dalla Toscana, da Livorno, viene quindi uno dei contributi al dibattito che si è aperto dopo il terremoto che ha devastato l’Abruzzo, un evento che un altro esperto, il ricercatore abruzzese Giampaolo Giuliani, aveva previsto attraverso la misurazione di un gas, il randon, che si sprigiona quando sotto terra le rocce entrano in attrito, «Diciamo che il Randon può essere un segno premonitore ma le nostre ricerche, purtroppo, dimostrano che ancora non è possibile prevedere un evento sismico» spiega l’esperto labronico.