Comunicato stampa

La notizia dell’incontro convocato al ministero per il prossimo 17 settembre è una grande vittoria dei lavoratori. Dopo mesi di richieste sono bastati pochi giorni di mobilitazione per riuscire a smuovere il governo e far dire ad eni che non prenderà iniziative unilaterali.
Ritengo fondamentale anche il ruolo che gli enti locali hanno svolto a fianco dei sindacati. Ora è il momento di verificare se il governo prenderà impegni seri e concreti. Le istituzioni locali a roma dovranno chiedere che partendo da eni il tavolo con il governo affronti tutte le situazioni di crisi della città. La vertenza Delphy deve tornare ad essere una priorità.

Michele Mazzola (Segretario fed. di Livorno PdCI)
Alessandro Trotta (Segretario fed. di Livorno PRC)

I consiglieri e amministratori comunsiti sono a fianco dei lavoratori

Le notizie di queste ultime ore su ENI confermano l’idea che sia indispensabile come prima cosa bloccare la vendita a Klesh. Abbiamo sempre sostenuto che questa vendita non garantisce una continuità allo Stabilimento e a quanto risulta dai giornali anche ENI comincia a rendersene conto. A differenza di quanto afferma la destra che si affretta a legittimare tale compratore e a giustificare la completa assenza del Governo in questa partita, riteniamo che le scelte di lotta che i lavoratori hanno fatto e le forme di protesta che stanno organizzando per i prossimi giorni siano giuste.

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5 giornata presidio Delphi

Oggi alle ore 10 i lavoratori della Delphi si sono riuniti al presidio per una assemblea, dopo aver chiarito che resteranno presenti in piazza del municipio fino a che non avranno risposte certe hanno occupato il palazzo della provincia e chiesto di essere ricevuti dal presidente. 

 

Il presidente si è fatto attendere il tempo necessario di pianificare la giornata interrompendo la riunione straordinaria con i sindaci di Livorno (Cosimi) e di Collesalvetti (Bacci).

Intanto è stato allestito un’altro gazebo, la Giolfo & Calcagno, con l’adesione delle RSU del Cantiere Benetti, Brovedani e la Pierbug e una rappresentanza dell’ANPI, dove mandano un comunicato stampa.

 
 

 

 

 

 Agli organi di informazione

 

 Livorno 11 Settembre 2009

Una delegazione del comitato provinciale dell’ANPI ( Cioni, Cocchella, Nocchi, Niccolai) ha incontrato, nella mattinata di oggi, i lavoratori della Delphi  ed i dirigenti sindacali  al presidio permanente in piazza del municipio.

I dirigenti dell’associazione dei partigiani hanno espresso tutta la loro solidarietà ai lavoratori che sono, da oltre tre anni, impegnati per la salvaguardia del posto di lavoro.

I responsabili del sindacato aziendale e territoriale hanno fatto il punto della situazione ed illustrato i prossimi impegni che prevedono incontri con le istituzioni locali, con l’assessore regionale al lavoro e con lo stesso presidente della giunta regionale. Forte è la preoccupazione e la tensione trai lavoratori i quali insistono, a ragione,  nell’esigenza di risposte concrete e non di generici impegni.

I rappresentanti dell’ANPI hanno sottolineato l’importanza di mantenere ed estendere la solidarietà delle forze organizzate e di tutta la città, manifestando la totale disponibilità della loro associazione per tutto ciò che possa essere considerato utile al fine del proseguimento e del successo della lotta.

Al termine dell’incontro la delegazione dell’ANPI ha consegnato al presidio un megafono come strumento utile per le frequenti assemblee che li si svolgono, ma anche come simbolo che possa mantenere, fino al successo, alta e forte la voce in difesa del diritto al lavoro sul quale si fonda la nostra costituzione.

La presidenza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALTERNATIVA REBELDE: CE L’ABBIAMO FATTA!

di Niccolò Gherarducci* e Simone Oggionni**

Si è  concluso da pochi giorni il primo campeggio comunista, anticapitalista e femminista, unitario tra i Giovani Comunisti/e e la FGCI, e il desiderio di ricominciare subito è forte.
Una settimana ricca di confronto e discussione sui principali temi della politica italiana e internazionale, dall’economia alla mafia, dalla crisi economica alle nuove forme con cui si manifesta oggi il fascismo, ma soprattutto una settimana di confronto sul percorso che intendiamo intraprendere per dare risposte concrete, nel conflitto sociale, a tutte queste problematiche.
Un percorso che, a nostro avviso, non può che essere unitario.
In tutti gli incontri, a partire dagli attivi (quello dei Giovani Comunisti e quello congiunto con la Fgci), è emersa chiaramente la richiesta di porre rimedio ad una divisione che oggi appare incomprensibile e ingiustificata soprattutto per chi, e sono molti, nel ‘98, aveva pochi anni e nemmeno si ricorda i fatti che portarono a quella scissione; unanime invece è la consapevolezza che così come siamo oggi siamo inadeguati.

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