La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani e i Giovani Comunisti solidarizzano e saranno al fianco degli studenti livornesi che lunedì 26 ottobre scenderanno in piazza per manifestare contro la “controriforma” al sistema dell’istruzione voluta dal Governo Berlusconi.
La crisi economica provocata dalle politiche neoliberiste che governi e padroni di tutto il mondo hanno portato avanti in questi anni prosegue ed i suoi effetti si fanno sempre più evidenti. Di fronte a tutto questo il governo delle destre taglia i fondi alla scuola pubblica e statale, oltreché a tutti i servizi pubblici essenziali. I licenziamenti hanno raggiunto livelli vergognosi, i lavoratori continuano ad essere coloro ai quali si vuole far pagare questa crisi.
Le lotte dello scorso anno hanno dimostrato la reale forza e la decisa volontà degli studenti; le loro rivendicazioni per un’istruzione pubblica, statale, gratuita, universale, democratica e di qualità, sono anche le nostre.
Oggi sono in campo anche i lavoratori, solo portando avanti la lotta in modo unitario, con l’unità tra gli studenti ed i lavoratori è possibile vincere. Le esperienze italiane ed europee di questi mesi lo stanno dimostrando.
Basta con il caro-libri, con i tagli indiscriminati all’istruzione e all’edilizia scolastica. La scuola-azienda che questo modello di sviluppo e questo governo propone porteranno solo al peggioramento della scuola. L’obiettivo è quello di creare una scuola di classe, di serie A per i figli dei ricchi e di serie B per quelli dei poveri. Ci batteremo, insieme a tutti coloro che vorranno, affinché questo non avvenga. Lotteremo per questo anche contro i tagli al personale, 150.000 lavoratori della scuola (tra docenti e personale amministrativo) in tre anni saranno licenziati. Nella sola provincia di Livorno, solo in quest’anno, perderemo oltre 200 posti di lavoro nella scuola.
Livorno, 22 ottobre 2009
Niccolò Gherarducci – Coordinatore provinciale Giovani Comunisti
Giacomo Serini – Coordinatore provinciale Federazione Giovanile Comunisti Italiani
COMUNICATO STAMPA – Basta repressione, libertà per i compagni!
La politica fascista e repressiva sta avanzando ormai da tempo,si è imposta ancora una volta domenica 11 ottobre a Pistoia con l’arresto ingiustificato di due compagni del MOVIMENTO ANTAGONISTA LIVORNESE e di un altro compagno.
Come giovani comuniste/i livornesi chiediamo, vista l’evidente estraneità dai fatti dei compagni, l’immediata scarcerazione di coloro che sono le vittime di queste vicende.
A pochi giorni dalle sentenze sui fatti di Genova, dove si puniscono con pene esemplari i ragazzi e le ragazze che manifestavano contro il G8 mentre si assolvono i mandanti di quella che – a detta di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine – fu una “macelleria messicana“, l’episodio di Pistoia si fa ancora più grave e significativo.
Non solo non si impedisce la nascita e la proliferazione di gruppi fascisti – come tra l’altro prescrive il nostro ordinamento giuridico – ma addirittura, e purtroppo non è un caso isolato, si vanno a colpire persone che ogni giorno lavorano e lottano per la promozione delle libertà, dell’uguaglianza e che agiscono proprio nello spirito della nostra Costituzione.
Ancora una volta la pomposa macchina repressiva dello Stato ha inteso colpire degli innocenti, dei compagni, per difendere indegni fascisti che fanno dell’odio e della xenofobia la loro ragione di vita. La presenza di un consigliere comunale del PdL in quella sede conferma che il cordone ombelicale tra neofascisti e destra istituzionale non si è, ma era prevedibile, ancora rotto
I comunisti e le comuniste hanno fondato col sangue di migliaia di compagni e compagne questa Repubblica e hanno firmato la Costituzione repubblicana, ricordiamo in proposito che Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea Costituente, era comunista; deve essere chiaro che lotteremo oggi più di allora per difenderla e farne rispettare le leggi.
I Giovani Comunisti di Livorno esprimono la loro massima solidarietà ai compagni/e Alessandro, Elisabetta e Alessandro ingiustamente arrestati e lotteranno affinché risulti immediato il loro rilascio.
LIBERI TUTTI E LIBERI SUBITO!!!
Giovani Comunisti Livorno
Comunicato Stampa PRC Pistoia
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – FEDERAZIONE DI PISTOIA
Il fatto accaduto alla sede del movimento neofascista Casa Pound è radicalmente estraneo alla nostra cultura e al nostro modo di intedere le battaglie culturali e politiche. Simili eventi alimentano un clima deletereo per la nostra città, con il solo risultato di regalare visibilità ad un movimento, Casa Pound, che per quello che ci riguarda esprime una cultura e un progetto politico antidemocratici e autoritari che rigettiamo senza mezze misure.
Piena solidarietà ai compagni e alle compagne del Movimento Antagonista Livornese
Rabbia, sconcerto, preoccupazione, sono questi i sentimenti che ci sentiamo addosso, dopo la notizia dell’arresto delle compagne e dei compagni dell’Officina “Il Refugio” a Pistoia, anche per le modalità con cui è stato eseguito.
Per noi che li conosciamo bene, per avere spesso condiviso con loro molte battaglie, è come avessero arrestato due appartenenti al nostro Partito: la stessa rabbia, lo stesso sconcerto, la stessa preoccupazione.
E proprio perché li conosciamo, perché risulta evidente l’assoluta mancanza di elementi a loro carico e perché certi della loro estraneità ai fatti accaduti alla sede di Casapound, non possiamo che sentire puzza di un’operazione politica, volta ad allargare la strategia repressiva nei confronti delle forze antifasciste, antagoniste e comuniste che già troppo ha colpito nel nostro paese in questi anni.
Per questo chiediamo il rilascio immediato degli arrestati e manifestiamo la nostra piena solidarietà ai compagni e alle compagne del Movimento Antagonista Livornese e la nostra totale disponibilità a sostenere la loro lotta perché venga fatta luce sui fatti e si ottenga giustizia.
Livorno, 12 ottobre 2009
Alessandro Trotta
(Segretario PRC – Fed. di Livorno)
Bocciato il Lodo Alfano: presidio davanti alla prefettura di Prc e Pdci
La Prefettura di Livorno, il PALAZZO del GOVERNO, alle 17:30 di oggi (8 ottobre) è stata presidiata dal Partito della Rifondazione Comunista e quello dei Comunisti Italiani per chiedere le dimissioni del Governo e del Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi.
Il Lodo Alfano è stata discusso dalla Corte Costituzionale, la sentenza ha stabilito l’INCOSTITUZIONALITA’ di detta legge per la violazione dell’art. 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.) e dell’art. 138 (Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi) della Costituzione.
Non si può ignorare la storia
di Fidel Castro Ruz
Il 1º ottobre è stato commemorato il 60º Anniversario della Repubblica Popolare Cinese.
In questo giorno storico, nel 1949, Mao Zedong, come leader del Partito Comunista della Cina, presiedeva in Piazza di Tiananmen la prima sfilata dell’ Esercito Popolare e del popolo della Cina. I soldati vittoriosi portavano le armi conquistate in combattimento ai nemici invasori oligarca e traditori della Patria.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti, una delle potenze che aveva subito meno perdite nel conflitto, monopolizzavano l’arma nucleare, più dell’80% dell’oro del mondo e disponevano di un notevole sviluppo industriale e agricolo.
La Rivoluzione vittoriosa in un immenso paese come la Cina, nel 1949, alimentò la speranza di una gran numero di paesi colonizzati, molti dei quali non tardarono a scuotersi di dosso il giogo imposto.
Lenin aveva previsto la fase imperialista del capitalismo sviluppato e il ruolo che corrispondente nella storia del mondo Il trionfo della Rivoluzione cinese assegnava quelle previsioni alla lotta dei paesi colonizzati. La Repubblica Popolare della Corea fu creata nel 1948.
Alla prima commemorazione della vittoria cinese erano presenti i rappresentanti della URSS, che aveva apportato 20 milioni di vite alla battaglia contro il fascismo; quelli della Repubblica Popolare della Corea, che era stata occupata dal Giappone ed i combattenti del Vietnam che, dopo la lotta contro i giapponesi, affrontavano eroicamente il tentativo francese di colonizzare di nuovo il Vietnam con l’appoggio degli Stati Uniti. Nessuno immaginava allora che meno di quattro anni dopo quella data memorabile, senza altri vincoli che quelli delle idee, nella lontana Cuba si sarebbe prodotto l’attacco alla Caserma Moncada il 26 luglio del 1953, e appena nove anni dopo la liberazione della Cina, la Rivoluzione cubana sarebbe trionfata a 90 miglia dalla metropoli imperialista.
Alla luce di questi avvenimenti, ho osservato con interesse la commemorazione del 60º Anniversario della Rivoluzione cinese.