Sconvolgente, secondo morto sul lavoro in 2 giorni

È sconvolgente il fatto che dopo 48 ore si debba assistere ad un altro incidente mortale. Ciò che è avvenuto questa mattina testimonia ancora una volta come sia diventato arretrato e frazionato il mondo del lavoro. Ogni incidente, quello di oggi come quello avvenuto il 15 giugno, non è frutto del caso o della sorte ma è la conseguenza di un sistema che ormai sta sacrificando la tutela della sicurezza dei lavoratori. 

Chiediamo a tutte le istituzioni che sia aperto un dibattito serio nei consigli in cui si discuta costruttivamente di tutte le opzioni che possiamo mettere in campo per fermare la guerra in corso sui posti di lavoro. Cerchiamo di evitare che finito il momento delle manifestazioni di lutto, tutto torni come prima, come se niente fosse, fino alla prossima vittima. Mettiamo mano al sistema degli appalti a ribasso, sosteniamo i controlli sulla sicurezza, forziamo la mano affinché chi lavora nel nostro territorio abbia un futuro. 

Riaffermiamo con forza quanto sostenuto solo 48 ore fa. Tutto il mondo politico e sindacale deve interrogarsi sull’organizzazione attuale del lavoro e rendersi conto che siamo in una spirale che macinando i diritti dei lavoratori fa piazza pulita anche della sicurezza sui posti di lavoro. Dobbiamo fermarci riflettere e cominciare a modificare l’attuale sistema altrimenti continueremo a reagire agli incidenti limitandoci a manifestare la nostra vicinanze alle famiglie delle vittime e a manifestare la nostra rabbia.  
 

Michele Mazzola,  Segretario Federazione Livorno PdCI

Lorenzo Cosimi, Segretario Federazione Livorno PRC

Comunicato stampa – Ennesima morte sul lavoro

Apprendiamo con sconforto e con rabbia la notizia dell’ennesima morte di un operaio. Ancora una volta dobbiamo assistere alla disperazione di una famiglia, cui manifestiamo tutta la nostra vicinanza, e alla più chiara manifestazione di come sia diventato arretrato il mondo del lavoro. Da quanto apparso sulla stampa online Dasonor Qalliaj, così si chiamava l’operaio, lavorava per una ditta che aveva l’appalto all’interno del cantiere livornese per lavori di sabbiatura sulle imbarcazioni.

In attesa che sia più chiara la dinamica dell’incidente, vogliamo ribadire con forza un appello a tutto il mondo politico e sindacale affinché una volta per tutte si metta mano al mondo del lavoro cancellando il sistema degli appalti, come lo conosciamo oggi, e riportando i lavoratori al centro del nostro sistema produttivo. Gli incidenti che si verificano quasi quotidianamente in tutta Italia, e molto spesso nei nostri territori, sono sempre legati a precise responsabilità e sono la conseguenza di un sistema che rincorrendo i costi a ribasso è pronto a tagliare le risorse destinate alla sicurezza sul lavoro e i diritti dei lavoratori stessi. Si tratta di una vera e propria mercificazione dei lavoratori sacrificabili sull’altare del profitto cui dobbiamo mettere un freno.

Chiediamo a tutte le istituzioni di non permettere che ancora una volta, finito il momento delle manifestazioni di lutto, tutto torni come prima, come se niente fosse, fino alla prossima vittima. È necessario che si investa anche a livello territoriale affinché in ogni luogo di lavoro siano garantiti alti livelli di sicurezza, di professionalizzazione dei lavoratori e sia impedito l’uso delle gare di appalto a ribasso. Dobbiamo porci nell’ottica di tornare a condurre delle battaglie comuni affinché ogni lavoratore possa avere un lavoro stabile e sicuro.

 

Lorenzo Cosimi
(segretario prc)

Michele Mazzola
(segretario pdci)

Contro le politiche liberiste dell’Unione Europea la lotta del KKE e del popolo greco

Intervista esclusiva a l’Ernesto di Aleka Papariga, segretaria del Partito Comunista di Grecia (KKE)

di Francesco Maringiò

Aleka Papariga è la segretaria del Kke. O meglio: è la segretaria generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Greco, una sottolineatura, questa, non nominalistica ma sostanziale, per un partito organizzato secondo i principi del centralismo democratico e che lavora per coniugare la necessità della pratica collegiale nella discussione e nella costruzione della linea politica (centralità del CC), con l’esigenza di lavorare permanentemente per l’unità politico-ideologica del partito, dai sui dirigenti centrali a tutti i suoi militanti. Ma Alexandra “Aleka” Papariga è anche la prima donna del panorama europeo a capo di un grande partito ed anche la prima, per un periodo così lungo, a guidare il Kke. La sua militanza politica inizia nel movimento studentesco, di cui diventa subito una delle leader. È durante il fascismo che decide di iscriversi al Partito Comunista di Grecia e partecipare al movimento delle famiglie dei prigionieri politici. È in questa fase che viene fatta arrestare dal regime e recludere per quattro mesi. Ma questo non affievolirà certo il suo animo risoluto e continuerà così il suo impegno e la sua militanza contro il regime, fino alla sua caduta, e la sua militanza comunista. Importante sarà anche il suo impegno nel movimento delle donne. Tra i fondatori della Federazione delle Donne Greche (Oge), ha partecipato all’organizzazione di eventi inerenti l’Anno internazionale della donna, a conferenze internazionali promosse dalla Federazione mondiale delle donne democratiche ed ha scritto un libro sull’emancipazione e sulla liberazione delle donne.

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MOZIONE SULL’ASSALTO ALLE NAVI DEI PACIFISTI DA PARTE DELL’ESERCITO ISRAELIANO

Se è sempre una tragedia immane assistere – come sta avvenendo da anni nella Striscia di Gaza a causa delle azioni militari e dell’embargo israeliano – a vittime civili innocenti palestinesi, siamo però di fronte ad un escalation di grave violenza ulteriore con l’uccisione, da parte delle forze armate israeliane, anche di pacifisti che tentavano di portar sollievo umanitario a quelle popolazioni.  Un atto gravissimo rispetto al quale esprimiamo la nostra ferma condanna e nel contempo la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime, alle organizzazioni di cui esse facevano parte, nonché la nostra solidarietà al popolo palestinese.

E’ da condannare l’assalto da parte dell’esercito israeliano di alcune imbarcazioni di organizzazioni pacifiste che ha provocato oltre dieci vittime fra i pacifisti stessi,evento avvenuto mentre le imbarcazioni tentavano di portare aiuti umanitari alle popolazioni della Striscia di Gaza, stremate da un embargo pesantissimo nonché da anni di lutti causati dagli interventi militari israeliani. L’escalation di violenza segna un suo ulteriore capitolo. La situazione della Palestina e l’atteggiamento delle forze armate israeliane nei confronti delle popolazioni locali e di chi tenta di dar loro sollievo richiedono un impegno costante e massimo per cambiare lo stato delle cose. E’ infatti necessario condannare con sempre più determinazione quanto l’esercito israeliano compie da anni e contribuire davvero a fermare questo annoso stillicidio di sangue e sofferenze per i palestinesi, e per chi tenta di portar loro aiuto. Risulta – se ce ne fosse stato bisogno – una volta di più l’estrema necessità ed urgenza di mettere in campo ogni sforzo per arrivare a dare concretezza a “due stati per due popoli” e quindi addivenire alla creazione dello stato palestinese, condannando senza infingimenti chi ne destruttura sempre di più l’obbiettivo e lo fa provando continue tragedie.

Il Consiglio Comunale invita il Sindaco a farsi promotore presso l’ambasciata israeliana di una formale protesta. 

Livorno 3 giugno 2010

Tiziana Bartimmo

Lorenzo Cosimi

Lamberto Giannini

Gaia Scienza: Il Sarto di ULM

Se l’artigiano del 1592 che voleva volare si sfracellò sul selciato, tuttavia alcuni secoli dopo l’uomo riuscì nell’impresa. Allo stesso modo se il PCI è morto da tempo, questo non vuol dire che gli eredi del sarto di Ulm non potranno infuturo riprovarsi a volare, utilizzando le potenzialità inespresse, non sviluppate, di un partito scomparso
prematuramente

Federazione della Sinistra Coordinamento Toscano
Gruppo Consiliare PRC-PDCI Comune di Livorno
 

 

  

 

 

L’Attacco israeliano contro navi pacifiste è un atto criminale

Presido Piazza Grande Livorno 31 maggio 2010

COMUNICATO  STAMPA
Agli organi d’informazione
 
 
La notizia che giunge dal Mediterraneo orientale, ovvero il brutale e vile attacco israeliano che ha causato oltre una decina di morti  ( “16” !?! ) e un centinaio di feriti fra i pacifici naviganti verso il porto di Gaza, ripropone, drammaticamente, la necessità di una effettiva mobilitazione internazionale contro il vero, unico, “stato canaglia” esistente ! Una flottiglia partita per consegnare assieme al necessario aiuto materiale per la popolazione di quello che è il più “grande ghetto” della storia ( Gaza ! ), anche la prova che non tutto il mondo è cinico, vile, indifferente riguardo questa vergognosa riedizione delle peggiori pagine della storia umana, viene assaltata in acque internazionali !
 
La scelta di colpire una nave battente “bandiera turca” non è casuale !
 
Israele vuole in fatti intimidire il governo di Ankara il quale dopo la storica affermazione di un partito non subalterno alla frazione oligarchica e affarista dell’establishement militare turco cerca di ricollocare questo paese in funzione di stabilizzazione  pacifica  dell’intero Vicino Oriente !
 
Israele si conferma una minaccia per l’intera comunità internazionale tenendo conto anche del fatto che già da anni possiede, grazie alla illegale e irresponsabile collaborazione di paesi occidentali  ( Francia, Gr. Bretagna, USA ), dell’armamento atomico !
 
Alla condanna necessaria devono seguire iniziative politiche adeguate che facciano sentire tutto il peso politico dell’opinione pubblica razionale. In questo quadro i soggetti politici della sinistra devono impegnarsi adeguatamente senza ambiguità e, soprattutto, senza debolezza nei confronti dei cinici “ricatti” storico-morali propri della propaganda estremistico-reazionaria sionista !
 
Alessandro LEONI  ( “responsabile regionale toscano PRC per le questioni internazionali”  )

 

L’aggressione israeliana contro la nave di pacifisti diretta a Gaza rappresenta un atto criminale. Un atto di terrorismo di stato, che non può rimanere senza conseguenze. Chiediamo l’immediata sospensione di ogni trattato di cooperazione economica, commerciale e militare, del nostro paese come dell’Unione Europea, nei confronti di Israele. Si prendano decisioni nette in sede internazionale di condanna e di sanzioni nei confronti di Israele. Si esiga l’immediata revoca del blocco della striscia di Gaza. Basta con la intollerabile politica dei due pesi e delle due misure che ha garantito ad oggi al governo israliano la totale immunità nonostante una politica di guerra e oltranzista che ha reso vano ogni tentativo di accordo negoziale per la soluzione del conflitto israelo-palestinese.
In ogni occasione il governo di Israele non manca di far emergere la propria natura violenta e antidemocratica. Pensiamo che, anche alla luce di questi fatti, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, Israele sia ben lontano dalla definizione che autorevoli esponenti rappresentanti della destra locale hanno dato di recente di questo stato; ci pare tutto eccetto che il più grande esempio di democrazia.
Nell’esprimere il proprio cordoglio per le vittime del brutale massacro, ribadiamo il nostro pieno sostegno e appoggio alle azioni del movimento pacifista e di solidarietà internazionale, come il free gaza movement, che attraverso l’invio di navi aveva l’obiettivo di denunciare al mondo l’immorale e infame assedio a cui è sottoposta la popolazione civile di Gaza.

Si da appuntamento a tutti i pacifisti e a tutti i cittadini sinceramente democratici alle ore 18 in Piazza Grande a Livorno per manifestare contro questi atti criminali.

Niccolò Gherarducci – Coordinatore GC Livorno
Davide Lubrano – Coordinamento GC Livorno