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Sulla situazione Trelleborg
Livorno 10 luglio 2010
I risultati del referendum che si è svolto alla Trelleborg è l’indice del clima e delle difficoltà che si respirano in quella azienda e dei rapporti difficili tra direzione e lavoratori. I lavoratori con questo voto hanno manifestato chiaramente di ritenere il contenuto dell’accordo penalizzante nei loro confronti.
A questo punto è necessario prendere atto di quanto accaduto e costruire insieme, lavoratori e sindacati una soluzione unitaria di cui si faccia interprete anche la Provincia, che sta avendo un ruolo importante in questa vicenda. La salvaguardi dei posti di lavoro in gioco e i diritti acquisiti a partire dalla fondamentale questione retributiva sono i due elementi su cui può essere trovata la soluzione.
Siamo convinti che tutti i lavoratori sia chi ha votato “NO” sia chi ha votato “SI” comprende bene la situazione ed ha a cuore la questione occupazionale e soprattutto la salvaguardia dell’azienda che la maggior parte di loro ha visto crescere e svilupparsi in tutti questi anni di attività. Proprio per questo riteniamo possibile un fronte unitario che miri a far comprendere alla Direzione che vi sono tutte le condizioni per continuare a produrre ed a produrre con alta qualità, basta che la Direzione sia disposta a riconoscere il valore e la dignità dei propri lavoratori.
Ci sentiamo pertanto di manifestare la nostra vicinanza a tutti i lavoratori della Trelleborg e ai sindacati impegnati in questa difficile vertenza. Per quanto nelle nostre competenze saremo a loro fianco nelle decisioni che prenderanno.
Silvio Lami – Capogruppo PRC
Michele Mazzola – CapoGruppo PdCI
Comunicato Stampa – Sostegno allo sciopero nazionale dei giornalisti
La Federazione della Sinistra di Livorno solidarizza con lo sciopero dei giornalisti dell’8 luglio.
È in gioco, non solo il diritto di cronaca, ma una delle libertà fondamentali di uno stato democratico, messa sotto ricatto dall’ennesima “legge vergogna”, varata ancora una volta a esclusiva difesa degli interessi del Presidente del Consiglio e dei suoi sodali.
Dopo la mobilitazione nazionale del 1 luglio che ha visto tra i più attivi promotori la Federazione Nazionale della Stampa, anche questo sciopero rappresenta un nuovo atto di resistenza nei confronti dell’ennesimo schiaffo alla nostra Carta Costituzionale.
Il compito di tutte forze politiche e sociali democratiche del nostro paese è quello di appoggiare la lotta dei giornalisti e di legarla a doppio filo con quella per il diritto al lavoro ed ai diritti sociali, perché – come ha dimostrato la vicenda di Pomigliano, e anche di molte aziende locali – anche ai lavoratori si sta cercando di chiudere la bocca per poterli privare dei propri diritti.
La Federazione della Sinistra che già da tempo sta subendo l'”effetto bavaglio” – con la sistematica cancellazione dalle TV e dalla carta stampata – indica, inoltre, come fondamentale per rafforzare la stessa battaglia per la libertà di stampa, l’impegno ad associarla sempre alla difesa del pluralismo, garantendo visibilità anche a quelle forze democratiche che – come noi – non riescono a trovare spazio nei mezzi d’informazione.
Livorno, 06 luglio 2010
Lorenzo Cosimi – (segretario federazione prc Livorno)
Michele Mazzola – (segretario federazione pdci Livorno)
“In Cuba migliori indici di salute che nei paesi sviluppati”
Lo ha affermato il Presidente dell’Associazione Mondiale di Pediatria
José A. de la Osa
“Gli indici di mortalità infantile a Cuba, sia nel primo anno divita che nei minori di cinque anni, sono migliori di quelli che si possono incontrare nei paesi sviluppati, con entrate nazionali molto superiori”, ha affermato a L’Avana il dottor Chok-wan Chan, presidente dell’Associazione Mondiale di Pediatria (IPA, la sigla in inglese), intervenendo nel Seminario Internazionale Esperienze dell’Attenzione alla Salute Infantile.
“Se paragono le statistiche di salute degli Stati Uniti con quelle di Cuba, queste ultime sono superiori e per questa ragione considero che Cuba è un buon esempio nell’ottenimento di indici positivi, come risultato della volontà politica del governo rivoluzionario, nel suo sistema di salute universale e gratuito, il livello dell’educazione raggiunto da tutta la popolazione e l’atteggiamento dei suoi professionisti.
Nelle sue parole di chiusura del Seminario, la dottoressa Elizabeth Mason, direttrice del Dipartimento della Salute Infantile e dell’Adolescente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha detta ai delegati di dieci paesi della regione, di conoscere solo un altro sistema buono come quello cubano, alludendo a quello inglese, ed ha precisato che se si analizzano le risorse monetarie che s’investono in salute annualmente per i britannici, con quelli che utilizza Cuba, è come paragonare una goccia d’acqua con un enorme bacino…
Fidel Castro: “Mentre il mondo guarda i mondiali, gli Usa mandano le portaerei verso l’Iran”
da SenzaSoste.it
Quando domani [venerdì 25 giugno, N. d. T.] queste righe verranno pubblicate sul quotidiano Granma, il 26 di Luglio, data in cui ricordiamo sempre con orgoglio l’onore d’aver resistito alle aggressioni dell’impero, sarà ancora lontano, anche se mancano solo 32 giorni.
Coloro che decidono ogni passo del peggior nemico dell’umanità -l’imperialismo degli Stati Uniti, una miscela di meschini interessi materiali, disprezzo e disistima per le altre persone che vivono sul pianeta- hanno calcolato tutto con precisione matematica.
Nella Riflessione del 16 giugno ho scritto: “Tra una partita e l’altra della Coppa Mondiale di Calcio vengono a insinuarsi notizie diaboliche, in maniera che nessuno si occupi di loro”.
Il famoso evento sportivo è entrato nei suoi momenti più emozionanti. Per 14 giorni le squadre formate dai migliori giocatori del mondo si sono confrontate per qualificarsi alla fase degli ottavi di finale; poi ci saranno i quarti, le semifinali e la finale dell’evento.
Il fanatismo sportivo cresce incessantemente, coinvolgendo centinaia di milioni o forse anche miliardi di persone in tutto il pianeta.
Ci si dovrebbe chiedere quanti invece sanno che dal 20 di giugno le navi militari nordamericane, compresa la portaerei Harry S. Truman, scortata da uno o più sottomarini nucleari e da altre navi da guerra con missili e cannoni più potenti di quelli delle vecchie corazzate utilizzate nell’ultima guerra mondiale tra il 1939 ed il 1945, navigavano verso le coste iraniane attraverso il Canale di Suez.