Altri 106 posti di lavoro a rischio a Livorno.
106 lavoratrici e lavoratori del call center Konecta (ex comdata) della sede di Livorno sono coinvolti dall’apertura di una procedura di ammortizzatori sociali da parte dell’azienda, che gestisce il servizio di assistenza clienti 187 per conto di TIM.
La causa immediata di questa situazione è la diminuzione dei flussi di traffico mandati in gestione da TIM a Konecta. La divisione di Tim in due società distinte, una che si occupa dei servizi telefonici e una per le infrastrutture di rete, inizia a produrre i primi frutti avvelenati per i lavoratori. Ma più in generale vediamo cosa produce l’assenza di una politica di settore per le telecomunicazioni da parte dei governi degli ultimi decenni.
I governi non hanno regolato a pro dei lavoratori e degli interessi generali un settore essenziale e strategico, lasciandolo alla mercé degli interessi di fondi e speculazioni finanziarie. In assenza di paletti seri le esternalizzazioni, l’outsourcing estero, e le innovazioni digitali vengono usati per abbattere il “costo del lavoro” ed estrarre profitto a vantaggio di pochi.
Il Partito della Rifondazione Comunista esprime solidarietà alle lavoratrici e ai lavoraori di Konecta. Bene hanno fatto le organizzazioni sindacali a proclamare una giornata nazionale di sciopero per gli operatori dei call center che lavorano in appalto per Tim; ma è essenziale che la politica faccia la sua parte non solo rispetto alle singole vertenze, ma anche nei confronti di un settore che affronta continue crisi. Invitiamo lavoratrici e lavoratori a dare forza col proprio impegno politico e col proprio voto a partiti e movimenti che rappresentino gli interessi della classe lavoratrice, e non a chi fa gli interessi dei padroni.
Marco Chiuppesi
Segretario Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea