Difficile stringere in poche righe quello che è stato Otello Chelli per questa città, per il suo amatissimo quartiere “Venezia”, per il movimento operaio e comunista livornese.
Ha senz’altro rappresentato nel migliore dei modi la sintesi di tutti questi mondi che ha attraversato con una speciale passione, un originale sentimento di appartenenza e di partecipazione attiva.
Quei mondi che ha narrato, e di cui ha pure scritto tantissimo, sia come giornalista sia come scrittore.
Una vita straordinaria quella di Otello piena di sofferenza (il periodo della guerra e del dopoguerra), e di vicissitudini, storie e personaggi che apparivano, a chi aveva l’occasione di ascoltarlo, leggendari.
Ha attraversato per intero lo splendore ed i travagli del movimento comunista livornese del ‘900. Fin da ragazzino! Quando poté prendere la prima tessera del PCI, grazie a Ilio Barontini che di fronte ad un così appassionato militante in pectore, non poté far a meno di derogare ai limiti di età previsti dallo statuto.
E poi, sempre in direzione ostinata e contraria, ha sempre rappresentato l’anima ribelle, “anarchica”, dentro quella storia, di cui è sempre stato riconosciuto come parte integrante e vitale, pur nelle asprezze della lotta politica a cui Otello non si sottraeva mai.
Un uomo leale, intelligente, sensibile, autodidatta in tutto. Le sue scuole sono state la strada, nella lotta per la sopravvivenza del nostro dopoguerra, le sezioni delle organizzazioni politiche che ha animato, l’amore per la lettura.
Per chi gli è stato accanto era difficile non farsi affascinare da quella sua innata intuizione politica e dalla capacità di essere immediatamente connesso con il sentire popolare che era in grado di rappresentare con il suo linguaggio schietto e convincente.
Tra i tanti mondi in cui ha giganteggiato Otello, c’è stata pure – e non poteva che essere così – Rifondazione Comunista, per cui fu, a furor di popolo, prima proposto e poi nominato consigliere comunale nella consiliatura 2004-2009.
Anche in quel passaggio si fece apprezzare per la sua passione, per l’amore per questa città ed il suo popolo, per la lealtà pur nello scontro di idee che sapeva ogni volta incarnare.
Purtroppo oggi Otello ci ha lasciati e con lui sparisce un altro pezzo di storia gloriosa di questa città.
La speranza è che anche solo una parte dei tanti insegnamenti e della saggezza che ha regalato ai tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, possa continuare a vivere oltre di lui e sia un seme per quella società di eguali in cui Otello credeva e per la quale ha sempre combattuto.
Ci associamo nel lutto alla famiglia e a tutte e tutti quelli che gli hanno voluto bene.
La Federazione di Livorno del Partito della Rifondazione Comunista