da Il Tirreno del 8/4/2009 (Clicca qui per scaricare l’articolo in pdf)
di Cristiana Grasso
LIVORNO. Antonio Caprai è un livornese esperto in terremoti e in catastrofi naturali in genere, vulcanologo, una di quelle eccellenze di casa nostra che vanno in giro per il mondo permettere al servizio della comunità scientifica internazionale le loro competenze. Ha 56 anni Caprai, lavora al Cnr di Pisa e da poche settimane è stato nominato presidente dell’International Geo-Hazards Research Sociaty, un organismo che raccoglie specialisti di tutto il mon do e si occupa di studiare e coordinare una serie di metologie per arrivare ad un obietti vo che ancora nessuno è riuscito a raggiungere, prevedere gli eventi sismici «e quindi salvare vite umane prima di tutto, ma anche opere d’arte, edifici, attività produttive»spiega.
E proprio dalla Toscana, da Livorno, viene quindi uno dei contributi al dibattito che si è aperto dopo il terremoto che ha devastato l’Abruzzo, un evento che un altro esperto, il ricercatore abruzzese Giampaolo Giuliani, aveva previsto attraverso la misurazione di un gas, il randon, che si sprigiona quando sotto terra le rocce entrano in attrito, «Diciamo che il Randon può essere un segno premonitore ma le nostre ricerche, purtroppo, dimostrano che ancora non è possibile prevedere un evento sismico» spiega l’esperto labronico.