Risposta al comunicato dei soci Itinera su campagna salario a 10 euro

In risposta alla lettera che alcuni soci della Coop Itinera hanno indirizzato a Unione popolare sul numero del Tirreno del 18 giugno 2023.


Partiamo da un presupposto molto semplice: il lavoro deve essere pagato il giusto prezzo. Quello che è il giusto prezzo è definito in maniera diretta dall’art.36 della nostra Costituzione: il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantita’ e qualita’ del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Ci chiediamo dunque come possa un lavoratore o lavoratrice godere di un’esistenza libera e dignitosa, in un contesto di affitti, bollette e prezzi alimentari in aumento, quando guadagna circa 6,80 lordi l’ora, corrispondenti a un netto di poco meno di 5 euro. Stiamo parlando della paga base oraria prevista dal CCNL Multiservizi, applicato dalla vostra Cooperativa, come dalle altre che operano all’interno del Museo della città.

Amiamo Livorno e pensiamo sia ingiusto che in un gioiello come il Polo culturale Bottini dell’Olio, che ha ospitato e ospita mostre di pregio oltre a una risorsa importante come la biblioteca, i lavoratori e lavoratrici siano pagati così poco. E’ anche un loro merito il successo in termini di visitatori della recente mostra delle opere di Banksy o il fatto che la biblioteca sia sempre molto frequentata da giovani e meno giovani.

La responsabilità di stipendi così bassi non è solo delle Cooperative Itinera, Agave o Coopculture. In realtà il nostro attacco principale si rivolge all’Amministrazione di centrosinistra di Livorno che al momento di scrivere il capitolato d’appalto avrebbe potuto e dovuto indicare come CCNL di riferimento, più tutelante per i lavoratori e le lavoratrici, il CCNL Federculture, pensato proprio per i lavoratori e le lavoratrici del settore culturale. Nel rispetto del principio di congruità del contratto con il settore di utilizzo, come previsto dal Codice degli appalti e come da impegni siglati tra Comune di Livorno e sindacati.

Il lavoro povero in questo paese è una vera piaga. Tale piaga si combatte sicuramente lottando per un salario minimo di almeno 10 euro l’ora, che nessuno dei precedenti governi ha voluto introdurre e che è oggetto di una nostra Legge di iniziativa popolare per la quale invitiamo anche voi a firmare. Ma si combatte anche nell’immediato, lavorando per valorizzare il lavoro di tutte e tutti, riassorbendo progressivamente i lavoratori e le lavoratrici degli appalti nel settore pubblico attraverso concorsi più frequenti ed evitando di applicare contratti e inquadramenti che prevedono salari da fame, al di sotto di qualsiasi soglia di dignità.

Potere al Popolo – Livorno e Rifondazione Comunista – Livorno, per Unione Popolare


In foto il sindaco Salvetti il 25 novembre 2021 mentre firma l’impegno a “Promuovere l’applicazione dei contratti nazionali del settore merceologico cui si riferisce l’appalto di filiera sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale e dalle rappresentanze dei datori di lavoro.”

https://www.comune.livorno.it/articolo/sottoscritto-un-protocollo-comune-sindacati-qualita-tutela-del-lavoro-negli-appalti

Il comunicato a cui rispondiamo: