“Mentre l’ultima bandiera rossa s’ammainava in fiamme in via del Corallo, io lungo via dei Riseccoli e viale Emilio Zola, pieno di ghiande e di polvere, in carrozza me ne andai per sempre alla ferrovia. E da quel giorno Livorno non la rividi più […]”
Questo scriveva Giorgio Caproni in un suo brano dedicato a Livorno, la nostra città. Siamo andati oltre ogni ostacolo che ci ha diviso nella storia degli ultimi venti anni, e per questo siamo ancora qui.
Una parte della Sinistra oggi si ritrova insieme ed è quella fatta dalle persone comuni che hanno visto in Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana una risorsa e non un impedimento al dialogo. insieme ci siamo messi a disposizione per offrire alla città un contributo di rinascita attraverso la partecipazione e la condivisione di un obiettivo.
E’ un punto di partenza, aperto a chi vorrà condividere un percorso che nasce dopo molti mesi di incontri e condivisioni, non per opportunità, ma per salvare una città e tutelare i suoi cittadini.
La Sinistra questo ha sempre avuto il compito di fare, non per velleitaria testimonianza, ma per riportare al centro un’idea di comunità basata sull’uguaglianza e sulla centralità del lavoro.
E’ importante andare oltre noi stessi, pensare al plurale e non al singolare, guardare fuori, leggere i problemi della città per essere credibili, servono onestà e trasparenza per curare i mali profondi di un territorio che soffre, così come per farne crescere le eccellenze.
Abbiamo fatto un passo congiunto con umiltà ed era inevitabile che la visione comune rispetto a questa città si sovrapponesse ad un’idea altrettanto forte e congiunta che guardasse oltre i nostri confini, a quell’Europa che noi vogliamo cambiare perché ora pervasa da regole ingiuste che hanno cancellato diritti e speranze di futuro per i suoi cittadini, a partire dai più esposti, i più deboli.
Andava fatta una scelta forte da sviluppare su più piani, dal microcosmo di una città che deve trasformarsi per sopravvivere a se stessa, al macrocosmo di un contesto europeo e mondiale,
completamente condizionato dall’idea che finanza e regole di mercato siano più importanti della vita
delle persone.
L’onda nera della Lega e di una destra ringhiosa non sono sufficienti denominatori comuni a garantire l’unità che occorrerebbe, così come non basta ripristinare l’idea del passato, rappresentata dal ritorno del centro sinistra praticata da un PD sempre identico a se stesso, che ci offre un
pericoloso revival fondato sulle clientele e sugli interessi di pochi.
Il cambio di governo voluto e sofferto col voto del 2014 che ha consegnato la città al M5s, è stato altrettanto una inefficace prova che ha portato pochi frutti e non ha allentato l’emergenza.
Noi siamo guidati dai principi della nostra Costituzione e dalla certezza che la questione morale non possa essere relegata ai manuali di storia politica, ma vada praticata.
L’idea di municipalismo ‘di rottura’ che proponiamo parte dal lavoro come chiave di volta per la protezione e la garanzia di vita dignitosa per ogni cittadino.
Per raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati, servono competenze e conoscenza della macchina amministrativa e il profilo personale e pubblico del candidato Sindaco che abbiamo scelto, soddisfa questo bisogno perché possiede uno spiccato senso civico, non solo enunciato ma vissuto, la preparazione necessaria e un messaggio di speranza attraverso la pratica della responsabilità.
Serve avere fiducia nelle Istituzioni per poterle cambiare, così come serve il coraggio di forzarle quando non garantiscono parità di diritti a tutti i cittadini.
Noi siamo qui per questo”.
La Sinistra per Cannito sindaco