Qualcosa non torna sulla vicenda della paventata chiusura della RSA G. Pascoli. La posizione del comune è quella di chiudere la struttura a causa degli elevati costi di gestione e manutenzione: cifra dei costi, tra l’altro, contestata dagli stessi lavoratori e che infatti si riferiva anche all’altra rsa comunale, quella di Villa Serena, non tenendo conto, ulteriormente, dei soldi versati dalle famiglie. Com’è possibile che, stante il costante invecchiamento della popolazione, si renda conveniente la gestione privata e non pubblica di una struttura del genere? La colpa è addossata dal Comune ai voucher che la Regione concede dallo scorso anno, e destinati alla compartecipazione alle spese delle famiglie per l’assistenza dai propri congiunti, da ospitare in strutture private convenzionate. Non crediamo che le cose stiano così: Sono gli stessi lavoratori a denunciare che, da più di un anno, non vengono accettate nuove quote nella residenza, che è passata da 93 a 70 ospiti, non per mancanza di domanda, ma per blocco dell’offerta!
Nogarin ha dichiarato che il problema è anche colpa della scorsa amministrazione, che aveva lasciato il Pascoli in condizioni tali da richiedere adesso spese ingentissime per la sua manutenzione. Era però prevista in quell’area la costruzione del nuovo ospedale ed il trasferimento in città degli ospiti, come da protocollo del maggio 2010. Nello scontro tra Regione e Comune di Livorno su quest’ultimo accordo le vittime sembrano essere state gli ospiti della rsa G. Pascoli. Crediamo si sia prodotta una svista clamorosa della quale la giunta dovrà rispondere politicamente e con la massima urgenza:
Esiste qualche relazione tra l’attuale blocco di nuove quote al Pascoli ed il protocollo del maggio 2010 sul nuovo ospedale? Se, al contrario, non vengono accettati nuovi ospiti, tali da garantire la sostenibilità economica della struttura, per soli motivi di inagibilità di molte parti della stessa, come mai in tutti questi anni di finanziamenti promessi e ricattati sulla città non è mai stata fatta parola sulle inderogabili necessità manutentive della struttura con la Regione? Crediamo che gli ospiti ed i 113 lavoratori e lavoratrici del Pascoli siano vittime di una gigantesca svista alla quale occorre porre rimedio il prima possibile. Solo lo scorso anno sono stati spesi 250,000 EUR per il rifacimento dell’impianto antincendio, ancora soldi buttati? Il prossimo anno sono previste le elezioni, impegnare il Comune in scelte tanto radicali a fine mandato non ci sembra la miglior eredità da lasciare alla futura amministrazione.
Francesco Renda
Segretario Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea