Si è conclusa con la schiacciante vittoria del NO la campagna referendaria più brutta e scorretta, ma anche la più partecipata, degli ultimi anni. La Costituzione è salva, il tentativo di manometterla è stato respinto con una vittoria di popolo e per il popolo. A quanti oramai pensavano che fosse la pervasività dei mezzi di comunicazione a determinare il consenso elettorale, è toccato un brutto risveglio. Gli italiani non si sono fatti fregare ed hanno respinto al mittente una riforma che avrebbe accentrato poteri, abbassato la soglia democratica e lasciato il Paese privo di difese in caso di minaccia ai diritti civili, politici ed economici dei suoi cittadini. Una riforma verticistica del potere che, al contrario di quanto raccontavano le bufale del Sì, avrebbe ridotto la “casta” di 315 senatori ma rendendola ancora più intoccabile.
Voglio ringraziare tutti i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista che hanno fatto l’impossibile per riuscire a veicolare il nostro No. Un No profondamente diverso da quello delle destre, perché sociale, dal basso, di partecipazione e consapevolezza che non esiste “potere forte” capace di impedire al popolo sovrano di determinare il proprio destino. Un ringraziamento anche a tutte le forze politiche e associative e alle tante persone che hanno dato vita al Comitato per il NO, ed in particolare a realtà come CGIL e ANPI.
Questa vittoria consegna a tutte le forze politiche di sinistra la grande occasione di tornare ad essere protagoniste della scena politica, non solo perché tanta è la voglia di sinistra ma soprattutto perché questa è necessaria! E’ necessario porre il tema della democraticità delle scelte che subiamo, è necessario tornare a parlare di una vera politica di redistribuzione del reddito e non di mancette o sgravi per le grandi imprese che fuggono alla prima occasione, è necessario invertire il deterioramento dei servizi pubblici perché questo non potrà che portare alla loro privatizzazione, è necessario infine tornare ad occuparci di politica estera, per un’Europa dei popoli e un Mediterraneo che unisca e non divida le sue sponde.
Abbiamo vinto, ma è ora che una vittoria chiami un’altra, in Italia come a Livorno. Il dato cittadino è conferma dell’estrema debolezza dei due principali contendenti. Mentre Il M5S non ha conquistato consensi durante questi anni di governo, così il PD deve constatare che quello di Livorno è un dato in controtendenza in una regione Toscana che al contrario ha visto prevalere il Sì. E’ veramente ora di rendere credibile la proposta di città e di paese della sinistra ed iniziare fin da subito a crederci senza cappelli, primogeniture, pregiudiziali o status speciali. Ognuno di noi è geloso della propria identità ma per governare dobbiamo crescere e capire che la sinistra vince solo se è unita, e soprattutto se è plurale. Abbiamo salvato la costituzione, adesso costruiamo una sinistra-sinistra di governo in grado di applicarla!
Francesco Renda
Segretario federazione livornese Rifondazione Comunista