Emergenza idrica: intervento in Consiglio comunale e posizione del PRC livornese

 

  • Tiziana Bartimmo *

 

Il Sindaco ha cercato di darci un’immagine positiva e di efficienza che ha il sapore di autoassoluzione. In questo dissesto che la città sta vivendo si rispecchia una nazione che è incapace di risolvere qualsiasi problema. Se è vero che una situazione così critica impone una certa lucidità certo non si può essere esenti da critiche.
In questi giorni basta guardare i commenti sulla rete (quella web, non idrica), per comprendere come la pensino i livornesi, capisco tutte le difficoltà, ma ora questo ritardo è veramente imbarazzante.
Solo qualche commento per sintetizzare: “ calcolando che si paga l’acqua a peso d’oro, un po’ di manutenzione via via potrebbero anche farla..” “nell’era multimediale un temporale fa rimanere un’intera città senz’acqua..” e così via per arrivare alla richiesta di dimissioni dei vertici ASA. E a proposito di manutenzione quella condotta era già stata oggetto di rotture e manutenzioni…
Hanno ragione tutti questi cittadini e la storiella del fulmine che è cascato proprio sulla centralina ha fatto ridere tutta Italia.
Una città messa in ginocchio, con scene di guerra, tutti infila per l’acqua, le scuole chiuse per tre giorni consecutivi, tecnici fatti venire da fuori città, pezzi di ricambio fatti venire da Roma…Che quadro desolante, tenendo conto che ha piovuto molto, con grande intensità, ma non è passato uno tsunami sul canale Navicelli.. tra l’altro voglio sottolineare come in questi giorni abbia suscitato allarme la notizia che il CISAM di Pisa sverserebbe acque radioattive proprio nel Canale dei Navicelli, dove noi abbiamo le condutture dell’acqua, inquietante. Insomma non una calamità naturale, un semplice acquazzone!
Anche se negli ultimi tempi si è evidenziato in modo inequivocabile che le conseguenze dei cambiamenti climatici su un territorio reso drammaticamente vulnerabile dal dilagante consumo di territorio e dalla mancata manutenzione costituisce un elemento dal quale non si può prescindere. E anche in questo caso sarebbe bastata un po’ più di manutenzione sugli argini, sia che abbia ceduto dal basso per via della fuoriuscita d’acqua non rilevata, sia per le piogge, laddove qualcuno doveva sapere che c’era una condotta così importante. Serve un’azione efficace per la mitigazione del rischio e un approccio che superi la logica dell’emergenza che ha caratterizzato questo paese negli ultimi 10 anni almeno; bisogna passare dalla logica della riparazione alla logica della prevenzione mettendo in campo una politica integrata. Tutto questo ci viene in mente e su questo abbiamo sicuramente riflettuto pensando alle ultime vicende della Lunigiana e della Liguria, oggi questa riflessione serve anche per i nostri amministratori affinchè, visto quanto è successo, capiscano che la logica della prevenzione paga anche sul piano economico.
Quindi una prima riflessione : sullo stato di conservazione del territorio perché un temporale ha messo in ginocchio una intera città e tutte le sue attività.
Altra riflessione: acqua bene comune primario e le privatizzazioni dei beni comuni.
Durante il referendum ci dicevano che se avesse vinto il si, sarebbero stati messi in difficoltà i servizi idrici visto che la norma del 7% di remunerazione del capitale in tariffa era la garanzia per gli investimenti, e con questa scusa il 7% non è mai stato tolto dalle bollette (come invece sarebbe dovuto accadere). Ma in realtà i famosi privati (alla faccia di chi sostiene che privato è bello) di investimenti non ne hanno proprio fatti, e questo non lo hanno fatto nemmeno i genovesi detentori del 40% di ASA SPA. La mancanza di investimenti e l’incapacità di chi gestisce questi servizi sono ora sotto gli occhi di tutti. Ormai l’andamento del clima è palese da anni, non si può più parlare di eventi straordinari, le misure per risolvere i problemi dovevano essere già messe in atto. Negli ultimi anni la gestione dell’azienda ha pensato solo a come arginare la situazione finanziaria, tralasciando strategie ed investimenti, non pensando ad approntare neanche un piano di emergenza per casi simili. Tra l’altro un’azienda come ASA non ha nemmeno le attrezzature per emergenze del genere? E neanche le ditte che effettuano riparazioni per conto di ASA?
Bisogna che la cittadinanza sappia che l’autorità idrica della Toscana, di cui il Sindaco Cosimi è presidente(che beffa!) ha di fatto mantenuto in bolletta il 7% di remunerazione del capitale che era stato abolito col referendum. Questo indica chiaramente come il business dell’acqua continui ad andare avanti e come i nostri servizi idrici siano gestiti da chi prima pensa al profitto e non al funzionamento del servizio e alle prestazioni per i cittadini.
Questo episodio è un altro esempio di mala gestione della città, con la mancanza di manutenzione prima e con la confusione con cui è stata gestita la faccenda ( a parte il ringraziamento invece per gli operai dell’ASA che hanno lavorato h 24 con grande professionalità),al fatto che  a Livorno quando succede qualcosa prima di tutto si chiudono  le scuole, stavolta senza neanche effettuare un monitoraggio su chi invece l’acqua l’aveva (il Liceo Enriques è rimasto senza ragazzi ma l’acqua c’era). E’ stato mandato a lavorare nelle scuole solamente il personale ATA anche laddove l’acqua e il riscaldamento non c’erano, mentre i docenti erano a casa, quasi che la questione di igiene e sicurezza non fosse una questione di tutti, ma oggetto di conflitto di classe.
Insomma i commenti che girano in rete dovrebbero far riflettere questa amministrazione, e comunque la certezza che il danno verrà riparato entro tempi brevi non ci è stata data nemmeno stasera.

* Capogruppo PRC –  Consiglio comunale di Livorno