- Comunicato stampa del 29 ott.’12
I fischi e la contestazione ieri avvenuta durante le celebrazioni della battaglia di El Alamein all’indirizzo del Ministro Di Paola non ci meravigliano ed anzi appaiono condivisibili.
I Giovani Comunisti hanno da sempre, come è noto, contestato detta celebrazione mai contro i singoli militari ma contestando i vertici militari di strumentalizzare tristi pagine della nostra storia e dei nostri morti, confermiamo oggi la posizione, come ribadiamo tutta la nostra contrarietà alla partecipazione alle missioni internazionali patrocinate da NATO e Stati Uniti.
Il punto odierno non è pero, noi crediamo, nel merito della celebrazione e dei conflitti in atto quanto semmai sul come esse, le celebrazioni di ieri, si sono svolte.
La vicenda dei marò italiani detenuti in India è una triste pagina che pero ci da il senso del nostro Paese.
Per motivi di tempo non staremo a discutere sulla legittimità dell’azione che essi svolgevano sulla nave prima dell’arresto, il punto è che essi sono stati inviati a difesa di una nave commerciale italiana in acque dominate dalla pirateria.
Al momento dell’incidente non doveva essere permesso alla nave di spostarsi dalle acque internazionali a quelle indiane, ciò ha permesso che i due italiani venissero arrestati.
Dopo mesi di carcerazione ancora oggi non siamo in grado di sapere quali saranno gli sviluppi di questa articolata e triste vicenda.
Ci sarebbe stato bisogno di ben altra azione diplomatica, risolutiva, e a monte di ben altra direzione al momento dell’incidente.
Il clima presente nelle forze armate italiane è comprensibile e non può essere sottaciuto come elemento limitato e occasionale, noi crediamo altresì che i fischi di ieri siano il sintomo e la manifestazione pubblica, non isolata, di parte rilevante del nostro esercito e di parte cospicua della nostra società.
Come vediamo bene, anche da questa vicenda, la credibilità e il peso del nostro Paese non sono variati in maniera sostanziale con il Governo Monti che anzi ha amplificato e radicalizzato la crisi economica e la transizione verso condizioni di vita peggiori della nostra società.
Nel manifestare tutta la nostra solidarietà ai lavoratori marò italiani, e nel registrare drammaticamente come periodicamente la lista dei morti tra le fila dei militari impegnati nelle missioni all’estero si allunga, esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglie e ai cari che quelle morti hanno subito.
Nel ribadire la nostra contrarietà rispetto alla partecipazione dell’Italia alle missioni militari oggi in essere, ma anche future se non in caso di difesa come sancito dalla Costituzione repubblicana, lavoreremo come di consueto alla costruzione di un Paese equo e giusto, per dare al nostro popolo quel benessere che si merita.
Niccolò Gherarducci
Coordinatore Giovani Comunisti Livorno
Resp. Organizzazione e Comunicazione PRC Livorno