Lettera aperta alla Compagna Susanna Camusso

di R.Belcari – S.Gesess – N.Gherarducci

 

Cara Compagna Susanna,

siamo lieti che il nostro territorio possa ospitarti, tanto più in un’importante iniziativa quale il Meeting Internazionale Antirazzista.
La fase socio-economica e politica è oggi quanto mai articolata e difficile; la crisi economica, crisi strutturale del capitalismo, attanaglia migliaia di famiglie, di lavoratrici e lavoratori.
Famiglie, lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini, portati ai limiti della soglia di povertà, lottano ogni giorno nella speranza di far quadrare i propri bilanci.
Quotidianamente purtroppo le condizioni di vita peggiorano. È superfluo che ci addentriamo in questioni generali che sicuramente te conoscerai meglio di noi, avendo una visione generale tanto ampia quanto dettagliata di tutto il territorio nazionale. Preme oggi a noi però sottolineare la situazione del nostro territorio.
È consuetudine pensare, a torto, che nell’ormai ex “rossa” Toscana i cittadini possano godere di un livello di vita e di servizi superiori a quelli di altre parti d’Italia. Questo è, cara compagna, solo parzialmente vero.
Se da un lato possiamo fregiarci di alcune eccellenze, rispetto alla media nazionale, la situazione è quanto mai drammatica.
Nella sola Provincia di Livorno, che noi conosciamo molto bene, le problematiche sono molteplici.
L’emergenza abitativa assume un carattere decisivo se associata alla crisi occupazionale del territorio, problematica questa riassunta brillantemente dalla campagna promossa dall’Unione Inquilini “Perdi il lavoro, perdi la casa”, a fronte di una caduta occupazionale senza precedenti nella storia recente si registra la disperata impennata degli sfratti per morosità. In tale frangente coloro i quali hanno stipulato un mutuo si trovano oggi a non poter onorare il pagamento, con tutte le conseguenze del caso.
In una città fieramente operaia come quella di Livorno è allarmante verificare la crisi occupazionale in tutti i settori industriali, in una città portuale diventa quantomeno frustrante assistere alla crisi della gloriosa Compagnia Portuale, ultimo baluardo dell’autogestione operaia livornese.
Le politiche liberiste, promosse anche dagli ambienti del centrosinistra, sono state in questo senso fallimentari da tutti i punti di vista.
Come non parlare dell’autostrada tirrenica, opera che di fatto privatizza la vecchia s.g.c. aurelia senza sostanziali modifiche e che obbliga i cittadini a dover pagare il pedaggio (il più caro in Italia al Km !!!) su di una strada già pagata, con i soldi pubblici, quando a suo tempo venne costruita. Un regalo al grande capitale nazionale e uno schiaffo alle migliaia di lavoratori e cittadini che ogni giorno debbono percorrerla per andare a lavoro.
E come non parlare dell’azienda ASA, partecipata pubblica, che si occupa principalmente del servizio idrico, hai visto te applicate, compagna Camusso, le importanti norme scaturite dai referendum del giugno dello scorso anno sull’acqua a cominciare da quello che impedisce la retribuzione del capitale connesso alle attività riguardanti l’acqua? Noi no, continuiamo ancora, nonostante le numerose sollecitazioni, a pagare con la nostra bolletta quello che non dovremmo. Questa è violenza e sopraffazione della sovranità del popolo, sovranità, quella del popolo ! , sancita dalla nostra Costituzione.
Potremmo anche continuare ma crediamo che valga la pena soffermarci, in conclusione di questa breve lettera, sulle questioni politiche di carattere nazionale, visti gli ultimi avvenimenti.
Dallo scorso novembre Presidente del Consiglio è Mario Monti.
Da allora ad oggi molto nella vita di milioni di lavoratori è cambiato, in peggio, purtroppo.
In otto mesi, manco il tempo di partorire, lor signori sono stati in grado di cancellare molte delle conquiste acquisite in decine di anni di lotta, costate sudore e sangue, dal movimento operaio e dei lavoratori.
Emerge dirompente la cancellazione, di fatto, dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, norma che vieta, come ben sai, il licenziamento in assenza di giusta causa, il licenziamento in sostanza per motivi soggettivi.
Ultimo baluardo verso l’eliminazione complessiva dei diritti dei lavoratori.
Da domani che succederà?! Si sono aperti i cancelli verso la discriminazione, chi lotta potrà essere licenziato più facilmente, ci pare chiaro, e a te? Naturalmente verrà sempre detto che il licenziamento era propedeutico alla crisi aziendale; se passa questo il modello Marchionne sarà esteso a tutte e a tutti.
E allora ci saranno 10, 100, 1000 pomigliano, senza ahinoi il reintegro di chi, per motivi politici e sindacali, è stato ingiustamente licenziato.
Non vale la pena lottare, anche duramente se necessario, per la libertà? La libertà di espressione e manifestazione, anche queste sancite dalla nostra Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.
Giuseppe Di Vittorio, fondatore della CGIL, diceva ai braccianti pugliesi di non togliersi il cappello davanti al padrone. Oggi come allora noi non intendiamo né toglierci il cappello, anzi dinanzi al padrone staremo a schiena dritta e testa alta e lotteremo, fino alla fine, per difendere e ampliare i diritti nostri e di tutti i lavoratori.
La revoca dello sciopero generale da parte della CGIL ci lascia oggi con l’amaro in bocca, siamo sicuri però che, alla luce della drammatica situazione che oggi vivono milioni di lavoratrici e lavoratori, venga reinserito immediatamente nell’agenda del più grande sindacato italiano.
Cacciare l’impopolare governo monti e costruire un grande fronte di sinistra contro le politiche liberiste e con al centro gli interessi dei lavoratori è, oggi, una priorità assoluta se vogliamo davvero difendere le classi meno abbienti di questa ingiusta società.

Fraterni saluti

R.Belcari – Segretario PRC Cecina
S.Gesess –  Segretaria PRC Rosignano
N.Gherarducci – Coordinatore GC Livorno