Art. pubblicato da IlTirreno, il 30 aprile scorso
La drammatica lentezza con cui la vicenda del recupero dei bidoni tossici in mare viene gestita dalle autorità competenti e la ormai chiara inadeguatezza dei piani di recupero della società Grimaldi, hanno spinto la Federazione della Sinistra a presentare una mozione in Consiglio Comunale affinchè sia richiesto l’intervento dei sofisticati mezzi in possesso dell’Esercito e della Marina.
il Ministero della Difesa sarebbe così veramente a “difesa” dei territori, della salute dei cittadini, e la gestione del recupero sarebbe fatta dal “pubblico”, con il costo a carico della Grimaldi, perché è strano che il piano antinquinamento fin ora sia stato gestito da chi ha inquinato. In questo momento non serve più fare polemiche con l’amministrazione, ma le Istituzioni devono operare affinchè questa vicenda non finisca nel dimenticatoio come altre, e devono finalmente riflettere su quanto la questione ambientale sia di fondamentale importanza per il nostro futuro, a partire dalla salvaguardia di quello che abbiamo, ma anche per delineare sul nostro territorio un percorso futuro che veda la consapevolezza che le risorse non sono infinite e che vanno risparmiate e rispettate (anche da attentati alla loro sopravvivenza), e che bisogna iniziare a investire in energie rinnovabili, tutela del territorio, e prodigarsi per il cambiamento degli stili di vita, che farebbe bene all’ambiente, ma anche all’occupazione.
Diventa quindi difficile condividere alcune scelte fatte sul territorio, come quelle sul rigassificatore che, oltre a problemi di sicurezza, rappresenterà una fonte certa di inquinamento, se non altro per le tonnellate di cloro che verranno versate in mare, o progetti di discariche sulle colline, o ipotesi di mega centrali a biomasse che non rispetterebbero il concetto di filiera corta, o ancora idee di megatermovalorizzatori. Tutte scelte motivate solo da interessi economici sulle quali l’amministrazione dovrebbe riflettere e avere il coraggio di dare segnali. Per questo la vicenda dei bidoni è paradigmatica: tutti si prodigano, Sindaco compreso, a dire che non c’è pericolo “immediato”, ma in futuro? Quando le sostanze ormai fuoriuscite dai bidoni si disperderanno nel mare ed entreranno a far parte della catena alimentare e dell’ecosistema marino? saremo allora altrettanto sicuri? E’ così come per le altre scelte, è ora che bisogna pensare alle conseguenze future, affinchè idee come “Santuario dei cetacei” “Parco delle colline” “tutela del territorio” “tutela dei cittadini”non siano solo parole sulla carta, ma prospettive di bellezza e di salute.