di Franco Frediani *
Si è svolta venerdì 25 maggio nei locali della Circoscrizione 4 di Via Menasci, l’iniziativa sul commercio, a partire dall’ambito Cittadino. Sono intervenuti Paolo Marini, Presidente della Commissione Lavoro al Consiglio regionale toscano; Massimo marini, Coordinatore sindacale della Confesercenti di Livorno, e Marco Ghezzani della segreteria FILCAMS CGIL di Livorno. Al centro del dibattito, al quale ha fatto seguito l’intervento di diversi esponenti della Federazione della Sinistra Locale, l’ormai famigerata politica improntata sulle liberalizzazioni e partorita dal governo Monti. La netta contrarietà a questo decreto ha raccolto l’espressione unanime di presenti. Nella disamina fatta non è stata trovata traccia della minima utilità o di tratti positivi riguardanti questo provvedimento; l’ennesimo pescato dal cilindro magico del governo presieduto dall’ex Rettore della Bocconi.
Massimo Marini ricordava che il terreno delle liberalizzazioni era stato già “dissodato” con i primi interventi fatti dall’allora ministro Bersani; ma quello attuale ha sicuramente inasprito una situazione che tocca molti aspetti della vita dei Cittadini. “Cambieranno i modelli inter-relazionali tra gli stessi paesi europei; così come sta cambiando lo stile di vita degli stessi Cittadini”. Ma l’aspetto più preoccupante, come sottolineava Marco Ghezzani, è quello della condizione dei lavoratori del settore. Lo stesso sindacato non nasconde le difficoltà nell’arginare la forza d’urto che l’imprenditoria che sostiene la grande distribuzione ha potuto mettere in campo senza lasciare scelta o adeguati incentivi ai lavoratori. Basta pensare alla ridicola percentuale di maggiorazione economica riconosciuta per una giornata di straordinario domenicale che non supera il 30% rispetto a quella ordinaria. Probabilmente l’aspetto più inquinato e meno riconosciuto, come è stato poi ripreso anche negli interventi esterni, riguarda l’ambito culturale. Lo spazio concesso alla grande distribuzione sta cambiando radicalmente le abitudini di vita dei Cittadini. Sembra paradossale che una famiglia possa, oggi, trascorrere un giorno festivo nei grandi spazi di un centro commerciale! Gli spazi aperti, il piccolo turismo, l’attenzione verso eventi culturali o lo svago all’aria aperta, sembrano un ricordo ormai lontano, sempre più minacciati da questa spersonalizzazione, molto simile a una sorta di robotizzazione del Cittadino. Una situazione che non va quindi nè a vantaggio del lavoratore, nè tanto meno del piccolo commerciante, oggi sempre più in difficoltà. Si stima che saranno circa 100mila gli esercizi commerciali che chiuderanno nei mesi a venire. Per non parlare dello stesso consumatore che non potrà davvero beneficiarne, visto che prima o poi sarà inevitabile il ricorso al rialzo dei prezzi per supportare un incremento della forza lavoro che non è più demandabile o conciliabile con il ritmo imposto oggi ai lavoratori del settore del commercio. Tra le note negative si distingue, fortunatamente, la decisa presa di posizione assunta dalla Regione Toscana, ricorsa al TAR per contrastare questo decreto. Segnale isolato che peraltro, come è stato sottolineato, non è stato intercettato dalle Amministrazioni locali. L’esempio di Livorno è chiaro. Progressivamente è stato “permesso” lo svuotamento e la desertificazione dello stesso centro cittadino, ormai non più luogo di aggregazione sociale, depauperato, impoverito e privato sempre di più, dei piccoli esercizi che attiravano presenze e frequentazione da parte dei Cittadini. Proprio in virtù di questo, è da stendere un velo pietoso sull’inutile applicabilità del progetto “Nuovo centro”. Una situazione dai toni drammatici, come veniva sostenuto dal presidente della Commissione Lavoro del Consiglio regionale toscano Paolo Marini, davanti alla quale la Federazione della Sinistra ha l’obbligo non solo morale ma soprattutto politico, di battersi per costruire un argine che permetta di riappropriarsi di quei diritti, soprattutto nel mondo del lavoro, oggi venuti meno grazie alle politiche neoliberiste e conservatrici attraverso le quali il governo Monti sta mettendo scrupolosamente in atto le direttive contenute in quella ormai famosa lettera inviata dall’allora Presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, al governo Berlusconi. Inutile ricordare che le tre azioni principali erano preventivate sotto forma, guarda caso, proprio di liberalizzazioni, flessibilità del lavoro e privatizzazioni.
E così è stato..!
* Direzione PRC Livorno
Membro Coordinamento FDS Livorno