Sette punti di discussione,

Comunista e Comunisti Italiani.
E’ stato espresso un (unanime) giudizio nettamente negativo sul documento presentato dal Sindaco e è stata verificata l’assenza di elementi di novità, nelle indicazioni programmatiche lì contenute.
Il senso di questa crisi si limita al tentativo di risolvere i malesseri interni a tutti i partiti della maggioranza e nelle relazioni all’interno della coalizione, senza dare nessuna risposta concreta ai problemi della città.
Si agita il problema dei tagli del Governo e della crisi economica, ma non se ne tira nessuna conseguenza, che alluda almeno ad un cambio di orientamenti, che sono, viceversa, interamente confermati.
Eppure questa crisi politica ci regala un punto fermo. Si chiude un ciclo politico, iniziato nei primi anni ’90, ed il bilancio è fallimentare.
Si è riusciti a stravolgere l’assetto economico-sociale e culturale di questa città, senza essere in grado di definire una nuova fisionomia di Livorno, oggi drammaticamente investita da fenomeni di impoverimento, di precarietà e di grave emergenza sociale.
Rimane aperto il nodo di un ricambio di classi dirigenti, che le ultime scelte del Sindaco confermano (Grassi superassessore comunale).
L’impegno è quello di raccogliere le energie migliori esistenti a Livorno per progettare un’alternativa e riuscire a praticarla con quanti a sinistra avranno il coraggio di scegliere questo impegno.
Intanto, l’attività si concentrerà su un più largo lancio della raccolta di firme per l’introduzione della patrimoniale e sulla preparazione della grande manifestazione del 15 ottobre a Roma.
Tutti le compagne ed i compagni sono chiamati a mobilitarsi per il successo di queste iniziative.