Se non ora quando?

Se non ora quando?
Un milione di donne contro Berlusconi

 

Art. Il Tirreno: Canti e balli per la dignità delle donne
 LIVORNO.  Perché non siano solo parole lavate via dalla pioggia che non ha cessato un attimo di scendere ieri mattina alla Terrazza Mascagni, ma che siano un invito a riflettere sulla donna, sulla sua dignità in quanto essere umano.
 Questo l’augurio più profondo dell’iniziativa “Se non ora quando” che, in concomitanza con tante altre città d’Italia e del mondo, si è svolta anche da noi, in uno dei luoghi più belli di Livorno, davanti al gazebo della Terrazza Mascagni. Erano davvero tanti i cittadini che si sono radunati davanti al gazebo. Tanti gli striscioni diretti al Presidente del Consiglio, alcuni seri altri intrisi di ironia, caratteristica che ci contraddistingue: “Chi di donna ferisce di donna perisce”, “Chi non rispetta le donne non può governare” o “Silvio alla onca” e “Silvio hai le orge contate”.
 Tra intermezzi musicali affidati alle voci di Caparezza, De Gregori, Ligabue, e letture poetiche e di saggi, dall’alto del gazebo, hanno voluto esprimere il sostegno verso le donne: esponenti politici come Marida Bolognesi (Pd), Tiziana Bartimmo (Federazione della Sinistra), Graziella Pierfederici (Sel), Franca Taddei (Cgil), Cinzia Simoni (Arci). Ma non solo, a dare man forte anche Samira Karoui presidente del Cesdi, Fiorella Cateni presidente dell’Auser-Filo d’argento e, poi, tra il pubblico l’assessore provinciale alle politiche comunitarie Paola Bernardo, l’assessore al bilancio Laura Marconcini, il sindaco Alessandro Cosimi, Marco Ruggeri, consigliere regionale del Pd, Marco Solimano presidente dell’Arci ed Enrico Pedini, segretario Fiom Cgil. Durante gli interventi, i cittadini hanno risposto con applausi e le mani hanno battuto più forte quando a salire sul gazebo è stata un’intraprendente signora di 100 anni, Elena Simini, ex maestra, che nei prossimi giorni festeggerà il compleanno.
 Forte poi si è alzato tra i presenti il grido “dimissioni” riferito al premier, ma c’è anche chi ha colto l’occasione per rivendicare il suo “no” al rigassificatore, quando il sindaco è stato chiamato a esprimere la propria opinione sull’iniziativa.
 «Con questa protesta le donne vogliono prendere la parola e dire basta – ha commentato Marida Bolognesi, tra le promotrici dell’iniziativa – c’è bisogno di un grande cambiamento e questo è possibile solo se va via il Presidente del Consiglio». Al termine, sulle note di “Bella Ciao”, centinaia di palloncini bianchi sono stati liberati verso il cielo.

VALERIA CAPPELLETTI

“Apprendo adesso che siamo un milione nelle piazze di tutta Italia”. Così l’attrice Angela Finocchiaro, dal palco di piazza del Popolo nel
corso della manifestazione ‘Se non ora quando?’. Dalla piazza un solo
grido rivolto al premier, “Dimissioni”. Le donne a piazza del Popolo  Roma, 13-02-2011 Domina piazza del Popolo un grande striscione firmato dalle Donne del
Sud: “non chiamatemi escort, sono una puttana. Non chiamatemi puttana,
sono una schiava”. E proprio sotto lo striscione si sono alternate
iniziative, la piu’ partecipata delle quali e’ stato un coro gospel. A Roma un minuto e mezzo di silenzio irreale 90 secondi di silenzio. 90 come la paura del silenzio collettivo. Poi la voce, adesso, per ricominciare a contare, non più alla rovescia. Poi uno striscione, immenso, è calato dal Pincio comn la scritta “Vogliamo un Paese che rispetti le donne””. Un corteo a Montecitorio Un gruppo di alcune centinaia di donne si e’ staccato dalla manifestazione in difesa della dignita’ femminile a piazza del Popolo ed e’ partito in un corteo spontaneo verso Montecitorio. Invasa la piazza, hanno scavalcato le transenne e sono giunte davanti alla porta della Camera. Poi sono state allontanate. 60mila persone si sono radunate in Piazza Castello a Milano, nonostante la pioggia, in occasione della manifestazione nazionale organizzata per rivendicare la dignita’ delle donne. Il segretario di Sel, Nichi Vendola, è stato acclamato dalla folla. Molte donne hanno raccolto l’appello di scendere in piazza con una sciarpa bianca. Non mancano gli uomini anche nelle prime file. Tra la folla spuntano dei cartelli : “il berlusconismo arretrato e’ volgare, e’ una piaga
sociale, ha svuotato anche la politica dal suo codice morale”. Le donne di Arcore Le donne di Arcore si sono date appuntamento in largo Carlo Arenti, alle 15.30, per un presidio durato circa 2 ore. ‘Se non ora, quando?’ Lo slogan che ha raccolto qualche centinaio di persone nella cittadina. Molte donne, ma anche uomini e bambini. La manifestazione si sarebbe dovuta tenere in largo Vela, presso Villa Borromeo, ma per
ragioni di ordine pubblico e’ stata spostata in largo Arenti, qualche centinaio di metri piu’ distante dalla villa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Molti gli slogan rivolti al premier, fra i quali: “Silvio, sono una donna a 360 gradi e non a 90” e “Chiediamo dignita’ e rispetto per tutte le donne”. Al microfono si sono alternati brani musicali e interventi di alcune donne di Arcore, che hanno citato poesie di Alda Merini e Dora Fiorino, ma anche frasi di Concita De Gregorio, Susanna Camusso ed Emma Bonino. Grande adesione a Bologna alla manifestazione nazionale in difesa della dignita’ e dei diritti delle donne. Diverse migliaia le persone in corteo partito intorno alle 15 da piazza XX Settembre, nei pressi della stazione ferroviaria. Tra i manifestanti soprattutto donne (di ogni eta’) ma anche molti uomini. “Ne’ perbene ne’ per male, unite diverse leader” questo lo striscione in testa al corteo. Il fiume di persone percorrera’ le vie del centro per poi tornare al punto di partenza. Poi avranno inizio i vari interventi dal palco allestito di fronte alla piazza. Tra i partecipanti all’iniziativa anche il candidato a sindaco di Bologna per il centro-sinistra,
Virginio Merola, fresco vincitore delle primarie di coalizione. A Genova ono 30.000, secondo gli organizzatori del comitato genovese ‘Se non ora quando?’, i cittadini scesi in piazza De Ferrari. Molti i
cartelli e gli slogan: “Le vere ventenni si piegano sui libri”. Andrea, 8 anni, tiene in mano un cartello con scritto “Voglio un futuro migliore”. Scandendo lo slogan rivolto al premier “Dimissioni, dimissioni” e’ arrivata in piazza Vittorio anche la coda del lunghissimo corteo che a Torino e’ sceso in piazza per la manifestazione ‘Se non ora… Quando?”. Oltre 100mila i partecipanti secondo gli organizzatori. Non si e’ registrato alcun problema di ordine pubblico, nonostante il lungo “sepentone” di manifestanti abbia invaso le principali starde del centro di Torino, da Piazza San Carlo a via Roma e via Po, per concludersi in piazza Vittorio. Molti gli slogan scanditi “in difesa della dignita’ delle donne”, innumerevoli anche i cartelli piu’ o meno satirici, e gli striscioni. E’ sfilata anche una banda che ha intonato “Bella Ciao”, Nessuna bandiera di partito e’ stata esposta, presenti comunque alcuni politici. Dimissioni” e “Vergona”, sono  i due slogan maggiormente scanditi nel corso della manifestazione che ha attraversato le strade di Napoli da
piazza Matteotti e si e’ concluso a piazza Dante. “Siamo 100mila, tutte non a disposizione di Berlusconi”, dice Elena Coccia, una degli organizzatori, dal palco. Unica bandiera che ha sfilato, quella italiana. A Venezia sarebbero circa novemila (secondo le organizzatrici) le donne che hanno sfilato a Campo Santa Margherita. Successo inatteso anche per la manifestazione di Bruxelles, dove circa mille donne, alcune accompagnate, hanno fatto sentire la loro voce ribadendo di non “essere moraliste” ma di “essere per la morale”. Un corteo di 10mila persone, secondo i comitati promotori, ha marciato per le strade del centro di Bari in difesa della dignita’ e dei diritti delle donne, dopo il ‘caso Ruby’. Non c’erano sono solo donne ma migliaia di uomini che, partendo dalla centrale piazza prefettura, sfilavano pacificamente con striscioni e manifesti: “Chi governa deve dare il buon esempio e non chiedere il legittimo impedimento”, si
leggeva su uno di questi. Ventimila persone sono andate in piazza anche a Palermo, 1.500 a Bergamo, mille a Pesaro, 500 ad Ascoli Piceno, 800 a Savona. E poi Cosenza, Catanzaro, Roccella Jonica. E in tante altre citta’ ancora. Circa 1500 donne, ma anche uomini,hanno partecipato a La Spezia in Piazza Cavour alla manifestazione per la dignita’ delle donne organizzata dal comitato ‘Se non ora quando?’. La kermesse e’ iniziata con tamburi e fischietti all’insegna degli slogan: “per mandar via Berlusconi e tutta la sua compagnia” e “ne’ per bene ne’ per male, unite, diverse, libere”. Sul palco della piazza, oltre agli
interventi, musiche, letture e teatro. Maria Cristina Guassone, una delle organizzatrici, ha detto : “dobbiamo smetterla col silenzio perche’ quello che sta succedendo non e’ soltanto una questione
privata ma anche una questione pubblica e politica e cosi’ dobbiamo urlare la nostra indignazione”.

“E’ tempo di tornare in piazza per difendere la dignità delle donne e riprenderci la politica”. Lo afferma l’attrice Isabella Ragonese, inun’intervista a La Repubblica, a poche ora dalla manifestazione di Piazza del Popolo a Roma ‘Se non ora, quando?’. Anche gli italiani di Londra sono scesi in piazza per la dignita’
delle donne: palloncini viola, ombrelli variopinti in una giornata piovigginosa, alcune centinaia di persone – molti uomini – si sono raggruppati sul marciapiede di Whitehall, la ‘strada del governo’ britannico,
all’incrocio con Downing Street per la manifestazione “se non ora quando?”. Mamme coi passeggini, giovani, uomini e donne di mezza eta’ hanno ascoltato attenti i discorsi innalzando cartelloni: “Cercasi
presidente del Consiglio onesto, dignitoso, rispettoso della Costituzione. Astenersi mitomani, sessodipendenti, collusi e ricattabili. Istrionismo non gradito”, era lo slogan di un poster con cornice tricolore affisso alla staccionata dentro cui si e’ svolta la manifestazione.

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