In 800 al corteo contro le spese militari e i parà. E uno striscione ricorda Montgomery, vincitore della battaglia
LIVORNO. Fumogeni, petardi, musica e molti striscioni: ieri pomeriggio le strade del centro hanno visto sfilare circa ottocento persone contro la guerra, le spese militari e soprattutto contro la commemorazione dei parà della battaglia di El Alamein. «Una cerimonia vergognosa – ha affermato Giovanni, uno dei manifestanti – che porta in città i nostalgici di una battaglia combattuta al fianco dei nazifascisti, fortunatamente persa».
Da piazza Garibaldi a piazza Attias, passando per via Grande, via Ricasoli e piazza Cavour. Tantissimi i cori di protesta: si è risentito anche un timido «dieci, cento, mille Nassirya». E molte le scritte a mo’ di sfottò: uno striscione recitava «Saluti da Montgomery» (il generale britannico che guidò le sue forze contro le truppe italo-tedesche), ricordato anche in alcune scritte sui muri apparse ieri mattina; un altro, di Sinistra Radicale, «L’unico generale che ci piace…è lo sciopero». Altri più duri, come quello del centro sociale Godzilla: «Militare stai attento, fischia ancora il vento».
Qualche parola è stata spesa sull’amminstrazione comunale: «Se Cosimi vuol dare simbolicamente le chiavi della città ai parà, noi andremo a riprenderle», ha detto un ragazzo. «Solo adesso è stato nominato un assessore al sociale – ha sottolineato un altro manifestante – una poltrona su cui stranamente nessuno voleva sedere».
I partecipanti, una volta in piazza del Municipio, hanno appeso uno striscione sulle scalinate dell’ingresso comunale, ricordando che giovedì gli era stato impedito dalla polizia. Il corteo ha fatto anche una sosta nei pressi del palazzo del Picchetto di via Grande: «Questo edificio – hanno lamentato gli organizzatori – è l’ex caserma Bagna, adesso sfitta e inutilizzata. Chiediamo che sia avviato un progetto di costruzione di case popolari».