Le notizie apparse oggi in relazione alla decisione di Inalfa di chiudere lo stabilimento livornese ci costringono ad ampliare il numero delle situazioni di grave crisi nelle nostre zone. Il nostro territorio non può continuare ad assistere a questo continuo stillicidio. In questo modo rischiamo di assistere ad una perdita occupazionale che ci condanna ad anni di gravi difficoltà economiche e soprattutto sociali.
Il primo pensiero va ai lavoratori che, stando ad oggi, vedono prospettarsi la possibilità di un loro “licenziamento collettivo” con la sola spiegazione contenuta in una nota di Confindustria in cui è scritto che il cda di Inalfa ritiene “che non esistono le condizioni per il prosieguo dell’attività presso lo stabilimento taliano”. Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio alle azioni che riterranno di mettere in campo, ci uniamo alla richiesta che i sindacati hanno rivolto a Rossi perché intervenga immediatamente in qualità di Presidente della Regione.
Cogliamo l’occasione per richiamare ancora una volta tutte le istituzioni locali e la Regione a muoversi unitariamente per far fronte alla grave situazione che stiamo affrontando. Non possiamo continuare a leggere giorno dopo giorno la notizia di fabbriche che delocalizzano, di produzioni che si perdono, di lavoratori in Cassa Integrazione o peggio ancora in mobilità. Potremmo aggiungere tutti quei lavoratori precari o di piccole realtà produttive su cui cade il silenzio totale dei media e della politica.
Invitiamo, come abbiamo già fatto, gli enti locali a partire dalla Provincia a chiedere immediatamente un incontro con il Presidente Rossi per verificare insieme alla Regione le azioni da mettere in campo per bloccare la perdita di occupazione in atto. Su questo terreno siamo convinti che sia necessario porre il problema di dare nuovamente allo Stato, nelle sue diverse articolazioni, un ruolo attivo nell’economia, di dotare gli Enti di strumenti legali in grado di contrastare il processo di delocalizzazione in corso e di accompagnare questi con politiche attive volte a incentivare la permanenza dell’industria manifatturiera sul nostro territorio. Il solo marketing territoriale che tanto piace a molti esponenti del mondo politico non è sufficiente se non è accompagnato da una complessità di interventi che costituiscono un quadro legislativo e programmatico in grado di creare una realtà che da un lato spinga le proprietà a investire sui nostri territori e dall’altro renda estremamente “non conveniente” per quest’ultime dismettere la produzione.
Lorenzo Cosimi PRC Livorno
Michele Mazzola PdCI Livorno