Ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni è la manifestazione più esplicita della volontà di Confindustria di ridurre i diritti dei lavoratori e avviare un corsa al massacro sociale, cercando di gareggiare con altri Paesi, Cina, Vietnam, Filippine, solo sulla riduzione del costo del lavoro. In questo modo si concretizzano scelte suicide e miopi che impoveriranno i lavoratori, che così acquisteranno meno merci e servizi, abbasseranno gli anni di istruzione dei figli e dovranno andare in pensione prima perché non possono reggere a un lavoro sempre più usurante.
La disdetta del contratto nazionale dei metalmeccanici da parte di Federmeccanica compromette fortemente la possibilità di perseguire una distribuzione del Pil passabilmente equa tra il lavoro e le imprese, e di stabilire quali sono i diritti e i doveri specifici dei lavoratori e dei datori. Il tutto, ovviamente, a scapito dei lavoratori. Con la crisi in corso i redditi da lavoro continuano a perdere punti sul Pil a favore dei redditi da capitale (dati Ocse). In una recente intervista Luciano Gallino ha affermato che “Perdere 1 punto di Pil significa che ogni anno 16 miliardi vanno ai secondi (i capitali) invece che ai primi (i lavoratori). Questa redistribuzione del reddito dal basso verso l´alto ha impoverito i lavoratori, contribuito alla stagnazione della domanda interna, ed è uno dei maggiori fattori alla base della crisi economica in corso.”
Le scelte di Federmeccanica possano innestare pesanti ricadute anche sul nostro territorio su cui sono presenti grandi realtà industriali dalle industrie di Livorno a quelle di Piombino. Che ne sarà delle condizioni di lavoro alla Lucchini, alla Magona e in tutta la componentistica livornese?
Su questo fronte siamo convinti della necessità di una grossa mobilitazione di tutti i nostri territori a fianco della FIOM e della CGIL, la più grande realtà sindacale che ha capito la gravità della situazione e che al momento rappresenta un punto di riferimento in questa lotta. Ci sentiamo di fare un appello a tutti i comunisti presenti anche nelle altre organizzazioni sindacali affinché si organizzino e sostengono nei luoghi e nei modi che valuteranno più opportuni la battaglia per la difesa del contratto nazionale.
Lorenzo Cosimi – PRC Livorno
Michele Mazzola – PdCI Livorno