Siamo fortemente preoccupati per quanto apprendiamo dai giornali sulla possibile vendita delle Acciaierie e siamo altrettanto disorientati dal dibattito che sta emergendo in questi giorni sui giornali. Qui non si tratta a nostro avviso di fare analisi sociologiche più o meno veritiere. Si tratta di rendersi conto che si sta discutendo di lavoro, di lavoratori e di intere famiglie.
Proprio per questo siamo da sempre convinti che la presenza dell’industria nel nostro territorio vada difesa e rilanciata. I settori alternativi possono essere complementari e non sostitutivi. Con la crisi attuale c’è necessità di incrementare i posti di lavoro e non certo di fare dei giochi di spostamenti da un settore ad un altro (quale poi?) con un saldo occupazionale che si rivelerebbe, non è il primo caso, pesantemente negativo. Ricordiamo, inoltre, che tutta l’area rientra in un sito SIN da bonificare.
La vendita di cui si parla, preoccupa perché ancora una volta siamo di fronte a notizie vaghe e incerte che annunciano il ripetersi di un film che non ci piace e che non prevede affatto un confronto chiaro con la proprietà e ancor meno con i possibili acquirenti. Tutti i soggetti interessati dai sindacati alle Istituzioni locali sono di fatto esclusi dalla possibilità di incidere su questa vicenda. Tutto questo avviene perché siamo di fronte da una lato a grandi proprietà internazionali e dall’altro alla completa e assordante assenza di una politica nazionale industriale in grado di arginare questi fenomeni. Ai tavoli che si apriranno e all’annunciato tavolo nazionale deve essere chiesto chiaramente al Governo di elaborare una politica industriale complessiva e approntare un forte ruolo della mano pubblica nei settori strategici per l’economia di un Paese qual è la siderurgia. Non esistono Nazioni che basano la loro economia solo su terziario o turismo. Dietro l’industria vi è ricerca, progresso e futuro per un Paese.
Come Comunisti vogliamo fare proposte concrete che valgono in questo e in altri casi che purtroppo hanno interessato la nostra Provincia. Affermiamo con forza la necessità di difendere in tutti i modi la presenza della fabbrica. Per far questo, come abbiamo fatto con la proposta di legge regionale depositata dai nostri gruppi consiliari, è necessario mettere in atto norme che bloccano i licenziamenti, impediscono le delocalizzazioni e diano un ruolo reale agli enti locali. Ci auspichiamo che al prossimo tavolo le Istituzioni sostengono e facciano proprie queste politiche.
Michele Mazzola
CapoGruppo PdCI
Presidente Commissione Speciale Anticrisi