della Federazione PRC di Livorno
Salvaguardare la filiera delle riparazioni navali, i suoi numerosi lavoratori e le strutture ad essa indispensabili: sono questi i punti fermi su cui il Partito della Rifondazione Comunista e le associazioni che rappresentano le aziende della navalmeccanica e carpenteria navale a Livorno, hanno trovato piena sintonia di vedute.
All’incontro svoltosi nella sede del PRC in Borgo Cappuccini, hanno preso parte il segretario provinciale Alessandro Trotta e Luciano Traversi, il direttore generale della CNA Gino Baldi, il vicepresidente dell’Associazione Riparatori Navali Paolo Zani, il suo direttore tecnico Roberto Pardini e l’imprenditore Massimo Luciani.
Rifondazione fin dai primi momenti di crisi del Cantiere, ha spinto per la conservazione della vocazione industriale dell’intera area, sostenendo anche con un ricorso al TAR ed al Consiglio di Stato dei cittadini, convinta della necessità ed opportunità di una forte presenza industriale di ambito navale nel nostro territorio.
La filiera delle riparazioni era ed è elemento di grande professionalità e qualificazione, per l’indiscutibile esperienza maturata negli anni dalle maestranze e dagli imprenditori: la capacità di attrarre commesse, dimostrata anche di recente, non trova purtroppo risposte adeguate in termini di disponibilità di strutture, nonostante gli impegni presi a livello istituzionale sia a livello nazionale che regionale e locale.
Dal confronto con le associazioni delle aziende del settore è emersa chiaramente la necessità di un forte impegno politico che garantisca certezze, in virtù del rispetto degli accordi presi e delle promesse fatte.
Per significare la vicinanza ai lavoratori ed alle imprese, e manifestare contro un uso improprio dei beni demaniali (come sono i bacini di carenaggio e le banchine), Rifondazione sarà dunque presente al sit in di protesta organizzato dalla Associazione Riparatori Navali Livornesi per domani, giovedì 19 giugno, sotto la sede della Port Authority, presso la quale sarà in svolgimento la seduta del Comitato Portuale, con lo scopo di richiamare l’attenzione dello stesso alla soluzione positiva della questione.
Il porto di Livorno ha bisogno anche del settore delle riparazioni navali per poter essere competitivo nel Mediterraneo: non si tratta però di mantenere in vita un settore necessario ma non autosufficiente, ma di permettere allo stesso di vivere con le proprie forze e le proprie professionalità, attraverso l’uso di strutture realizzate a tale scopo con denaro pubblico.