Una delle “grandi opere” che nel paese manca è il monitoraggio e la messa in sicurezza del suolo e quest’assenza si nota di fronte ad emergenze sempre più frequenti – come quella dello scorso dicembre in Toscana -. Così Aldo Manetti – consigliere regionale di Rifondazione Comunista S E intervenendo in aula nel dibattito sull’emergenza maltempo in Toscana dello scorso dicembre -.
Emergenza che, se si fosse proceduto – in primis con una politica a livello nazionale – ad investire adeguatamente su questa “grande opera” certamente i danni anche nella nostra regione sarebbero stati minori. L’emergenza maltempo dello scorso dicembre ha certamente visto tutti gli entri preposti (Regione, protezione civile, ecc. ) muoversi celermente e positivamente, cosi come importanti sono le risorse stanziate dalla Regione per la fase successiva; detto ciò il grande problema che rimane sul tappeto è quello di mettere in campo tutte quelle azioni di mantenimento, messa in sicurezza, non cementificazione del suolo, controllo degli argini e degli alvei dei fiumi, vie per migliorare il defluire della risorsa idrica, rimboschimento, attività agricole che favoriscano anche il trattenimento idrico, ecc – utilizzando tutte le migliori tecnologie oggi a disposizione e ben coordinando tutti gli attori interessati, fra cui il lavoro dei consorzi di bonifica – che permettano di ridurre gli effetti delle emergenze. Questa sì la grande opera da mettere in campo, al posto di inutili e faraoniche cattedrali nel deserto che si sbandierano a livello nazionale.