“Ci stiamo abituando ai continui e insistenti attacchi alla costituzione? L’assuefazione è un rischio concreto!”

di Veronica Fanucchi

Mi appello alla cittadinanza livornese per richiamare l’attenzione su un evento che non cambierà la storia ma forse rappresenterà un segnale importante per la democrazia: la manifestazione che si terrà a Roma il 5 Dicembre.
Sono nata a Livorno, ho 37 anni e da 11 risiedo nella provincia di Pisa. Non per campanilismo ma per naturale affezione alla mia città natale, ogni volta che devo affrontare delle spese, scegliere un servizio cui rivolgermi, un luogo dove trascorrere una giornata in relax con la famiglia, il pensiero e il corpo corrono nei quartieri e litorali liburni. Ad Ottobre è nato su facebook un movimento autodefinitosi “NO BERLUSCONI DAY”, leggo i fini che questo gruppo si propone e mi aggrego al medesimo . In pochi giorni il comitato cresce e mi rincuoro del fatto che siamo in molti a desiderare una semplice cosa: far dimettere Berlusconi, fare in modo che si presenti davanti ai vari tribunali che da mesi lo attendono e si lasci processare come tutti i comuni cittadini italiani. Passano le settimane e all’interno del movimento nascono i vari comitati locali. A quale mi iscrivo?? Date le premesse è scontata la mia adesione al Comitato di Livorno.
Ieri, giorno in cui il Gruppo No Cav Day conta duecentosettantamila iscritti, leggo sul fatto Quotidiano, che insieme a Repubblica sta dando voce a questo evento e alla novità che esso rappresenta (un movimento nato dalla rete senza la promozione di alcun partito politico) che in molte città sono già prenotati treni e pullman per partecipare alla manifestazione. Ad Arezzo, tanto per tirare in ballo una città toscana, sono già prenotati tre pullman. In serata mi reco a Livorno per la prima riunione del comitato livornese e mi aspetto decine di presenze. Mai delusione fu così prepotente. I miei concittadini “rossi” e combattivi non hanno risposto alla chiamata. Scopro che il meritevole organizzatore è di Cecina e che i partecipanti al momento son davvero pochi, tanto che ad oggi non raggiungiamo il numero per coprire le spese del pullman. Qualcuno dei presenti ha preferenza a venire in treno ma quel che voglio sottolineare non è davvero il problema del come ci trasferiremo a Roma da Livorno ma in quanti lo faremo.
Possibile che fra tanti livornesi, da sempre sensibili alle tematiche sociali, ai problemi dei lavoratori, ai disagi delle minoranze, non ci siano centinaia di persone interessate a manifestare contro un presidente arrogante e mi fermo qui per non annoiare i lettori su quello che già sanno e che non possono più far finta di non sapere. In rete avverto un malcontento generale, un disagio comune per la disfatta della democrazia cui il Cavaliere aggiunge ogni giorno un colpo: partendo dalle pedate alle Costituzione , passando dalla disinformazione che con il consenso dei suoi servi ci propina, arrivando all’uccisione delle nostre intelligenze. Bene questo malcontento ora deve alzarsi, allontanarsi per un attimo dai pc e portarsi fuori, nelle piazze, fra la gente. Deve crescere la voglia di urlare e far sentire che tutto questo non vogliamo più accettarlo. Basta!! Il 5 Dicembre è un occasione per urlare pacificamente questo basta, per mostrare a Mister B. che in molti lo hanno votato è vero ma che in molti siamo stufi!!! Siamo stufi della sua arroganza: si dimetta e si faccia processare, dopo potremo parlare del suo consenso popolare!! Io credo nella mia Livorno, credo nei livornesi, nella loro sensibilità, nella loro partecipazione; magari tardi ma fatevi avanti, c’è posto per tutti e di pullman possiamo riempirne tanti.
Se Bersani avesse deciso di partecipare come forza politica centinaia di militanti Pd dei circoli livornesi mi avrebbero aiutata in questo reclamo ma ahimè lui ancora una volta ha diplomaticamente aggirato l’ostacolo. Non partecipa però non vieta di farlo: menomale ci mancava pure questo!!