Quanto sta accadendo con gli aumenti tariffari dell’acqua è frutto di una concezione privatistica che oramai ha interessato anche la gestione di un bene primario come è l’acqua che non può essere considerato come una merce.
Oltre a quanto denunciato, ne dà testimonianza tutta una serie di problemi che danno il senso di una distanza dalle necessità e dai bisogni dei cittadini. Abbiamo infatti assistito a ripetuti disservizi nei confronti degli utenti; alla chiusura di un numero imprecisato di contatori giustificata da presunti utenti morosi che spesso non si sono rivelati neanche tali. Abbiamo assistito ad una totale chiusura difronte alle richieste dei servizi sociali di evitare la chiusura dei contatori alle famiglie più indigenti. Ci domandiamo e ASA si rende conto che l’acqua non è un bene come un altro ma un bene primario per la vita di tutti. Avere l’acqua in casa è un diritto inalienabile per qualsiasi persona sulla terra non un lusso per pochi.
Tutto questo è successo essenzialmente per un atteggiamento compiacente da parte dei Comuni che oggi è arrivato ad approvare la prassi di aumentare le bollette per spalmare su tutti i cittadini le morosità: un aumento che i quotidiani stimano intorno al 4%. E’ una cosa assolutamente inaccettabile. In un momento di crisi come quello attuale in cui tutti gli enti sono impegnati a mettere in campo risorse a sostegno delle famiglie, gli stessi enti approvano l’aumento delle bollette dell’acqua?
Sarebbe necessario che l’ATO rendesse chiari i criteri con cui vengono determinate le tariffe e, soprattutto, in quale modo riesce a contemperare la copertura dei costi, con la garanzia del diritto per tutti all’accesso all’acqua e con un piano tariffario che premi i bassi redditi e i consumi parsimoniosi di una risorsa preziosa come è l’acqua.
Perchè non si è imposto ad ASA di presentare il “Piano di ricerca e riduzione delle perdite” necessario per evitare di dover incorrere nelle sanzioni prima di occuparsi di aumentare le bollette. Non è il caso che gli errori causati da una gestione inefficiente non siamo più fatti ricadere indiscriminatamente sui cittadini?
Prendiamo atto che l’unico comune ad aver avuto il coraggio di opporsi a questa logica promossa da ASA è stato il Comune di Collesalvetti. Speriamo che sia il capofila di un nuova politica delle risorse idriche da parte di tutte le amministrazioni della provincia.
Michele Mazzola
Federazione PdCI Livorno
Alessandro Trotta
Federazione PRC Livorno
Alessandro Favilli
Federazione PRC Val di Cornia