Mozione proposta dal Forum Toscano acqua bene comune da riproporre nei vari Consigli Comunali.

 

  • Alberto Benedetti *

 

acqua-bene-comunePremesso che:

la Corte Costituzionale ha motivato l’ammissibilità dei Referendum del 12 e 13 giugno 2011 valutando con Sentenza (n°26 del 26 gennaio 2011) che, nel caso di annullamento del comma relativo alla “adeguata remunerazione del capitale investito”, stabilita in maniera forfettaria pari al 7% , la legislazione residua sarebbe stata immediatamente applicabile e rispettosa delle Direttive comunitarie in fatto di copertura di tutti i costi del servizio idrico;

successivamente, il Parere del Consiglio di Stato (sez. II n° 267/2013 del 25 gennaio 2013) ha riaffermato quanto già il Capo dello Stato aveva promulgato: che a partire dal 18 luglio 2011 (d.P.R. n°116) nelle tariffe dell’acqua non dovesse essere più conteggiata la rendita abrogata con i Referendum;
Il TAR Toscana con sentenza n. 436/2013,depositata il 21 marzo 2013, ha accolto il ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua: le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum sono illegittime in quanto comprendono ancora la “remunerazione del capitale investito” abolita dal referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando la maggioranza del popolo italiano ha dichiarato di volere “escludere la logica del profitto dal governo dell’acqua” (così la Corte Costituzionale nella sentenza di ammissione del quesito referendario). Leggi tutto “Mozione proposta dal Forum Toscano acqua bene comune da riproporre nei vari Consigli Comunali.”

Tariffe idriche in Toscana: interrogazione di Monica Sgherri

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

Sgherri:”avviato l’iter per le nuove da parte dell’Autorità Idrica toscana? Che venga rispettato l’esito del referendum 2011 e non riappaia sotto altre forme la remunerazione del capitale investito.” Interrogazione alla Giunta Regionale”.

Si rispetti l’esito del referendum sull’acqua del 2011! L’Autorità idrica toscana si fermi e non proceda oltre nell’iter di approvazione delle nuove tariffe per il servizio idrico in quanto, se fosse confermato che per la loro formulazione viene utilizzato il metodo indicato dall’Autorità dell’Energia e il Gas, su queste penderebbe il forte dubbio di illegittimità dato che – nella sostanza – sarebbe presente sotto altra denominazione quella famosa “remunerazione del capitale investito” cioè di fatto il profitto assicurato in bolletta per i gestori, abrogato dal referendum e sulla cui non legittimità successiva nelle bollette vi son fior di pronunciamenti della Corte Costituzionale e del Tar.
Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio dell’interrogazione presentata oggi alla Giunta Regionale. L’interrogazione prende avvio da notizie che – se confermate – vedrebbero il Consiglio direttivo dell’Autorità Idrica Toscana aver approvato atti per la definizione delle nuove tariffe idriche, con passaggi che si starebbero svolgendo adesso nei comitati territoriali (ex ato) per poi il passaggio finale in assemblea (che dovrebbe avvenire entro il 30 aprile); se le cose stessero cosi e se in questi atti si segue quanto indicato dall’Autorità per l’energia allora sarebbe rispuntato dalla finestra quanto uscito dalla porta, cioè sotto altre spoglie la famosa remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum.
Un “pasticcio”, se si vuol usare un eufemismo, che certo avrebbe avuto meno possibilità di avvenire se su tutta questa partita vi fosse stato il “fiato su collo” di un organismo quale il “Comitato per la qualità del servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani” previsto dalla legge istitutiva dell’autorità idrica toscana di cui avrebbero dovuto far parte fra gli altri consiglieri regionali, rappresentanti dei consumatori, di associazioni ambientaliste, sindacati e del forum dei movimenti dell’acqua: comitato ad oggi non ancora attivato per mancanza di emanazione del regolamento attuativo da parte della Giunta Regionale.
E’ necessario ed urgente far chiarezza sull’iter e sui contenuti di definizione delle nuove tariffe idriche da parte dell’autorità idrica toscana e che venga attivato al più presto uno strumento utile in primis in casi come questi come quello del suddetto Comitato, il tutto così da contribuire a dare attuazione finalmente alla volontà espressa col referendum”.

Scarica il Pdf dell’interrogazione

Direzione Nazionale 10 aprile – Doc non approvato (Bellotti, Bilardi, Giardiello e altri..)

 

  • Doc non approvato con 2 voti a favore

 

Per il partito di classe
Dopo la sconfitta, quale strada per il Prc?

La discussione sulla sconfitta elettorale di Rivoluzione civile e sul futuro di Rifondazione comunista fin qui avvenuta va completamente ribaltata. Per il gruppo dirigente fallimentare che ancora guida il partito tutto nasce e si esaurisce nella domanda “che ne sarà di noi?” A questa impostazione burocratica, che parte dalla sopravvivenza della struttura (in realtà del gruppo dirigente) a prescindere dai suoi obiettivi politici, vogliamo sostituire una discussione fondata sui processi reali in atto nell’economia e nella lotta di classe, su scala nazionale e internazionale.
Solo rompendo col soggettivismo impotente di questo gruppo dirigente possiamo orientarci nella situazione odierna.
L’organizzazione di partito ha senso solo e soltanto se trova corrispondenza nel conflitto reale, se è lo strumento della trasformazione sociale, o più precisamente, se è strumento per la rottura rivoluzionaria. L’esperienza del Prc mostra come un partito dotato di un apparato consistente, di cospicue entrate economiche, di presenza mediatica e nella pubblica opinione, possa rapidamente trasformarsi in un guscio vuoto e persino sparire, nel momento in cui la ragione della sua esistenza viene smentita dal conflitto reale.
Un partito di classe, prima di essere un’organizzazione o un apparato, è un programma, una prospettiva storica. Se essa si dimostra fondata, sarà possibile tramutarla in un corpo vivo, darle carne e sangue e costruire quindi lo strumento politico di cui la classe ha bisogno oggi più che mai (alla faccia di tutte le idiozie movimentiste e “grilline di sinistra”) se non vuole essere solo carne da cannone nella crisi del capitalismo.
In Italia si preparano le condizioni di una gigantesca esplosione sociale. La crisi profonda della sinistra non verrà risolta da nuove alchimie, ma dalla capacità di intervenire in un processo di massa paragonabile alle rivoluzioni arabe o alle esplosioni del movimento latinoamericano (anch’esse innescate dalla crisi finanziaria ed economica). È su questa prospettiva che dobbiamo tenere fissa l’attenzione se vogliamo che la nostra discussione getti le fondamenta per fare fronte a questo compito gigantesco. Tutto il resto sono schermaglie di gruppi dirigenti estenuati. Leggi tutto “Direzione Nazionale 10 aprile – Doc non approvato (Bellotti, Bilardi, Giardiello e altri..)”

Direzione Nazionale 10 aprile – Doc non approvato (Grassi, Bregola, Caporusso)

 

  • Doc non approvato con 10 voti a favore

 

Lo stallo della politica e la nostra irrilevanza

Il governo Monti, uscito pesantemente sconfitto dalle urne, è di fatto ancora in carica e l’intervento di Giorgio Napolitano – al limite del proprio ruolo costituzionale – è stato per la seconda volta determinante nel condizionare il corso degli eventi: anziché mandare Bersani davanti alle Camere per verificare  l’esistenza o meno di una maggioranza a sostegno di un suo eventuale governo, il Presidente della Repubblica ha congelato lo stato attuale delle cose aprendo di fatto la strada all’ipotesi di un governissimo.
Immobilismo solo apparente dunque, stando a quanto si agita in questi giorni  nei campi delle forze politiche principali alle prese con balletti politicisti incomprensibili perfino all’elettorato più avvertito:   Berlusconi ha riacquistato un ruolo centrale destinato a pesare anche negli sviluppi futuri, il M5S, alle sue prime prove, fa i conti  con il manifestarsi di una dialettica interna  dagli esiti imprevedibili tra base, gruppo parlamentare e diarchia Grillo-Casaleggio, proprietari del marchio del movimento. Quanto al Pd, all’opera per vagliare possibili alleanze  con il Pdl, è riaperta la partita per la successione a Bersani, e con l’ingresso in scena di Fabrizio Barca e il protagonismo di Matteo Renzi sono già visibili i poli dello scontro interno che si sta prefigurando.
Sel, che sembra muoversi verso un’ipotesi di confluenza con il Pd,  rischiando seriamente di acquisire un ruolo marginale nel campo del centro sinistra sia in merito al programma che riguardo la scelta dei nuovi gruppi dirigenti,  fa i conti con le sue pesanti contraddizioni interne.
Ma veniamo a noi. La crisi di Rifondazione (insieme a quella delle altre forze politiche che con noi sono state protagoniste della grave sconfitta elettorale di Rivoluzione Civile) è un processo profondo, di natura non ordinaria. Il rischio maggiore in questa fase sarebbe quello di cadere in uno stato di paralisi a seguito del trauma elettorale, il che non soltanto ci impedirebbe di fare i conti con la nostra crisi e di reagire ai sommovimenti del quadro politico generale, ma ci lascerebbe anche – e con effetti disastrosi – del tutto impreparati di fronte all’eventuale precipitare della crisi politica e a un niente affatto improbabile ritorno anticipato alle urne. Leggi tutto “Direzione Nazionale 10 aprile – Doc non approvato (Grassi, Bregola, Caporusso)”