25 aprile, ORA E SEMPRE RESISTENZA

Intervento dei Giovani Comunisti sul 25 aprile.

Sono passati ormai molti anni da quel lontano 25 aprile 1945 quando l’Italia fu finalmente liberata dal giogo fascista e dall’occupazione nazista ma il senso e l’importanza di quell’evento non sono certo venuti meno. Dopo un ventennio di fascismo e dopo anni di lotta di resistenza il popolo, con alla testa i partigiani, e con l’aiuto delle forze alleate, riuscì a sconfiggere il nemico e liberare il Paese.

A distanza di sessantacinque anni da quel fatidico giorno ne rivendichiamo l’attualità.

Sono quotidiani gli attacchi alla nostra Costituzione repubblicana, nata e fondata sulla resistenza, e le offese e le calunnie verso quei ragazzi e quelle ragazze che scelsero la via più difficile e dolorosa, quella della resistenza partigiana contro la carogna fascista, animati solo da sentimenti di uguaglianza, libertà e giustizia sociale.

Detti eventi, legati al proliferare delle organizzazioni neo-fasciste e naziste, caratterizzano una situazione assai pericolosa e preoccupante.

Non intendiamo nasconderci dalle responsabilità anche del centro sinistra, nonostante la nostra posizione sia stata sempre di tono opposto, e ricordiamo qui, nel momento in cui onoriamo il giorno zero della nostra Repubblica, che gli attacchi alla Costituzione e ai partigiani sono iniziati proprio da autorevoli esponenti del centro sinistra, che poi hanno aperto la strada alle vergogne dei nostri giorni.

Anche oggi noi siamo qui, pronti a lottare e resistere contro ogni azione e comportamento che possa in qualche modo compromettere e che tenti di sopprimere i caratteri democratici e libertari della nostra Repubblica e della nostra Costituzione conquistate col sangue del popolo e dei partigiani.

Riproponiamo la creazione di un fronte unitario con tutte quelle forze sinceramente democratiche disponibili a fare un fronte unico contro le minacce che oggi corre la democrazia italiana.

Oggi come ieri: ora e sempre resistenza, non parole vuote ma una pratica quotidiana.

 

Gianni Bartoletti – Coordinamento Giovani comunisti Livorno

Niccolò Gherarducci – Coordinatore Giovani comunisti Livorno

Comunicato stampa a sostegno della Federazione della Sinistra

In un momento caldo come quello elettorale, c’è sempre chi cerca di strumentalizzare in un senso o nell’altro le varie scelte politiche prese.
In questo caso l’accusa che ci viene rivolta è quella di aver assunto una posizione poco chiara rispetto ai CIE. E’ importante sottolineare fin da subito che il programma della coalizione di cui facciamo parte non prevede in alcun modo nessun CIE in Toscana, dandone oltretutto un parere negativo; prende atto d’altra parte della possibilità che il Governo nazionale possa obbligare la nostra Regione a istituire sul proprio territorio un centro detentivo del genere.
Risulta evidente che noi, giovani comunisti, intendiamo opporci a qualsiasi allontamento da tale linea di comportamento chiarendo ulteriormente che in caso di forzatura da parte del governo centrale la nostra azione sarà di contrasto in ogni luogo essa possa essere messa in essere; impegneremo la Federazione della sinistra e i suoi eventuali eletti nel consiglio regionale toscano affinché l’azione nell’impiantare i CIE in Toscana sia vana. Ci opporremo alla realizzazione di tali centri utilizzando tutti i mezzi a nostra disposizione.
Prendiamo spunto da tale polemica per chiarire ulteriormente che la nostra internità alla coalizione di centro sinistra non presuppone affatto una nostra subalternità rispetto alle forze maggioritarie presenti in tale schieramento. All’interno del programma siamo riusciti ad ottenere parte dei punti da noi proposti che valutiamo come qualificanti come ad esempio il raddoppio del periodo massimo di cassa integrazione, fino a 104 settimane. Il nostro obbiettivo è l’approvazione della legge regionale sul lavoro da noi formulata che garantisce salari dignitosi, l’abbattimento della precarietà oltreché a maggiori tutele e l’incentivo reale alla realizzazione di cooperative di lavoratori. Altra priorità rimane garantire il diritto alla casa. Come giovani comunisti livornesi ci impegneremo in particolare per la realizzazione di un progetto che possa garantire l’accesso, progetto rivolto in particolare ai giovani, a servizi gratuiti o a prezzi calmierati, come i libri (sia scolastici che non), la possibilità per lavoratori e studenti di godere di sconti consistenti sui mezzi di trasporto urbani e extraurbani utilizzati per recarsi a scuola e a lavoro.
Siamo coscienti del fatto che il nostro ruolo non sarà semplice, come del resto non lo è mai stato, ma intendiamo onorarlo al massimo delle nostre possibilità sempre dalla parte dei lavoratori e degli sfruttati.
Facciamo appello a tutti i cittadini democratici, ai comunisti e agli antifascisti affinché votino alle prossime elezioni regionali la Federazione della sinistra, l’unico vero voto utile.
Non è il momento di stare fuori, ma è il momento di stare dentro, a testa alta, come sempre.
 
Chiara De Cristofaro – Coordinamento prov. GC, candidata per la FdS
Niccolò Gherarducci – Coordinatore prov. GC Livorno

Presa di posizione dei Giovani Comunisti sulla vicenda Cosimi-SenzaSoste

Le/i Giovani Comuniste/i di Livorno esprimono massima solidarietà alla redazione di “SenzaSoste” a seguito dell’attacco ricevuto da parte del Sindaco Cosimi. Reputiamo tale gesto inaccettabile poiché la foto pubblicata che lo ritrae non ha niente per essere contestata, oltretutto perché in quanto personaggio politico e quindi pubblico non capiamo tale reazione.
Attacchi analoghi a questo sono quelli che quotidianamente il Presidente del Consiglio fa ai mezzi di informazione e alla cosiddetta “sinistra”, risulta evidente che noi non intendiamo accettare simili atteggiamenti anche dal Sindaco della nostra città.
Di fronte ad una realtà falsa e piena di menzogne come quella odierna, pubblicata sulle prime pagine dei maggiori giornali e delle più importanti emittenti televisive, SenzaSoste rappresenta senza ombra di dubbio un esempio di sana controinformazione: una testata libera, autogestita e autofinanziata. Siamo convinti della bontà del progetto di SenzaSoste, progetto che sosteniamo visto che oggi è un’arma ulteriore per chi come tutti noi lotta per la libertà di pensiero, espressione, informazione.
Per questo riteniamo l’atto di Cosimi inammissibile, evitiamo quindi di pensare a secondi scopi, come quello di far tacere definitivamente una delle poche voci libere e critiche rimaste in circolazione.
 
Chiara De Cristofaro – Coordinamento GC Fed. di Livorno
Niccolò Gherarducci – Coordinatore GC Fed. di Livorno

Solidarietà e sostegno agli studenti, ai lavoratori e ai compagni del Pkk arrestati e indagati in questi giorni

Nell’indifferenza con cui si sono consumate le ultime vicende politiche in Turchia, con il tentato colpo di Stato e l’aumento della tensione tra il governo filo islamico e le forze armate laiche, non stupisce la mancanza di reazioni rispetto agli arresti in Italia dei compagni del Pk, Partito dei Lavoratori del Kurdistan da tempo costretto alla clandestinità e accusato di terrorismo.

Occorre aver presente come sia stata la Turchia a rifiutare un ritorno alla via democratica, portando avanti una politica di repressione e intimidazione. Già con il colpo di Stato da parte dell’esercito turco, nel 1980, i curdi subirono condanne a morte e arresti per cospirazione.

Risulta utile ricordare inoltre come il processo di avvicinamento tra popolo curdo e Unione Europea sia stato bloccato dagli attentati dell’11 settembre, allorquando gli USA e i loro alleati decisero di dividere i movimenti di liberazione nazionale tra buoni e cattivi, a loro completa discrezione, etichettando appunto anche il Pkk tra le organizzazioni terroristiche internazionali.

La linea che tiene il Governo turco è presto riassunta, secondo l’esecutivo di Istanbul non esiste la necessità “di prove per affermare che qualcuno abbia commesso reato in nome del Pkk. La sola partecipazione ad una manifestazione di piazza costituisce prova sufficiente”.

In questo contesto non possiamo dimenticare il trattamento del governo D’Alema riservato al compagno Öcalan, leader curdo ancora oggi in carcere, che per settimane (1998) cercò asilo politico e finì per essere consegnato dagli italiani, violando oltretutto gli articoli 10 e 26 della nostra Costituzione (asilo politico ed estradizione passiva).

Esprimiamo la nostra più ampia solidarietà e il nostro sostegno agli studenti, ai lavoratori e ai compagni del Pkk arrestati e indagati in questi giorni, alcuni già espulsi immediatamente, con l’infamante accusa di terrorismo internazionale, ancora tutta da dimostrare.

Niccolò Bassanello, Coordinatore GC Prato
Renato Cavarretta, Coordinatore GC Grosseto
Nadia Davini, Coordinatrice GC Lucca
Niccolò Gherarducci, Coordinatore GC Livorno
Diego La Sala, Coordinamento GC Pistoia
Dmitrij Palagi, Coordinatore GC Firenze
Luca Panicucci, Coordinatore GC Pisa

Solidarietà a Otegi e alla sinistra basca

“Abbiamo un debito con i prigionieri politici baschi, i rifugiati e i tanti compagni che abbiamo perso nella lotta e alla fine ce la faremo”. Per questa frase Arnaldo Otegi, uno dei leader della sinistra basca, ha subito una condanna di due anni di carcere e altri sedici di inabilitazione totale.
Alcuni paesi fra cui la Spagna e l’Italia cercano ancora di punire voci di dissenso, con i reati d’opinione, mentre troppo spesso chi rivolge insulti o minacce contro cittadini stranieri viene invece tutelato. Questi reati di semplice manifestazione del proprio pensiero politico rappresentano un ostacolo alla libertà di espressione di opinioni politiche.

Il governo Zapatero continua la linea repressiva nei confronti del movimento basco. Il mito dello Stato socialista perfetto, a cui gli italiani guardavano per consolarsi dalle sconfitte nostrane, da sempre si infrange su questioni economiche e di tolleranza (nei confronti dei movimenti baschi come per gli immigrati). In questi mesi non sono cessati né gli arresti né l’illegalizzazionecon cui si criticava il governo Aznar. Nonostante questo la sinistra basca ha mantenuto chiaramente l’impegno ad intraprendere una soluzione democratica e non violenta per risolvere la questione dei Paesi Baschi. Persino Zapatero aveva definito Otegi “uomo di pace”.

Non è accettabile che da una parte si proclami la volontà di risolvere la situazione, additando l’ETA come panacea di ogni tensione, mentre dall’altra si reprime ogni espressione, anche democratica, di un popolo che da anni viene ridotto a “gruppo di sanguinari terroristi”.
Il livello di disinformazione e manipolazione è tale per cui in questi giorni si è arrivati addirittura a denunciare un presunto rapporto tra FARC ed ETA, sotto la protezione del governo Chávez. Il giudice spagnolo Velasco pare essersi dimenticato che la fantapolitica è solitamente argomento di propaganda per personaggi quali Bush e Blair.

Il meccanismo repressivo del governo Zapatero passa sotto silenzio, ogni arresto è ignorato e ogni denuncia viene giustificata con il terrorismo, anche quando la prova inconfutabile si riduce a semplice frase durante un comizio.
Massima solidarietà quindi a Otegi e alla sinistra basca tutta, capace di resistere alle provocazioni del governo spagnolo, senza arrendersi né cedere a reazioni violente.

Niccolò Bassanello, Coordinatore GC Prato
Renato Cavarretta, Coordinatore GC Grosseto
Nadia Davini, Coordinatrice GC Lucca
Niccolò Gherarducci, Coordinatore GC Livorno
Diego La Sala, GC Pistoia
Dmitrij Palagi, Coordinatore GC Firenze
Luca Panicucci, Coordinatore GC Pisa