- Doc non approvato con 2 voti a favore
Per il partito di classe
Dopo la sconfitta, quale strada per il Prc?
La discussione sulla sconfitta elettorale di Rivoluzione civile e sul futuro di Rifondazione comunista fin qui avvenuta va completamente ribaltata. Per il gruppo dirigente fallimentare che ancora guida il partito tutto nasce e si esaurisce nella domanda “che ne sarà di noi?” A questa impostazione burocratica, che parte dalla sopravvivenza della struttura (in realtà del gruppo dirigente) a prescindere dai suoi obiettivi politici, vogliamo sostituire una discussione fondata sui processi reali in atto nell’economia e nella lotta di classe, su scala nazionale e internazionale.
Solo rompendo col soggettivismo impotente di questo gruppo dirigente possiamo orientarci nella situazione odierna.
L’organizzazione di partito ha senso solo e soltanto se trova corrispondenza nel conflitto reale, se è lo strumento della trasformazione sociale, o più precisamente, se è strumento per la rottura rivoluzionaria. L’esperienza del Prc mostra come un partito dotato di un apparato consistente, di cospicue entrate economiche, di presenza mediatica e nella pubblica opinione, possa rapidamente trasformarsi in un guscio vuoto e persino sparire, nel momento in cui la ragione della sua esistenza viene smentita dal conflitto reale.
Un partito di classe, prima di essere un’organizzazione o un apparato, è un programma, una prospettiva storica. Se essa si dimostra fondata, sarà possibile tramutarla in un corpo vivo, darle carne e sangue e costruire quindi lo strumento politico di cui la classe ha bisogno oggi più che mai (alla faccia di tutte le idiozie movimentiste e “grilline di sinistra”) se non vuole essere solo carne da cannone nella crisi del capitalismo.
In Italia si preparano le condizioni di una gigantesca esplosione sociale. La crisi profonda della sinistra non verrà risolta da nuove alchimie, ma dalla capacità di intervenire in un processo di massa paragonabile alle rivoluzioni arabe o alle esplosioni del movimento latinoamericano (anch’esse innescate dalla crisi finanziaria ed economica). È su questa prospettiva che dobbiamo tenere fissa l’attenzione se vogliamo che la nostra discussione getti le fondamenta per fare fronte a questo compito gigantesco. Tutto il resto sono schermaglie di gruppi dirigenti estenuati. Leggi tutto “Direzione Nazionale 10 aprile – Doc non approvato (Bellotti, Bilardi, Giardiello e altri..)”