Porto di Livorno: il PRC incontra le Realtà sindacali del settore portuale Locale

 

  • Lorenzo Cosimi – Mauro Grassi*

 

1536893-porto_livorno3Il giorno 19 Aprile, su iniziativa della Federazione di Livorno del Partito per la Rifondazione Comunista e il “Circolo Porto” PRC si è svolto un incontro con i rappresentanti delle R.S.A. CGIL di Unicoop Servizi, Porto di Livorno 2000 e CPL/CILP .Dalla discussione sono emersi alcune valutazioni condivise che riguardano la situazione del porto di Livorno:

Agli effetti della crisi per il nostro scalo si sommano anche forti criticità dovute alla mancanza di una politica di programmazione che nel trascorrere di questo decennio ha prodotto un accumulo di carenze infrastrutturali e strutturali.  Con la vicenda Sintermar/F.lli Elia si sono definiti nuovi assetti che hanno istituzionalizzato una forma di “price competition”, creando di fatto un nuovo soggetto: “l’intermediatore di traffico”, con il conseguente indebolimento della figura del terminalista, inteso come imprenditore strutturato in condizione di gestire il ciclo delle operazioni portuali. La comunità portuale e la politica non hanno ancora analizzato con la giusta attenzione che cosa comporta la presenza di grandi fondi finanziari nel nostro scalo.
Questi elementi non hanno avuto la necessaria attenzione da parte delle forze politiche livornesi che governano la nostra città, che nel migliore dei casi hanno derubricato questi eventi a fattori commerciali. Leggi tutto “Porto di Livorno: il PRC incontra le Realtà sindacali del settore portuale Locale”

Mozione proposta dal Forum Toscano acqua bene comune da riproporre nei vari Consigli Comunali.

 

  • Alberto Benedetti *

 

acqua-bene-comunePremesso che:

la Corte Costituzionale ha motivato l’ammissibilità dei Referendum del 12 e 13 giugno 2011 valutando con Sentenza (n°26 del 26 gennaio 2011) che, nel caso di annullamento del comma relativo alla “adeguata remunerazione del capitale investito”, stabilita in maniera forfettaria pari al 7% , la legislazione residua sarebbe stata immediatamente applicabile e rispettosa delle Direttive comunitarie in fatto di copertura di tutti i costi del servizio idrico;

successivamente, il Parere del Consiglio di Stato (sez. II n° 267/2013 del 25 gennaio 2013) ha riaffermato quanto già il Capo dello Stato aveva promulgato: che a partire dal 18 luglio 2011 (d.P.R. n°116) nelle tariffe dell’acqua non dovesse essere più conteggiata la rendita abrogata con i Referendum;
Il TAR Toscana con sentenza n. 436/2013,depositata il 21 marzo 2013, ha accolto il ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua: le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum sono illegittime in quanto comprendono ancora la “remunerazione del capitale investito” abolita dal referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando la maggioranza del popolo italiano ha dichiarato di volere “escludere la logica del profitto dal governo dell’acqua” (così la Corte Costituzionale nella sentenza di ammissione del quesito referendario). Leggi tutto “Mozione proposta dal Forum Toscano acqua bene comune da riproporre nei vari Consigli Comunali.”

Tariffe idriche in Toscana: interrogazione di Monica Sgherri

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

Sgherri:”avviato l’iter per le nuove da parte dell’Autorità Idrica toscana? Che venga rispettato l’esito del referendum 2011 e non riappaia sotto altre forme la remunerazione del capitale investito.” Interrogazione alla Giunta Regionale”.

Si rispetti l’esito del referendum sull’acqua del 2011! L’Autorità idrica toscana si fermi e non proceda oltre nell’iter di approvazione delle nuove tariffe per il servizio idrico in quanto, se fosse confermato che per la loro formulazione viene utilizzato il metodo indicato dall’Autorità dell’Energia e il Gas, su queste penderebbe il forte dubbio di illegittimità dato che – nella sostanza – sarebbe presente sotto altra denominazione quella famosa “remunerazione del capitale investito” cioè di fatto il profitto assicurato in bolletta per i gestori, abrogato dal referendum e sulla cui non legittimità successiva nelle bollette vi son fior di pronunciamenti della Corte Costituzionale e del Tar.
Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio dell’interrogazione presentata oggi alla Giunta Regionale. L’interrogazione prende avvio da notizie che – se confermate – vedrebbero il Consiglio direttivo dell’Autorità Idrica Toscana aver approvato atti per la definizione delle nuove tariffe idriche, con passaggi che si starebbero svolgendo adesso nei comitati territoriali (ex ato) per poi il passaggio finale in assemblea (che dovrebbe avvenire entro il 30 aprile); se le cose stessero cosi e se in questi atti si segue quanto indicato dall’Autorità per l’energia allora sarebbe rispuntato dalla finestra quanto uscito dalla porta, cioè sotto altre spoglie la famosa remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum.
Un “pasticcio”, se si vuol usare un eufemismo, che certo avrebbe avuto meno possibilità di avvenire se su tutta questa partita vi fosse stato il “fiato su collo” di un organismo quale il “Comitato per la qualità del servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani” previsto dalla legge istitutiva dell’autorità idrica toscana di cui avrebbero dovuto far parte fra gli altri consiglieri regionali, rappresentanti dei consumatori, di associazioni ambientaliste, sindacati e del forum dei movimenti dell’acqua: comitato ad oggi non ancora attivato per mancanza di emanazione del regolamento attuativo da parte della Giunta Regionale.
E’ necessario ed urgente far chiarezza sull’iter e sui contenuti di definizione delle nuove tariffe idriche da parte dell’autorità idrica toscana e che venga attivato al più presto uno strumento utile in primis in casi come questi come quello del suddetto Comitato, il tutto così da contribuire a dare attuazione finalmente alla volontà espressa col referendum”.

Scarica il Pdf dell’interrogazione

Transizione alla latinoamericana, da Chávez a Maduro

 

 

(di ritorno da Caracas) La stretta vittoria di Nicolás Maduro (50,6% contro 49% con Capriles che chiede il riconteggio dei voti) come candidato della continuità con Hugo Chávez nelle elezioni presidenziali venezuelane apre e allo stesso tempo chiude il dibattito sulla prosecuzione del processo bolivariano. Lo chiude, testimoniando anche in Venezuela la solidità del processo democratico nel momento nel quale il candidato dell’opposizione, Enrique Capriles, offre allo stesso tempo un discorso progressista apparentemente analogo a quello della sinistra, accompagnato da un disprezzo e da una denigrazione tipicamente classista verso un processo del quale non può più disconoscere la grandezza.
Capriles, fin da ottobre ma con rinnovata lena durante questa campagna, ha riconosciuto la legittimazione di un’egemonia culturale della sinistra nell’America latina del XXI secolo, che ha sostituito l’inservibile armamentario neoliberale, ed ha –come ossimoro e contraddizione- avocato alla classe dirigente tradizionale –quella stessa del neoliberismo- il ruolo di condurre tale processo. Ma allo stesso tempo il dibattito è aperto in più punti. Nicolás Maduro ha ottenuto un risultato straordinario laddove non era scontato per nessuno che un processo così identificato con la figura di Hugo Chávez potesse sopravvivere alla scomparsa di uno dei dirigenti politici più importanti di tutta la storia latinoamericana. Un certo trionfalismo del campo popolare, che chi scrive ha colto con preoccupazione per le strade di Caracas, si accompagnava al rinviare al dopo alcuni nodi che lo stesso Chávez indicava. Come se la mozione degli affetti potesse cristallizzare a quel 5 marzo, il giorno della morte del presidente, la vita politica di un paese. S’è ripetuto nel campo popolare quello che succedeva nel decennio scorso nell’opposizione: un certo autismo impediva di vedere tanti piccoli smottamenti. Leggi tutto “Transizione alla latinoamericana, da Chávez a Maduro”

PRC sull’Agenda di fine mandato per C.C. di Livorno

 

  • Tiziana Bartimmo *

 

Quando avevamo cominciato a discutere di questo documento, si parlava di agenda di fine mandato mettendolo in relazione con gli esiti delle politiche nazionali, così come anche c’è scritto nell’ordine del giorno dei lavori di questo Consiglio Comunale che recita “agenda di fine mandato a seguito delle elezioni politiche nazionali”, cosa che aveva suscitato qualche perplessità, Livorno non è al centro del mondo, ma aveva fatto sperare che , l’analisi del voto ( che tutti noi abbiamo fatto, e per  quanto ci riguarda  abbiamo fatto le dovute riflessioni e la dialettica all’interno del partito è forte  e vivace, noi continuiamo a essere comunisti.. dico questo per bloccare ogni replica del Sindaco) potesse cambiare qualcosa anche nelle politiche future per questa città. Perché qualcosa nell’universo mondo là fuori è cambiato, tutto il quadro di riferimento, la società è cambiata, il voto è stato un voto antieuropeo e contro le politiche di austerità, che hanno messo in ginocchio il paese, che deve far ripensare a rinegoziare i trattati europei, e a livello locale affrontare il problema del patto di stabilità , in termini di sblocco totale delle risorse, e noi abbiamo sempre detto che basterebbero 50 Sindaci in Italia con coraggio per provocare il cambiamento.
Quindi più coraggio nelle politiche , prospettive future nel chiaro segno del cambiamento e della discontinuità, anche nelle politiche locali, temi che diano risposte che vengono fuori dal territorio ormai da troppo tempo (traffico, ambiente, politiche del lavoro, consumo di territorio, di questo si parla anche nel documento, peccato si predichi bene e si razzoli male!), e come dicevo già altre volte, su questi temi bisognerebbe rialzare la posta a sinistra con politiche nuove ed alternative, altrimenti c’è il rischio che il voto popolare, proprio sul territorio, si indirizzi per protesta in altre direzioni. Leggi tutto “PRC sull’Agenda di fine mandato per C.C. di Livorno”

Sindaco Cosimi: Agenda di fine mandato 2009/2014

 

  • Documento presentato dal Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi

 

AGENDA OPERATIVA FINE MANDATO 2009/2014

La condizione nella quale si trovano ad operare le Amministrazioni è, da tempo, di assoluta incertezza.
Il decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35 “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”, per quanto riguarda il Sindaco e l’Amministrazione, tacita in va definitiva ogni accusa di immobilismo rivolta a questa Amministrazione e alla sua maggioranza, autorevolmente rilevando e spiegando a posteriori, a chi ancora non l’avesse capito, il suo carattere di mera strumentalizzazione politica e di miopia nella comprensione della realtà politico-amministrativa in cui vivono gli Enti locali. Già dagli anni precedenti l’approvazione del Bilancio preventivo è divenuta una corsa ad ostacoli tra spostamenti di scadenze, imposizioni del Patto di Stabilità e tagli lineari alla spesa.
L’Amministrazione ha risposto con scelte precise, che hanno mantenuto alto il livello di protezione nei confronti dei cittadini più deboli e tentando di mantenere il livello culturale e sociale della città in quei limiti che abbiamo considerato degni di una città civile.   Le scelte operate sui bilanci hanno privilegiato una relazione di tutela con il consolidato dei servizi anche quando, come nel Trasporto Pubblico Locale, la difficoltà dell’intreccio con responsabilità che non sono locali ha determinato la rarefazione dei finanziamenti, oppure quando si sono sostituite, attraverso risorse proprie del Comune, ai mancati finanziamenti dello Stato e delle Regioni al “sociale”. Per non parlare, poi, di come i Comuni sono stati costretti, con l’IMU del 2012, a fare gli esattori per conto dello Stato.
Questo documento non è e non può essere la relazione di Fine Mandato, ma è l’intreccio del lavoro degli anni precedenti che giunge a compimento nell’ultimo anno di mandato, così come è buona prassi che sia nelle Amministrazioni locali. Leggi tutto “Sindaco Cosimi: Agenda di fine mandato 2009/2014”