Comunicato della Federazione della Sinistra di Livorno sulla possibile vendita di Telegate Italia

Livorno, 18 dicembre 2009

Apprendiamo che SEAT Pagine Gialle recentemente ha deciso di mettere in vendita la Telegate Italia Srl, con la formula dell’asta su 3 papabili compratori. Apprendiamo anche che SEAT potrebbe valutare le offerte non sufficienti e quindi decidere di restare socio di maggioranza.
Ancora una volta si pone la necessità di chiedere garanzie sulla consistenza del gruppo che potrebbe acquistare e sul suo piano aziendale.  Condividiamo in pieno la nota dei Sindacati apparso sui giornali.

In questa vicenda apparsa in modo inatteso riteniamo che si debba cercare di impedire che si assista ad uno scorporamento della vendita di Telegate dal servizio 12.40. Questo servizio è nato grazie alle capacità dei lavoratori dello stabilimento di Guasticce ed ha perseguito un alto livello di prestazione. Il rischio è che qualora venisse scorporato il servizio, i lavoratori di Guasticce, conosciuti dagli italiani come quelli del “12.40”, si troverebbero con un pugno di mosche in mano dopo aver lanciato con successo tale servizio leader del settore.
Segnali non buoni erano giunti da SEAT recentemente, interrompendo la pubblicità, e chiedendo ai lavoratori un servizio da loro chiamato di qualità, ma che di qualità aveva ben poco, ma puntava essenzialmente alla quantità a fare cassa! Spremere il limone finché c’è succo.
Intanto, guarda caso, da 1 anno circa è terminato il periodo di start-up che prevedeva agevolazioni per lo stabilimento al fine che scegliesse questo territorio, da parte degli enti locali.

Anche questa vicenda testimonia la necessita di dotarci di misure atte a garantire la stabilità delle aziende sul territorio e impedire facili delocalizzazioni. Dobbiamo fare in modo che i nostri territori abbiano benefici e non siano sfruttati al fine di fare guadagnare in modo veloce qualche imprenditore senza scrupoli. In questa direzione un contributo importante può senz’altro venire dall’approvazione della proposta di Legge presentata alcune settimane fa in Consiglio Regionale dai gruppi della Federazione della Sinistra, che prevede, tra le altre cose, la restituzione dei finanziamenti pubblici eventualmente percepiti da parte di quelle imprese che decidano di abbandonare la Toscana.

Michele Mazzola
Segretario PdCI – Federazione della Sinistra di Livorno
 
Alessandro Trotta
Segretario PRC – Federazione della Sinistra di Livorno

PROPOSTA DI LEGGE di PRC e PdCI IN DIFESA DEI LAVORATORI

   

     

         

– Blocco dei Licenziamenti

– Il superamento della precarietà

– Il contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni produttive

– L’introduzione di vincoli sulle aree occupate da attività produttive per evitare fenomeni speculativi

– L’estensione a tutti i lavoratori degli ammortizzatori sociali

 

 

    

              

                

                        

     

     

FIRMIAMO ORA!

 

PER SPINGERE IL CONSIGLIO REGIONALE A DISCUTERE ED APPROVARE LA LEGGE PRIMA DELLE ELEZIONI DI MARZO

 

E’ possibile sottoscrivere l’appello e reperire i materiali inerenti alla legge su: http://propostadileggetoscanasulavoro.blogspot.com/
 
 

MOBILITAZIONE ORA!

 

 

Nell’Europa dell’est cresce la nostalgia del comunismo

su Reuters del 09/11/2009

Solo il 30% degli ucraini si dice a favore del passaggio alla democrazia, quando nel 1991 era il 72%. In Bulgaria e Lituania, il crollo del numero dei favorevoli al cambio di regime si è fermato poco sopra la metà della popolazione, quando nel 1991 i tre quarti degli abitanti erano favorevoli alla transizione. In Ungheria, uno dei paesi più colpiti dal peggioramento economico, il 70% di quelli che nel 1989 erano già adulti confessa di esser rimasto deluso dai risultati del cambio di regime.

Vent’anni dopo la caduta del comunismo, Belene (Bulgaria) è un posto ormai dimenticato e soltanto una piccola targa di marmo ne ricorda la storia. Mentre la nostalgia del passato cresce nel piccolo paese balcanico e nell’ex blocco sovietico. Il fallimento del capitalismo nel migliorare le condizioni di vita (della popolazione), nell’imporre lo stato di diritto e nell’arginare la corruzione dilagante e il nepotismo ha aperto la strada a ricordi del tempo in cui il tasso di disoccupazione era a zero, il cibo era economico e la sicurezza sociale era alta.
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Vivevano meglio nella DDR

A giugno 2009 uscì questo sondaggio:
Berlino, 26 giugno 2009 – A 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino la maggioranza dei tedeschi dell’est continua ad essere in preda alla ‘Ostalgià e rimpiange le condizioni di vita nella DDR. La clamorosa rivelazione emerge da un sondaggio Emnid commissionato dal governo tedesco, di cui il quotidiano ‘Berliner Zeitung’ rivela oggi i risultati.
Il 49 per cento degli intervistati è convinto che «la Ddr aveva più lati positivi che negativi. C’era qualche problema, ma si viveva bene». Un altro 8 per cento va ancora oltre ed afferma che «la Ddr aveva soprattutto aspetti positivi. Si viveva più felici e meglio di quanto si fa oggi nella Germania riunificata».

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APPELLO PER NON ESSERE PIU’ SOLI DENTRO LA CRISI

APPELLO PER NON ESSERE PIU’ SOLI DENTRO LA CRISI

 

Ai partiti della Sinistra Alternativa, alla Fiom, All’Unicobas, Cobas, Sincobas, Cnl, ai delegati delle fabbriche in crisi, alla Caritas, Arci, ai comitati No al rigassificatore, Rifiuti Zero, comitato lotta lavoro, al Gozdilla, Refugio, alle Giovani Comuniste/i, al Centro Donna,  al WWF , alla rete cittadina autoregolamentata, agli operatori dell’informazione e della cultura, a Senza Sosta, il Grattacielo………

Invito a tutti e tutte per costruire un’iniziativa in città per una piattaforma di lotta per il:

DIRITTO ALLA CASA    DIRITTO AL LAVORO

UN’UNICA LOTTA

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