Federazione della Sinistra : “Adeguare i criteri di assegnazione del Fondo pro-precari e priorità nella riassunzione del personale licenziato”

E’ inutile nascondere la nostra delusione per l’esito dell’incontro di ieri pomeriggio a Firenze sulla vicenda dei licenziati MTM.

Certo MTM resta, cosa di cui siamo anche noi contenti, ma per i circa 500 lavoratori non si intravede, al momento, nessuna risposta e nessun impegno concreti.

Ancora nessuna risposta sul sostegno al reddito e non emerge nessun impegno sui criteri d’assunzione da parte di MTM e su quelli di un possibile reintegro del personale licenziato.

La Regione Toscana deve ora essere conseguente con quanto affermato dall’Assessore Simoncini, attivandosi per adeguare i propri criteri di assegnazione del Fondo di sostegno ai precari, alla condizione concreta che vivono i lavoratori. Per evitare il paradosso di avere fatto uno sforzo consistente, reperendo ben 13 milioni di euro sul bilancio in corso, e di non riuscire, però, a incontrare il bisogno reale dei licenziati.

Per parte sua l’azienda deve impegnarsi a utilizzare, per le proprie esigenze di organico, i lavoratori che hanno già avuto contratti diretti o indiretti con MTM o BRC, rispettando, innanzitutto, i criteri di anzianità e sociali.

Pensiamo che sia la base minima da cui ripartire perché – insieme ad MTM –  resti la speranza in tanti lavoratori di vedere soddisfatta una loro legittima aspettativa che – sia chiaro –  non smetteremo di sostenere.

 

Livorno, 15 aprile 2010

 

Alessandro Trotta e Michele Mazzola

Federazione della Sinistra – Livorno

In piazza a lottare in difesa dell’artico 18.

La prima volta di Piazza XX con le bandiere

DAVID EVANGELISTI

 LIVORNO. E piazza Venti divenne “piazza Cgil”. Ieri mattina infatti l’ex area che ospitava il mercatino americano è stata letteralmente invasa (si parla di più di diecimila presenze) dai sostenitori della Cgil che hanno aderito allo sciopero nazionale. Una delle più grandi manifestazioni mai viste nella nostra città, almeno per quanto riguarda gli ultimi anni. Per piazza Venti è stata una sorta di “prima volta”. I residenti delle abitazioni che si affacciano sulla piazza guardavano incuriositi dalle finestre delle loro case. Qualcuno di loro appariva quasi incredulo. Mai prima d’ora infatti si erano viste tante persone manifestare nell’ex area dello storico mercatino. Nel giro di pochi mesi l’identikit di piazza Venti è stato completamente stravolto. Dopo lo smantellamento del glorioso mercato “made in Usa” e l’abbattimento dei banchi infatti, la piazza si è vista “invadere” da decine di bandiere rosse Cgil e striscioni che chiedevano “il rispetto dei diritti dei lavoratori” e lo “stop alla precarietà”. Un film davvero insolito per una piazza abituata da anni a vivere a stretto contatto con gli storici banchi dei venditori. Fino a poche settimane fa infatti la piazza era il regno di jeans stravaganti, magliette alla moda, occhialoni da sole all’ultimo grido e uniformi militari. Ieri mattina invece c’era spazio solamente per centinaia di tute blu “modello cassa integrazione”. D’altronde ora vanno di moda quelle.

 

Diecimila sfilano nel corteo della Cgil
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21 gennaio 1921 – 21 gennaio 2010 : il PCd’I, i comunisti oggi, il lavoro

   
     

Care compagne e cari compagni,

il prossimo 21 gennaio ricorrerà l’89esimo anniversario della nascita del Partito Comunista d’Italia – sezione italiana di quella che allora era l’Internazionale Comunista.
Come certo tutte e tutti voi saprete la scissione che portò alla fondazione del Partito Comunista (che poi divenne il più grande d’Europa) avvenne durante il XVII congresso del PSI che si teneva al teatro Goldoni di Livorno. Gli scissionisti, i comunisti, aprirono così al teatro San Marco di Livorno il primo congresso del PCd’I.
Noi, comuniste e comunisti livornesi, anche quest’anno come sempre organizzeremo delle iniziative e un corteo per ricordare e rendere attuale quel giorno.
Noi pensiamo che le ragioni che 89 anni fa portarono alla fondazione del PCd’I siano quelle che ancora oggi portano migliaia di compagne e compagni a lottare. Le contraddizioni di allora sono le stesse che oggi noi combattiamo. Nella società contemporanea, lo sfruttamento del capitale sul lavoro e la violenza sulle classi subordinate esistono ancora e più amplificate di prima.
Il conflitto capitale – lavoro si fa ogni giorno più crudo, complice la crisi economica frutto del sistema capitalistico stesso. La ribellione degli schiavi di Rosarno, la minaccia di chiusura degli stabilimenti della FIAT a Pomigliano d’Arco e Termini Imerese, la vicenda della INNSE di Milano, i licenziamenti selvaggi all’Eutelia, il precariato, per dirne soltanto alcuni dei più conosciuti, sono la dimostrazione che, a dispetto del camuffamento che i capitalisti si sono cuciti addosso (con la complicità degli opportunisti, come Lenin li definiva), fatto di buonismo e di ipocrisia, la violenza padronale oggi non è minore di ieri. Questi fatti sono anche la cartina tornasole a cui il proletariato odierno, quello cosciente di sé e dello sfruttamento che subisce, ha deciso di dire basta; ha deciso di dire a gran voce che la storia non è finita, una voce fatta di picchetti, di cortei, di occupazioni, una voce fatta di lotta!

Noi, giovani comuniste e comunisti di Livorno, come abbiamo fatto in questi anni, pensiamo di dover stare all’interno di queste lotte e queste vertenze, consapevoli che per uscire in maniera positiva (dal punto di vista dei lavoratori chiaramente) non basta avanzare delle proposte ma anche riuscire a organizzare tutti coloro i quali si oppongono a questo sistema.
Da questo punto di vista ricordare la nascita del PCd’I, che si proponeva appunto di riunire il proletariato, significa avere la consapevolezza che senza un’organizzazione di classe di tutti lavoratori lo sforzo di tanti compagni e compagne potrebbe essere inefficace. Ricordare il 21 gennaio per guardare al futuro, per la ricomposizione della sinistra, per il rafforzamento del Partito della Rifondazione Comunista, per aprire una nuova stagione di lotta per l’emancipazione dei lavoratori.

Facciamo appello a tutti i compagni e le compagne, a tutti i sinceri democratici, a tutti quelli che credono come noi che questa società vada cambiata affinché partecipino in massa sabato 23 gennaio dalle ore 17 in poi al presidio e al corteo in piazza Goldoni, poiché il PCd’I è patrimonio di tutti, non solo dei comunisti.

Il coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti di Livorno

Dichiarazione di Paolo Ferrero, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra

FERRERO – FEDERAZ SINISTRA: ROSARNO, DRAMMA FIGLIO DELLA BOSSI-FINI. PER USCIRNE DARE PERMESSO DI SOGGIORNO A IMMIGRATI E COLPIRE LAVORO NERO.

La drammatica situazione di minacce, tensioni, paure e vere e proprie violenze che si è determinata a Rosarno tra cittadini italiani ed extracomunitari ha un unico e preciso responsabile: la legge Bossi-Fini, legge che non ha fatto altro che aumentare in modo spropositato lo sfruttamento in nero degli immigrati e il lavoro schiavistico. Di fronte a tutto questo, l’unica soluzione immediata ed efficace da prendere è quella di garantire il permesso di soggiorno a tutti gli immigrati che lavorano in Italia e iniziare a multare e perseguire penalmente con estrema durezza chi li fa lavorare in nero e senza diritti. In questo modo la clandestinità e lo sfruttamento sparirebbero nel gioro di sei mesi.
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PdCI-PRC: presentata mozione in Provincia su acqua e servizi

Clicca qui per scaricare il testo della mozione.

L’intento della mozione è quello di fr sì che il Presidente della Provincia si attivi per sollecitare Martini affinchè la Regione Toscana impugni il DL di cui sopra innanzi alla Corte Costituionale. Su tale mozione stiamo cercando l’appoggio di tutti i gruppi consiliari che si sono dichiarati contrari al Decreto legislativo. La Mozione ricalca il testo presentato al Consiglio regionale dai gruppi PdCI-PRC insieme al Gruppo di Sinistra e Libertà.
 
Impugnare il Dl a nostro avviso è un primo passo necessario per evitare la completa privatizzazione del’acqua come di altri servizi. Ad esso dovrà seguire un’analisi seeria e approfondita dei risultati che la gestione dei servizi conosciuta negli ultimi 20 anni ha comportato.
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Bilancio Comunale – Dichiarazione di voto e intervento della capogruppo PRC-PdCI Tiziana Bartimmo

Dichiarazione di voto

Ieri nel mio intervento avevo detto il sistema istituzionale è posto di fronte a una prima emergenza, quella sociale, nella quale emergono a nostro avviso due priorità: il lavoro e la casa.
Questo bilancio, pur essendo in una situazione di crisi economica e di contrazione delle entrate, non tiene conto della crisi e delle sue ricadute sociali, delle emergenze che la crisi ha aperto in città.
Un bilancio si dovrebbe far carico di queste situazioni e dovrebbe individuare progetti e risorse utili a promuovere sviluppo, dovrebbe farsi carico di attivare misure concrete in termini di sviluppo economico e di tenuta sociale sul territorio, questo si ottiene attraverso una oculata scelta di priorità di interventi.
A favore dei lavoratori, con le misure che proponevo ieri, ma anche con interventi di supporto a piccole e medie imprese che dovranno essere indirizzati a sostenere gli investimenti in innovazione, sia a sostegno del credito. Purtroppo da questo bilancio non emerge un segnale di discontinuità con le politiche passate, nessun indirizzo verso qualcosa di nuovo, nessuna risposta alle domande che la crisi ci pone.
A Livorno la crisi colpisce di più rispetto ad altre zone della toscana, secondo il rapporto Irpet sullo stato dell’economia della nostra regione i dati che emergono sono inquietanti. Il fatturato delle imprese livornesi, su base annua è calato del 30%, la produzione industriale del 27% mentre anche l’export segna un meno 25,7 % (niente male per una città che ha anche un sistema portuale). Si tratta di dati da severa recessione economica In questa situazione purtroppo chi perde il reddito e il lavoro rischia anche di perdere la casa, e entro la fine del 2010 saranno circa un migliaio le famiglie con sfratto. Ieri dicevo che a Livorno ci sono troppe case senza famiglia e troppe famiglie senza casa e che giudicavamo la politica nei confronti dell’emergenza abitativa insufficiente rispetto ai bisogni: Non ho sentito, al di là dei soliti discorsi nulla di nuovo nella replica dell’assessore.
Nessuna proposta che riguardi il caro affitti, nessun provvedimento nel modificare le norme per gli sfratti di morosità incolpevole. Nessun piano straordinario di reperimento di strutture vuote da utilizzare per le famiglie che perdono la casa.
Per noi è fondamentale che si trovino le risorse per dare risposte a questi problemi.
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