Prc Livorno su Agelp

 

  • dal Circolo “Portualità” PRC Livorno

 

La crisi che sta colpendo il nostro scalo presenta delle peculiarità negative rispetto al panorama nazionale. Ciò è dovuto in gran parte all’assenza di progettualità e programmazione che ha caratterizzato l’ultimo decennio di governo del porto, accumulando gravi ritardi sul piano delle infrastrutture di base.
Negli ultimi anni vi è stata anche una forte frammentazione funzionale ed una deregolamentazione che ha di gran lunga superato quelle realtà che vengono considerate “critiche” dalle Organizzazioni Sindacali nazionali (Venezia, Trieste). Ciò è avvenuto in una generale sottovalutazione politica di questi fenomeni (vedi Fondo Clessidra/Sintermar), che oltre ad un forte squilibrio sociale hanno impoverito il porto di Livorno, spostando quote di reddito al di fuori dello scalo e della città, abbattendo i livelli qualitativi dei servizi. In questo contesto stiamo vivendo l’emergenza di Agelp, la cui prospettiva e quella dei suoi lavoratori sembra segnata. Si parla di una sua liquidazione, ma non sono chiari il percorsi e gli obiettivi, non solo di questa società in quanto tale, ma della funzione del soggetto previsto dal’art. 17, che per legge deve essere costituito in ogni porto per gestire il “lavoro portuale temporaneo”. Per questi motivi la crisi di Agelp va affrontata in modo prioritario, ricercando soluzioni che evitino la sua scomparsa. L’art.17 è la cartina di tornasole non solo delle condizioni del mercato del lavoro all’interno di un porto, ma anche del livello qualitativo del tessuto imprenditoriale portuale. Agelp è nato attuando il comma 5 dell’art.17, cioè non è nato dalla trasformazione della Compagnia Portuale ma è un soggetto nuovo, costituito dall’Autorità Portuale, che per questo motivo deve essere il garante e soggetto attivo in questa vicenda. L’accordo sul “patto per il lavoro” in porto, firmato fra Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze Datoriali può essere uno degli strumenti con il quale poter attuare una serie di interventi. Il primo problema rimane quello di dare un nuovo assetto alla società che veda la presenza di tutti gli operatori portuali nella compagine sociale. Questa è una precondizione per cercare e trovare soluzioni operative ed organizzative ai problemi dell’azienda. A questo proposito auspichiamo che l’Autorità Portuale non faccia passare altro tempo e convochi in tempi rapidi un tavolo con tutte le imprese portuali (art. 16 e 18), sollecitandole ad un atto di coesione con la loro entrata nella proprietà dell’azienda.

Comunicato stampa sulla giornata del 14 novembre

 

  • Eros Conforti *

 

La giornata del 14 novembre ha segnato due eventi significativi, da una parte la proposta di unità della lotta dei lavoratori e degli studenti in tutta Europa, e dall’altra la natura reazionaria e cruenta dei governi. E’ sempre più evidente il fatto che gli italiani abbiano bisogno di una Europa dei popoli e non dei banchieri.  L’azione repressiva con la quale si è cercato di impedire ai manifestanti di gridare il loro rifiuto a queste politiche liberiste, rappresenta la chiara evidenza di come la crisi non sia più gestibile. Teniamo a sottolineare la nostra ferma condanna per gli atti di violenza portati avanti dalle Forze dell’ordine, e sosteniamo che sia necessario, così come avviene in altri Paesi europei, ricorrere ad accorgimenti che permettano l’identificazione dei singoli appartenenti di queste stesse Forze.  Intendiamo stigmatizzare la violenza da qualunque parte essa provenga ma dobbiamo essere coscienti della fermezza che occorre avere nel corso di queste situazioni.   Registriamo la positività della convergenza di fatto portata avanti da studenti e lavoratori uniti assieme in molte città, e lavoreremo per dargli continuità.  Dalla protesta di piazza si evidenzia la necessità di rimettere al centro della discussione il lavoro e la formazione, scolastica e professionale. Livelli di disoccupazione così alti non possono essere risolti con politiche che mirano a tagliare le risorse per lo stato sociale, la sanità, la scuola e la ricerca. Riteniamo inoltre imprescindibile avviare un processo di redistribuzione dei redditi accompagnato ad una programmazione economica chiara in cui lo Stato ritorni protagonista.

* Coordinatore Giovani Comunisti Federazione di Livorno

Sulla “Scuola”..

 

  • di Tiziana Bartimmo *

 

Le ultime misure prese dal ministro Profumo vanno in una sola direzione, dare il colpo di grazia definitivo alla scuola pubblica italiana. Il ministro evidentemente non sa che da anni, dal Decreto Gelmini(del 2008, ma già ben da prima) nella scuola statale sono stati eliminati 150 mila posti e tagliati più di 8 miliardi di euro, con le conseguenze di formazione di classi pollaio, di tagli al sostegno e di degrado allarmante dell’edilizia scolastica, sono le famose misure del bastone e della carota (lo stesso ministro ha precisato più bastone che carote). Ecco perché è inaccettabile l’innalzamento dell’orario di lezione dei docenti che dovrebbero lavorare di più a parità di stipendio, alla scuola si chiede per l’ennesima volta un contributo di solidarietà che avrà effetti occupazionali disastrosi. Con queste misure si lascerebbero a casa, da stime sindacali certe, 30 mila precari e anche i docenti di ruolo perderebbero il loro posto, e si va a limitare fortemente l’azione progettuale e formativa delle scuole.
Profumo ha giustificato le nuove regole con l’esigenza di allineare il nostro sistema scolastico agli standard europei. Che fosse profondamente ignorante delle questioni di cui dovrebbe occuparsi lo aveva già dimostrato, ma qui siamo alla mistificazione. Il numero di giornate di insegnamento, così come gli orari di insegnamento sono perfettamente in linea con quegli standard, così non è per gli stipendi, più bassi di tutta l’Europa , e per le strutture fatiscenti, per non parlare di attrezzature  e dotazioni di laboratorio. Leggi tutto “Sulla “Scuola”..”

Primarie centrosinistra: tutto quanto fa spettacolo!

Redazionale da web.rifondazione.it

 

 

Se per politica intendiamo il penoso show andato in onda su SKY TG24 con i cinque candidati per le primarie del centrosinistra, non potremo davvero lamentarci se o quando gli italiani diserteranno le urne. Ma lo scopo non era certo quello di restituire alla politica un ruolo che da tempo ha perso, quanto quello di fare audience, di farsi notare dal Cittadino attraverso una sorta di spettacolarizzazione che dicesse “noi siamo pronti per essere votati da Voi” e “non esiste altra politica all’infuori di noi”. Può sembrare banale ma, il risultato bene o male è stato raggiunto, e questo rasenta il punto più drammatico della situazione sul quale occorre riflettere. Stampa e mezzi di comunicazione hanno fatto il resto, facendo in modo che vi fosse quella cassa di risonanza tanto voluta e desiderata. E c’è stata! ..basta scorrere i titoli per rendersene conto. Ma si sa bene che, seppur importante, un titolo non può fare “l’articolo” se non è seguito da un valido contenuto; altrimenti la nota è fuori stonata, e con un minimo di attenzione può essere evidenziata e valutata per quello che porta con sé. Leggi tutto “Primarie centrosinistra: tutto quanto fa spettacolo!”

Perdi il lavoro, perdi la casa: continuano gli sfratti forzosi a Livorno

  • Fonte: Unione Inquilini Livorno *

 

Mentre proseguono le esecuzioni forzose, con l’ausilio della forza pubblica e qualche volta anche senza, a causa della paura e della perdita di capacità di lotta delle giovani famiglie, stiamo ancora aspettando dal prefetto e dal sindaco, il blocco temporaneo degli sfratti e un tavolo di trattativa tra proprietà e inquilinato .
Così, in assenza di un intervento ormai indispensabile, peraltro già attuato a Firenze dove minore è l’emergenza abitativa, viviamo una realtà sociale di grave deficit democratico e di inciviltà. Tra l’altro non si può certo accusare di inerzia l’assessorato alla casa, il quale ha reperito nuove importanti strutture per la sistemazione provvisoria degli sfollati con i loro figli minori; se però non fa seguito una pausa nelle esecuzioni, tutto l’impegno del comune diventa tardivo e poco efficace.  È in questo clima che è maturata l’occupazione della struttura dismessa di via Ernesto Rossi, con il sostegno dei centri sociali e dell’unione inquilini. Siamo certi della solidarietà di tutti i livornesi che non approvano certo che dei bambini finiscano in strada senza alcun sostegno da parte delle massime autorità.

* Immagini di Giacomo Bazzi

A Firenze l’altra Europa è pronta

di Tommaso Fattori –   web.rifondazione.it

Dall’8 all’11 novembre a Firenze si tiene l’incontro europeo “Firenze 10+10. Unire le forze per un’altra Europa”: movimenti, sindacati e associazioni di tutta Europa si scambieranno esperienze e proporranno le alternative alle politiche che hanno portato l’Europa alla crisi. Un appuntamento da non perdere.
Mai lasciarsi sfuggire l’occasione offerta da uno shock sistemico per portare a compimento la rivoluzione neoliberista, secondo il suggerimento di Milton Friedman.
Mentre “mercati” e “tecnici” insistono fantasiosamente nel propagandare crisi e debiti pubblici come l’effetto di un’eccessiva spesa sociale e di un insostenibile costo del lavoro, assistiamo alla “strana morte mancata del neoliberismo” (Crouch), vera causa del disastro economico, sociale ed ambientale in cui siamo immersi. Nel frattempo i poteri economico-finanziari utilizzano la crisi per annientare i diritti sociali e del lavoro e per privatizzare beni comuni e servizi pubblici. La crisi finanziaria e bancaria, trasformata in crisi del debito pubblico, si è ulteriormente tradotta in crisi, anzi in agonia, della tradizionale democrazia rappresentativa, in un quadro nel quale persino i referendum popolari possono essere impediti senza scandalo (Grecia) o tollerati a patto di lasciarne in buona parte disatteso il risultato (Italia). Attraverso il fiscal compact e il six pack le classi dirigenti europee stanno a loro volta utilizzando la crisi per concentrare i poteri decisionali sulle politiche pubbliche, a partire da quelle fiscali, nelle mani di un’oligarchia priva di legittimazione democratica diretta, solerte portavoce dei mercati finanziari: Commissione, Bce, tecnocrazia. Una rivoluzione silenziosa dall’alto, nella quale, dietro lo sbriciolamento delle vecchie istituzioni rappresentative nazionali, non si intravede nessuna forma di nascente democrazia sovranazionale. Leggi tutto “A Firenze l’altra Europa è pronta”