Comunicato Buongiorno Livorno / Rifondazione su darsena ultralight

Darsena Europa Ultralight
Prima di presentare questa proposta, anche per evitare strumentalizzazioni in una discussione a volte surreale, abbiamo aspettato che il PRP fosse approvato, anche attraverso il voto favorevole alle Varianti da parte dei Consiglieri eletti dalla coalizione di sinistra: Marco Bruciati e Andrea Raspanti. PRC e BL confrontati da tempo anche su questa opzione e siamo convinti della sua validità.
Questa proposta non è una novità, ed è anche una proposta che a suo tempo fu sottoposta dagli Uffici Tecnici dell’AP sia al Presidente Roberto Piccini, sia al Presidente Giuliano Gallanti i quali, non sappiamo per quali motivi, l’hanno scartata. Noi l’abbiamo chiamata step 0.5 in quanto non è in contrasto con il progetto più complessivo del PRP, ma anzi andrebbe definita propedeutica. Va da se che se gli uffici tecnici dell’Autorità Portuale hanno sottoposto questa proposta ai vertici dell’AP, hanno verificato tutti i problemi inerenti alla sicurezza della navigazione, la manovrabilità delle navi di grandi dimensioni, la corrispondenza delle banchina rispetto all’accoglimento dei grandi vettori dai 10/14 mila teu: Piloti, Capitaneria ecc.
Le sostanziali differenze fra questa proposta e il c.d. step 1, è che qui viene utilizzato l’attuale ingresso al porto (c.d.“Bocca Sud”). Nel programma dell’AP è già previsto il dragaggio dei fondali in quello specchio acqueo che permetterà alle grosse navi di navigare in sicurezza più vicini alla Diga della Vegliaia, potendo ottenere così un raggio più ampio per manovrare con più sicurezza. Sul piano della capacità operativa, nonostante la riduzione/arretramento della banchina adiacente al c.d. “braccio del Vestrini”, verrebbe realizzato un lay out poco più che doppio rispetto all’attuale Darsena Toscana. Dagli attuali 389.000 mq nei quali opera TDT, si arriverebbe a nuove aree di terminal per 900.000 mq., con una disponibilità di banchine uguale a quella della Darsena Toscana. Se non vi fossero gli attuali problemi di fondali, TDT, potrebbe movimentare 900.000 teu, Ciò significa che nella c.d. versione 0.5 della Piattaforma Europa potrebbero essere movimentati 1.800.000 teu. Le stime di crescita dei contenitori in Italia, confermate dal MIT e dai 15 Saggi, prevedono che da oggi al 2025 in Italia si possa movimentare 11-13 milioni di teu, rispetto ai 6 di oggi. Quindi questo lay out permetterebbe al porto labronico di raggiungere obiettivi di movimentazione di contenitori rilevanti, in breve tempo. Con questo progetto sarebbero notevolmente diminuite le quantità di dragaggi. Nella versione 1 bisogna fare escavi per creare un nuovo “cono di atterraggio” cercando fondali da -15 m, che si trovano grosso modo ai “mezzi freni”.
Poniamo un problema sul quale sarebbe bene che l’AP e le istituzioni impegnate nella realizzazione di quest’opera facessero chiarezza: se è vero che le istituzioni finanziarie europee sono disponibili ad impiegare risorse per realizzare infrastrutture portuali solo con fondali a – 18 m, mentre l’attuale PRP prevede fondali a -16, cosa succede? Andiamo avanti sapendo già che avremo bisogno di fare una nuova variante fra 1 o 2 anni? E cosa comporterà in termini concreti ridefinire un così ponderoso programma di escavi da -16 m a -18 m. Questo sia in termini economici, sia rispetto al problema del surplus di diversi milioni di mq di fanghi che si verrebbe a creare una volta saturata la nuova Vasca di Colmata? In questa versione è molto più facile fare gli escavi, anche sotto i -16 m (-17,-18), potendo approfondire la vecchia “soglia portuale” e i fondali interni che portano alle future banchine. In questa zona i materiali dei fondali sono duttili essendo formati da “panchina livornese”.
I tempi e le risorse per realizzare questo step sono molto inferiori anche rispetto a quelle, secondo noi ottimistiche, che l’Autorità Portuale prevede (5 anni). Realisticamente diciamo che se tutto va bene si arriva al 2024. Da qui al 2023/24 noi continueremo a perdere posizioni nel sistema nazionale, Gallanti, in caso di una sua nomina commissario fra uno o due anni ritornerà a Genova, ma noi rimaniamo a Livorno…

Gruppo Consiliare Buongiorno Livorno
Segreteria Fed. PRC Livorno

“NUOVO FUTURO”, C’È BISOGNO DI BUON SENSO!

nuovo_futuroTorniamo a porre l’attenzione su quella che risulta essere la vertenza più complessa del Comune di Rosignano, quella di Nuovo Futuro, per la quale all’ultimo tavolo di trattativa tra CDA e sindacati è stato firmato un verbale di mancato accordo.

Adesso la trattativa si trasferisce al tavolo istituzionale della Provincia, ma se l’atteggiamento rigido che sembra aver adottato fino ad adesso il CDA non muterà si preannuncia un ulteriore mancato accordo, soprattutto alla luce della decisione dell’assemblea dei lavoratori di confermare il mandato ai sindacati nell’ottica della tutela dei posti di lavoro, tutti, compresi tipografia e caffetteria delle Creste. Riteniamo che la ferma volontà di non rimettere in discussione la chiusura dei due settori in perdita da parte del CDA sia un segnale preoccupante, come il fatto che nonostante le dichiarazioni non sia stata formalizzata una proposta di cessione di ramo d’impresa verso i lavoratori, sei, della storica tipografia.

Altra cosa che sinceramente ci rende perplessi è il mancato adeguamento del monte ore dei lavoratori via via che gli appalti venivano ridimensionati o addirittura persi, prassi che evidentemente ha generato un accumulo di ore retribuite ma non incassate dalla Cooperativa, come d’altro canto ci sorprende il fatto che la dirigenza non abbia un piano industriale, una prospettiva con la quale giustificare le necessarie “potature”(cit. Direttore Fantoni). Un Cda in scadenza, ci risulta nel mese di maggio, che evidentemente ha commesso errori di gestione, che non è stato in grado di sollecitare i creditori, tanto da finire in Prefettura, dovrebbe a nostro avviso avere un po’ più di buon senso e disponibilità al confronto. Quindi siamo ad augurare una serena e chiarificatrice assemblea dei soci ed una nuova e reale trattativa presso il tavolo provinciale.

Per la segreteria della Federazione livornese di Rifondazione Comunista- Silvia Gesess

Sabato 28 marzo presentazione del libro “Ipotesi di complotto”

complotto
Sabato 28 marzo, alle 17:00, presso il circolo Sorgenti (Via Modigliani 37), gli autori Paola Baiocchi e Andrea Montella presenteranno il libro “Ipotesi di complotto? Le coincidenze significative tra le morti e le malattie dei segretari del PCI e l’attuale stato di salute dell’Italia”. Introduce il responsabile cultura del PRC di Livorno, Antonio Parenti.

Dimissioni Segretario di Federazione, nuova composizione Segreteria

 

 

Il 21 marzo, nel corso della Conferenza di Organizzazione della Federazione livornese di Rifondazione Comunista, il compagno Lorenzo Cosimi ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di Segretario di Federazione. Le dimissioni sono causate da motivi strettamente personali e lavorativi. La Segreteria interpreta il sentimento di tutta la Federazione nel ringraziare Lorenzo per l’eccezionale impegno, passione e coerenza con cui ha svolto in questi anni il ruolo di Segretario.
La Segreteria ha assegnato un incarico di coordinamento al compagno Francesco Renda, responsabile questioni internazionali, decidendo in questa fase di mantenere una gestione collegiale dei compiti di direzione politica.
Questa la nuova composizione della segreteria, a seguito anche del recente rinnovamento dei componenti e rafforzamento delle aree di intervento:

Francesco Renda – Coordinamento segreteria, Questioni internazionali

Marco Chiuppesi – Comunicazione
Silvia Gesess – Enti locali
Mauro Grassi – Organizzazione
Silvio Lami – Sanità e sociale
Vladimiro Mannocci – Lavoro

Sulla tragica morte sul lavoro al porto di Livorno: il cordoglio non basta

Purtroppo il porto ha fatto una nuova vittima durante il lavoro. La Federazione livornese di Rifondazione Comunista esprime le proprie condoglianze ai colleghi e alla famiglia del marittimo filippino Priscillano Inoc, deceduto la scorsa notte durante le operazioni di sbarco ad un cargo di cellulosa alla Calata “Alti Fondali”.

Sulle cause dell’incidente, gli organi inquirenti svolgeranno le proprie indagini per verificare le dinamiche, le cause e le eventuali colpe.

La Federazione livornese di Rifondazione Comunista intende evidenziare come in questi anni, nonostante gli appelli, le dichiarazioni di intenti, le belle parole, il settore di lavoro marittimo e portuale rimane uno degli ambiti con maggiore incidentalità, nel rapporto con il numero di addetti. A fronte di un tentativo di deregolamentazione del lavoro portuale che l’attuale governo ha intenzione di realizzare, si contrappone una sua inerzia sul necessario aggiornamento della normativa della sicurezza, ed in particolare sui decreti legislativi 271/99 (lavoro marittimo) e 272/99 (lavoro portuale).

Purtroppo dobbiamo anche segnalare come, per atteggiamenti dilatori e ostativi di Confindustria, il protocollo sulla sicurezza nel lavoro portuale dei porti toscani, scaduto da oltre due anni, non sia ancora rinnovato, per garantire le risorse delle attività degli R.L.S di sito. Se oggi nel porto di Livorno gli RLS di Sito continuano la loro attività ( senza risorse), è solo un fatto di volontà ed impegno personale. Questa è una bella vergogna perché nelle altre regioni questi protocolli sono stati rinnovati e gli RLS di sito sono dotati di strumenti per poter intervenire in modo preventivo o quando vengono segnalate anomalie dei lavoratori.

 

La Segreteria della Federazione livornese del PRC

Sul risultato negativo dell’incontro odierno per People Care di Guasticce

Striscione RSU People Care - Foto di Giacomo Bazzi
Striscione RSU People Care – Foto di Giacomo Bazzi
Alla vigilia dell’incontro di oggi pomeriggio, presso il palazzo Granducale a Livorno, avevamo definito incredibili ed inaccettabili le motivazioni per cui non si era riusciti a trovare un accordo tra le due società in questione, per il prolungamento di alcuni mesi per tutti i lavoratori del call center di Guasticce.
Ribadiamo il concetto ed aggiungiamo che vergognosamente sono passati sopra i lavoratori di Guasticce, mettendo sul lastrico 450 lavoratori e lavoratrici e le proprie famiglie, solo per poter delocalizzare ed andare in luoghi stranieri dove il costo del lavoro è inferiore. Se pensiamo poi che stiamo parlando di un call center dove orari di lavoro e retribuzioni, già qui, erano ridotti ai minimi termini, la questione allora prende ancor di più una piega drammatica.
Questo crediamo sia un caso esplicativo del fatto che le politiche di azzeramento dei diritti dei lavoratori/trici portato avanti con caparbietà dal governo Renzi sono inutili, fino ad ora ad attrarre investimenti e sono ancor più inutili per salvaguardare quel poco di lavoro che rimane nella nostra zona. A che serve l’azzeramento dello Statuto dei Lavoratori, a chi giova la cancellazione oramai quasi totale dell’articolo 18 dello SdL, perché dovremmo accettare nuove restrizioni sui diritti, quando poi questi sono i risultati.
Questa Amministrazione Regionale chiude cinque anni di amministrazione lasciandosi alle spalle una scia di chiusure e riduzioni aziendali enorme, che crediamo non abbia precedenti, a nostro avviso crediamo una cosa dovesse aver avuto il coraggio di fare, ovvero una legge regionale anti-delocalizzazione. Invece nulla, silenzio assoluto.
Esprimiamo a questo punto solidarietà a tutte le lavoratrici e i lavoratori nel condividere assieme a loro l’ultima briciola di speranza, ma auspichiamo anche un cambio di passo a livello regionale, sperando in un soggetto unitario della sinistra, alternativa al PD, che si presenti alle prossime elezioni regionali e che sappia intercettare attraverso politiche serie e più coraggiose le necessità dei lavoratori e di cittadini della nostra regione.

 

il Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Collesalvetti