Sulla “riforma” del Palio marinaro

 

  • di Marvin Trinca *

 

 

Alcuni giorni fa abbiamo letto l’articolo di Yari De Filicaia dove si parlava della “riforma del Palio”. Nell’articolo venivano riportate le seguenti parole: “Se si pensa di non coinvolgere i vogatori, come sta accadendo, si commette un errore: hanno voglia di partecipare, devono contare nelle decisioni finali”. Frasi belle da leggere, ma prive di ogni riferimento alle tante riunioni che i vogatori avevano fatto, realizzando anche delle proposte valide e soprattutto alternative all’idea degli accorpamenti paventati, poi consegnate all’ex assessore Claudio Ritorni. Ma  sembra evidente che nulla di tutto questo sia stato ascoltato e preso in considerazione. Quindi dobbiamo ricordare che, come al solito, la giunta comunale non ha intenzionalmente tenuto conto di chi vive con passione  questo mondo, aggiungendo che nel corso di questi anni non è stata fatta nessuna proposta seria per rilanciare e valorizzare questo sport carico di tradizioni culturali e sociali per la stessa Città, anzi si è  lasciato che la situazione arrivasse ad un punto di evidente degrado; basti vedere “l’emorragia ” di pubblico che ogni anno si rende sempre più visibile  in occasione di queste  gare remiere, e la poca promozione che viene fatta. Tutto questo ha portato alla disaffezione della città e dei cittadini verso questa disciplina sportiva che fa parte di una vera e propria cultura cittadina. La soluzione che la  Giunta propone sarebbe quindi rappresentata  da questi accorpamenti, che a parer nostro non risolverebbero alcuno dei veri problemi che da tempo affliggano questo sport. Leggi tutto “Sulla “riforma” del Palio marinaro”

Circolo “Porto” PRC Livorno: comunicato stampa

 

  • Coordinamento Circolo Porto PRC Livorno

 

A Livorno da anni ci troviamo ad affrontare solo le emergenze. A volte si fa di tutto per crearle, pensando di poter così intervenire con la mannaia, forti di dover affrontare situazioni straordinarie. La programmazione è diventata un optional, uno strumento desueto che nel tempo si è volutamente depotenziato, provocando un lento declino del tessuto industriale, economico e sociale della nostra città. Tutto questo grazie ad un gruppo dirigente che in questi vent’anni ha gestito ma non ha governato. Oggi si pone con forza il problema della fuga di 44 navi da crociera approdati nello scalo spezzino. La discussione che si è aperta in sede istituzionale e sulla stampa ha davvero del surreale, ma ciò non è casuale. E’una vecchia tattica tesa a coprire le vere responsabilità di chi ci ha condotto in questa situazione la città ed il porto. Di solito questa tattica si attua con il tentativo di individuare un nemico su cui addossare le colpe. In questo caso i nemici sono il Presidente Giuliano Gallanti, che non reagirebbe adeguatamente con una CILP, resistente all’attuazione degli gli indirizzi di programmazione presenti nel Piano Operativo Triennale. Abbiamo molte critiche da fare al Presidente Gallanti, specie sul settore lavoristico. Siamo stati noi i primi a denunciare il “blitz” che si stava facendo sulla Sponda Est della Darsena Toscana, ma sarebbe intellettualmente disonesto e politicamente sbagliato non tenere di conto della situazione in cui si è trovato ad operare, con una serie di problemi, specie sul fronte infrastrutturale, che si sono accumulati grazie anche all’inerzia dei suoi predecessori (escavi, ferrovie, allargamento del canale di accesso, progettazione della II° vasca di contenimento ecc.). Ci sembra inoltre strumentale addossare le responsabilità alla CILP che chiede, come tutti i terminalisti livornesi, di avere le condizioni per continuare ad operare, salvaguardando il proprio patrimonio, i propri assets strumentali ed operativi che sono necessari per mantenere la propria attività ed affrontare una situazione di crisi, creando le prospettive per un rilancio. Leggi tutto “Circolo “Porto” PRC Livorno: comunicato stampa”

Sgherri: “contrari alla riscossione coattiva da parte di Equitalia dei ticket sanitari evasi”

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

La Giunta Regionale rinunci, per la riscossione coattiva dei ticket sanitari non riscossi, all’accordo con Equitalia, valutando forme diverse di riscossione, compresa la costituzione di un ente unico di riscossione per tutti gli enti locali toscani. Per quanto riguarda le situazioni pregresse è invece necessario adottare una maggiore articolazione, che, non volendo certo salvaguardare i “furbi”, tenga però conto una serie di fattori di prassi, di funzionamento e di incompleta informazione, i quali possono aver prodotto errori in buona fede da parte dei cittadini, in particolare anziani o malati cronici. Cittadini che invece leggerebbero – se si procedesse nella direzione di coinvolgere a posteriori Equitalia nella riscossione dei ticket non pagati – tutto ciò come un intervento dal sapore “persecutorio” tenuto anche conto della “fama” che ormai tale agenzia riveste nell’immaginario comune. Così Monica Sgherri – capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega gli impegni e gli obbiettivi della mozione presentata oggi, che prende avvio da una delibera della giunta Regionale dello scorso gennaio dove, nell’ambito di un progetto sul tema della riscossione dei ticket, era stata prevista la stipula di un protocollo d’intesa per il recupero coattivo dei ticket non pagati. Prevedere una maggiore articolazione sul tema e valutare forme diverse di riscossione – unitamente ad una maggiore e corretta informazione ai cittadini – porterebbe – conclude Sgherri – anche a risultati economici a mio avviso più rilevanti.

Dimissionaria la Segreteria Nazionale di Rifondazione Comunista

 

 

 

La segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, riunita per valutare i risultati delle elezioni politiche, desidera innanzitutto ringraziare le compagne e i compagni per la generosità del loro impegno personale, sia sul piano politico che organizzativo. Le compagne e i compagni di Rifondazione sono stati infatti la spina dorsale della campagna elettorale di Rivoluzione Civile sui territori.
Il risultato di Rivoluzione Civile è stato negativo. Non siamo riusciti in campagna elettorale a far emergere il profilo antiliberista, di sinistra  e popolare della lista, che è rimasta schiacciata tra le spinte al voto utile e quelle al voto di protesta. Al di la di ogni altra considerazione, l’insuccesso della lista ha quindi una precisa ragione politica nell’incapacità di interpretare ed intercettare il forte disagio sociale e il largo dissenso verso le politiche di austerità.
Le elezioni ci consegnano un quadro terremotato, un quadro di crisi organica del sistema in cui la crisi sociale si salda con una crisi istituzionale e con la completa delegittimazione del sistema politico.  Un quadro di crisi organica in cui il paese non si riconosce nelle politiche neoliberiste e nel sistema politico ma non ha maturato e non ha a disposizione alcuna alternativa. Non a caso  escono penalizzate le forze che più si sono identificate con le politiche di austerità e con la governabilità, a partire da Monti per arrivare fino al PD. Parallelamente Berlusconi è stato premiato per il suo smarcarsi dalle politiche del governo Monti e Grillo risulta il vero vincitore delle elezioni perché è stato individuato come il veicolo più efficace contro il sistema politico in quanto tale e le politiche economiche che lo hanno caratterizzato. Il risultato del voto non è quindi un rivoluzione ma l’approfondirsi della crisi del sistema, crisi plasticamente rappresentata dall’impossibilità di determinare in parlamento una maggioranza di governo.
L’ingovernabilità e la crisi verticale del sistema politico è anche il risultato perverso della forzatura antidemocratica attuata da Napolitano – sotto dettatura dei poteri forti – nel novembre 2011 . Il rischio è che adesso le classi dirigenti facciano una ulteriore forzatura per proseguire le politiche di rigore e austerità: Che di fronte all’assenza del consenso popolare, puntino ad uno scardinamento Costituzionale in senso presidenzialista per determinare in forma autoritaria quella governabilità che non sono stati in grado di costruire attraverso il consenso attivo.
Noi ci opponiamo radicalmente a questa prospettiva e proponiamo l’abbandono delle politiche neoliberiste e la ricostruzione democratica partecipata di un rinnovato sistema politico basato su un sistema elettorale proporzionale. Crisi sociale e crisi istituzionale hanno cioè una soluzione solo nella direzione di maggiore giustizia sociale e maggiore democrazia.
A tal fine è necessario rilanciare con forza la costruzione di un polo politico della sinistra antiliberista e proponiamo che Rivoluzione Civile dia vita ad questo vero e proprio processo costituente, democratico e partecipato.  Parallelamente è necessario rafforzare e qualificare l’azione di Rifondazione Comunista che di questo processo di unità della sinistra antiliberista deve essere motore e protagonista.
Per aprire la discussione sui risultati elettorali e sulla ridefinizione del nostro progetto strategico – che dovrà trovare nei tempi e nei modo opportuni una sistematizzazione congressuale – è convocata per il 29 p.v. la Direzione Nazionale e per il 9/10 marzo il CPN, a cui la segreteria nazionale rimetterà il suo mandato.

Modifiche all’assetto della Giunta Comunale a Livorno: posizione del PRC

 

  • Tiziana Bartimmo *

 

Forse non ci si rende conto, dopo anche aver ascoltato la discussione fino ad ora, che stiamo assistendo all’ennesimo terremoto in questa giunta, è inutile continuare a nascondere che cambi di deleghe, sostituzioni di assessori,sono un segnale di divisioni e rotture, prima all’interno di quella che era la maggioranza, ora all’interno dello stesso Partito democratico. Che ci fosse poca armonia nel partito democratico era evidente, ma ora queste ultimissime vicende dimostrano che ci sia poca armonia anche su cosa si vuole per questa città, e il ritardo con cui è cominciato questo Consiglio lo dimostra.
In un momento di campagna elettorale come questo, a poco più di un anno dalle amministrative (ma sarà che questa giunta durerà?), tutto questo si presta ben oltre alle critiche limitate al locale .Per mia natura non mi piace accusare gli altri o usare l’arena politica come un ring per colpire gli avversari, ma dopo le esternazioni del PD, di Bersani sul voto utile, mi pare che ci sia poca da usare i guanti.  Bersani si appella al voto “utile”, cioè invita gli elettori a votare solo il suo partito, diffidando gli elettori a votare altro, e la lettura per me è chiara, si ha paura della lista Ingoia, della sua ascesa, e come dice Travaglio, che non amo, ma stavolta ha ragione, il voto è sempre utile, al massimo dannoso, ma mai inutile. Che dire poi delle esternazioni di Bersani sugli F 35? Leggi tutto “Modifiche all’assetto della Giunta Comunale a Livorno: posizione del PRC”

Solidarietà per i Lavoratori della Panini in cassa integrazione

 

  • Lorenzo Cosimi *

 

Le problematiche sociali collegate al mondo del lavoro investono direttamente la nostra città e la nostra comunità. L’emergenza generale collegata alla perdita del posto di lavoro rende ancor di più indispensabile una strategia che possa invertire la rotta e dare certezze per il futuro dei lavoratori e della proprie famiglie. Purtroppo oggi ci limitiamo a fare una fotografia dell’esistente stato di crisi occupazionale, senza entrare nel merito delle cause e delle possibili soluzioni, anzi si propongono di nuovo politiche economiche che la crisi l’hanno creata e che la stanno governando in maniera iniqua e senza capacità progettuale per un vero cambiamento. Il mondo del lavoro e i lavoratori stessi vivono quotidianamente sulla loro pelle tutto questo, non c’è solo la perdita del posto di lavoro ma anche una mutazione sociale del loro essere una totale precarizzazione della loro vita e quella dei loro familiari, inoltre in una società come questa estremamente competitiva e basata sul consumismo si avverte la perdita di dignità sociale. Dignità sociale indispensabile e doverosa se fossimo in una repubblica che vede nella centralità del lavoro la propria conformazione. Le situazioni di crisi si susseguono senza che ci sia una qualsiasi idea non per trovare dei palliativi ma per scorgere delle soluzioni positive, infatti da parte di chi governa si continua ad operare senza una linea guida certa. La vicenda di alcuni dipendenti della ditta PANINI all’interno della TRW e quelle di altre grandi piccole o medie aziende combacia con quanto sopra illustrato, i lavoratori della PANINI che sono in cassa integrazione non solo non hanno sicurezze per il loro lavoro professionale, ma oltretutto non percepiscono da mesi la cassa integrazione. E’ inaccettabile, occorre celermente trovare una soluzione che possa dare respiro a questi lavoratori, non è concepibile dire che dobbiamo fare tutti dei sacrifici e che siamo tutti sulla stessa barca mentre c’è chi non risente assolutamente della crisi e chi non arriva nemmeno alla terza settimana del mese. Le possibili soluzioni si trovano innanzitutto se si mette in atto una doverosa autocritica all’attuale sistema che ha fallito e ponendo come obbiettivi principali il rilancio delle politiche del lavoro e una redistribuzione della ricchezze. La nostra città e la nostra provincia devono invertire la rotta e scrollarsi di dosso una modalità di governo del territorio che ha prodotto i danni che ben conosciamo sotto vari aspetti,i sociali, economici, politici, e ambientali. Pertanto o le lotte vengono vissute collettivamente oppure si rischia una frammentazione delle vertenze che come diretto risultato saranno avvertite come deboli e solo l’unità dei lavoratori può impedire questo esito.

*Lorenzo Cosimi

Segretario PRC Federazione di Livorno