Odg approvato dalla Direzione nazionale di Rifondazione Comunista

 

 

La Direzione nazionale di Rifondazione Comunista riunita il 12 settembre 2013,

Impegna il partito a costruire assemblee sul territorio – e dove possibile mobilitazioni popolari – contro la minaccia di aggressione alla Siria avanzata da USA e Francia. Le nostre parole d’ordine devono essere incentrate sul no alle “guerre umanitarie” e sulla proposta di risoluzione delle crisi e dei conflitti attraverso il dialogo. Ritiene inoltre necessario che il governo italiano ponga il divieto di utilizzo dello spazio aereo italiano a velivoli militari dei paesi che vogliono intervenire militarmente in Siria così come vieti l’uso delle basi italiane a fini di supporto di azioni militari in Siria. Ritiene altresì necessario riaprire una battaglia politica affinché l’Italia esca dalla Nato e che si chiudano le basi militari statunitensi in Italia.
Impegna il Partito a dar vita – a partire dal mese di ottobre – alla campagna nazionale sul Piano per il lavoro e la messa in discussione dei trattati europei, che deve essere intrecciata con la Campagna per la difesa e il rilancio della Costituzione. Si tratta di porre il tema dell’occupazione al centro del dibattito politico sia a livello nazionale che territoriale. Sulla base della nostra proposta di Piano per il Lavoro – che deve essere articolata territorialmente e settorialmente – si tratta quindi di coinvolgere sul piano locale tutti i soggetti disponibili, avendo particolare cura nella costruzione di Comitati territoriali che coinvolgano i soggetti colpiti dalla crisi. Leggi tutto “Odg approvato dalla Direzione nazionale di Rifondazione Comunista”

“Solvay” o “Marina”, va bene, ma quale futuro per Rosignano?

 

  • Niccolò Gherarducci *

 

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura,che la dritta via era smarrita”, inizia così il viaggio di Dante.
Frase che oggi potrebbe essere usata per fotografare l’articolata discussione sul cambiamento del nome ad frazione del Comune: da Rosignano Solvay a Marina di Rosignano. Sicuramente uno stimolante esercizio retorico, ma difficilmente in grado di cogliere la complessità della fase storica che Rosignano sta attraversando,l’incertezza dalla situazione economica, le difficoltà del quotidiano.
Che il nostro Comune – ed in particolare la frazione di Rosignano Solvay – viva un momento di particolare crisi è vero, ma è complicato credere che la colpa sia da ricercare nel suo nome. E forse sarebbe stato meglio parlare del nostro territorio già anni fa, quando le condizioni erano assai migliori e quando dai trenta mila abitanti del periodo invernale arrivava a sfiorare i centomila in quello estivo in virtù delle presenze turistiche. Le scorciatoie non servono, Rosignano, oggi, ha bisogno di rilanciarsi a partire da fatti concreti. Dal punto di vista storico, e non solo, è indiscutibile il rapporto tra il paese e la fabbrica Solvay, di cui appunto la frazione porta il nome. Leggi tutto ““Solvay” o “Marina”, va bene, ma quale futuro per Rosignano?”

Ippodromo Caprilli: no di Rifondazione alla richiesta formulata da alcuni Capigruppo

 

  • Tiziana Bartimmo

 

Ippodromo CaprilliElaborato un documento da una parte dei Capigruppo, dopo la riunione di sabato col sindaco, per sollecitare i lavoratori dell’ippodromo a desistere dall’occupazione dell’impianto, Rifondazione non ci sta.
Appare singolare che una conferenza dei capigruppo, non un Consiglio Comunale, faccia una richiesta a lavoratori che stanno, con gesti di protesta, difendendo il loro posto di lavoro, di interrompere la loro azione.
La situazione dell’Ippodromo  è giunta ora a un punto di reale drammaticità, ma non dobbiamo dimenticarci che la cosa non nasce ieri, il quadro era già chiaro anni fa, e nazionale con la crisi dell’ippica, e locale con la situazione della labronica corse,da anni infatti si cercano invano soluzioni, legittima l’esasperazione e la paura. In un momento in cui la compressione delle tutele e dei diritti dei lavoratori ha raggiunto ormai livelli inaccettabili, dai vari accordi Marchionne in poi, con la scusa della crisi il gioco al ribasso su tutele e diritti si nutre di paradigmi tipo “ tanto fuori c’è la fila di gente che disposta a prendere il vostro posto”, parole purtroppo udite anche sabato nella riunione dei capigruppo da esponenti PD, si vorrebbe far ingoiare tutto. Leggi tutto “Ippodromo Caprilli: no di Rifondazione alla richiesta formulata da alcuni Capigruppo”

Rifondazione sulla situazione della TRW di Livorno

 

  • PRC – Segreteria Provinciale di Livorno

 

 

TRW ITALIASono ormai anni che le grandi multinazionali sotto copertura dei processi di globalizzazione liberista, impongono la riduzione dei costi e dei diritti dei lavoratori nel mercato del lavoro, di cui ne vediamo tutte le ricadute negative in termini di tenuta sociale, sfiducia nelle istituzioni ed in particolare nella rappresentanza politica.
In questo scenario del “si salvi chi può”, la multinazionale TRW, non è da meno di tutte le altre aziende di questo calibro, portando di fatto a suo favore il massimo delle opportunità offertegli da questa fase di debolezza e ricattabilità del mondo del lavoro e delle sue rappresentanze.
Infatti, è in atto da tempo nella fabbrica, in seguito alla dichiarazione da parte della Direzione dell’esistenza di 105 esuberi, la messa in atto di un accordo di solidarietà applicato finora a tutti i dipendenti. Oggi veniamo a sapere che i provvedimenti dell’accordo  verranno invece applicati, non a tutti ma solo ad una parte di loro; peraltro  senza che  la stessa azienda ne fornisca una benché minima ragione.
In seguito a ciò non si capisce perché i rappresentanti della RSU, dei sindacati e della Direzione dello stabilimento non vogliano rendere noto il contenuto dell’accordo fatto (così sembra) il 19 dicembre del 2012, come richiesto da molti dei lavoratori, alcuni dei quali, tra l’altro,  non ricordano affatto che si sia svolta un’assemblea dei dipendenti che ne avesse richiesto l’approvazione, (come del resto è avvenuto nello stabilimento della TRW a Gardone,  dove i lavoratori hanno preteso – ottenendolo – il ricorso allo strumento del  referendum). Leggi tutto “Rifondazione sulla situazione della TRW di Livorno”

Comune di Livorno: Emergenza idrica, relazione per la Commissione

 

  • Tiziana Bartimmo

 

272__emergenza_idrica_livorno_1Dobbiamo partire da quello che in quei giorni molti si sono chiesti: se è mai possibile che un temporale, seppur di forte intensità, possa mettere in ginocchio la città, perché di questo si è trattato, esercizi commerciali chiuse, attività interrotte, scuole chiuse per 4 giorni, cittadini che hanno sopportato i disagi di una totale e protratta mancanza d’acqua, anche se durante le commissioni abbiamo ascoltato tentativi di minimizzare. E nel 2013 questa situazione non è accettabile, tenendo anche conto dei cambiamenti climatici, soprattutto dopo che i vertici ASA, nell’immediato hanno dichiarato che “ di fronte ad eventi straordinari, siamo inermi”. Siccome pensiamo che quello che è accaduto in quei giorni non sia frutto di un combinato disposto particolarmente sfortunato, o di un errore umano o tecnico non ripetibile, ma riguardi problemi strutturali, bisogna in qualche modo lavorare per il futuro, perché questo non possa e non debba più accadere, e questo mi pare debba essere lo scopo della commissione.
Rimane la difficile lettura delle dichiarazioni di dimissioni di Del Nista subito dopo l’evento, sulle quali durante la commissione, non si è fatta chiarezza, e di molti elementi di contradditorietà emersi da molti degli interventi di tecnici e amministratori, che certo non hanno giovato alla totale comprensione degli eventi e delle responsabilità da parte dei commissari. Così come bisogna dare atto dello sforzo fatto, in primis dalle maestranze, per lavorare in condizioni che si sono venute a determinare, man mano che il danno appariva in tutta la sua gravità, come eccezionali e difficili e, quelle sì, imprevedibili, probabilmente anche a causa di sottovalutazione, nei primi momenti, e del relativo ottimismo, nel valutare il danno. Leggi tutto “Comune di Livorno: Emergenza idrica, relazione per la Commissione”

Stop all’inceneritore di Ospedaletto

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

ospedaletto incenSgherri:”un caso emblematico di come la funzionalità degli inceneritori sia incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata.”

Firenze, 28 maggio. Un caso emblematico che, se chiama ad azioni mirate nello specifico, rende più in generale evidente come il funzionamento degli impianti di incenerimento sia sostanzialmente incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti. Se infatti – a quanto risulterebbe – è bastato un ancorché modesto incremento della raccolta differenziata e quindi riduzione della frazione organica umida conferita all’impianto di Ospedaletto (e quindi all’aumento del potere calorifico dei rifiuti inceneriti) per portare allo sforamento – a quanto risulterebbe – dei tetti di legge dei valori di emissioni di sostanze inquinanti e alla conseguente chiusura della linea due del medesimo è necessario porsi la domanda su quali garanzie vi possano essere che l’annunciato obbiettivo del raggiungimento futuro del 65% di raccolta differenziata a livello regionale non porti via via nel tempo ad altri casi come questo. Sulla questione che pone l’evento occorso all’impianto pisano di Ospedaletto ho presentato un interrogazione alla Giunta. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. La riflessione di fondo – prosegue Sgherri – è che l’evento conferma una volta di più come la strada da seguire sia quella che all’aumento della raccolta differenziata (e aggiungo del riciclo e riuso dei rifiuti) faccia nel contempo abbandonare quella del ricorso all’incenerimento, che risulta oltre che inutile, impattante sulla salute e ambiente e costosa, evidentemente anche poco praticabile. Una situazione – solo per rimanere all’esempio in questione – che pare invece non essere in quanto – a quanto consta – sarebbe stato avviato a livello dei comuni dell’area un “piano strutturale d’area” che prevede la ristrutturazione dell’impianto: di fronte alla chiusura della linea due che è solo l’ultimo di una serie di stop e criticità che lo hanno riguardato  non è forse più opportuno – a tutela precauzionale di salute ambiente ecc – andare invece nella direzione della chiusura definitiva ?

Monica Sgherri – Capogruppo FDS-VERDI Consiglio Regionale Toscana

(Scarica il Pdf. Int Ospedaletto)