Bilancio Comunale – Dichiarazione di voto e intervento della capogruppo PRC-PdCI Tiziana Bartimmo

Dichiarazione di voto

Ieri nel mio intervento avevo detto il sistema istituzionale è posto di fronte a una prima emergenza, quella sociale, nella quale emergono a nostro avviso due priorità: il lavoro e la casa.
Questo bilancio, pur essendo in una situazione di crisi economica e di contrazione delle entrate, non tiene conto della crisi e delle sue ricadute sociali, delle emergenze che la crisi ha aperto in città.
Un bilancio si dovrebbe far carico di queste situazioni e dovrebbe individuare progetti e risorse utili a promuovere sviluppo, dovrebbe farsi carico di attivare misure concrete in termini di sviluppo economico e di tenuta sociale sul territorio, questo si ottiene attraverso una oculata scelta di priorità di interventi.
A favore dei lavoratori, con le misure che proponevo ieri, ma anche con interventi di supporto a piccole e medie imprese che dovranno essere indirizzati a sostenere gli investimenti in innovazione, sia a sostegno del credito. Purtroppo da questo bilancio non emerge un segnale di discontinuità con le politiche passate, nessun indirizzo verso qualcosa di nuovo, nessuna risposta alle domande che la crisi ci pone.
A Livorno la crisi colpisce di più rispetto ad altre zone della toscana, secondo il rapporto Irpet sullo stato dell’economia della nostra regione i dati che emergono sono inquietanti. Il fatturato delle imprese livornesi, su base annua è calato del 30%, la produzione industriale del 27% mentre anche l’export segna un meno 25,7 % (niente male per una città che ha anche un sistema portuale). Si tratta di dati da severa recessione economica In questa situazione purtroppo chi perde il reddito e il lavoro rischia anche di perdere la casa, e entro la fine del 2010 saranno circa un migliaio le famiglie con sfratto. Ieri dicevo che a Livorno ci sono troppe case senza famiglia e troppe famiglie senza casa e che giudicavamo la politica nei confronti dell’emergenza abitativa insufficiente rispetto ai bisogni: Non ho sentito, al di là dei soliti discorsi nulla di nuovo nella replica dell’assessore.
Nessuna proposta che riguardi il caro affitti, nessun provvedimento nel modificare le norme per gli sfratti di morosità incolpevole. Nessun piano straordinario di reperimento di strutture vuote da utilizzare per le famiglie che perdono la casa.
Per noi è fondamentale che si trovino le risorse per dare risposte a questi problemi.
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30 ottobre – Presentazione pubblica della Proposta di Legge regionale n.381/2009 presso la sede della CGIL di Livorno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

    

   

   

      

   

  

 

    

     

 

  All’attenzione del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana 

Proposta di Legge n. 381/2009 

 

 

Misure in materia di salvaguardia occupazionale, delocalizzazione, sostegno al reddito, incentivi alle imprese, sviluppo del Pauto imprenditorialità cooperativa
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Accordo sulla Raffineria ENI del 17/09/2009 al Ministero dello Sviluppo Economico

      

 stampa   Il Tirreno,   La Nazione,  Il Corriere di Livorno,   QN.

“Al termine dell’incontro preso il MISE dove si è avviata la discussione sul futuro della Raffineria ENI di Livorno, sono stati individuati e condivisi i seguenti punti che costituiscono altrettanti temi di lavoro:

  • la presenza della Raffineria di Livorno rappresenta un fattore cruciale per il futuro dell’economia del territorio;
  • la presenza di ENI sul territorio livornese deve essere garantita oltre la specifica questione della Raffineria, poiché costituisce un fattore non eludibile per le prospettive di tutto il territorio livornese;
  • in ogni caso, qualsiasi soluzione per la Raffineria deve positivamente affrontare:
  1. investimenti adeguati per l’innovazione di processo che consentano di traguardare l’impianto per il lungo periodo;
  2. il mantenimento dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto;
  3. la tutela dei diritti acquisiti dai lavoratori;
  4. la tutela effettiva della salute, della sicurezza e dell’ambiente;
  • per dare concretezza a quanto convenuto si individua il MISE quale sede di monitoraggio e confronto in stretto collegamento con le istituzioni, l’Azienda e le OO.SS. Gli incontri saranno attivati immediatamente su richiesta delle Parti e, comunque non appena si presentino soluzioni industriali;
  • In questo ambito, ENI si è impegnata prima dell’avvio di negoziati concludenti, a presentare il progetto industriale;
  • Le OO.SS. si impegnano a sottoporre ai lavoratori le decisioni assunte nel presente verbale ed a proporre la revoca delle iniziative in atto e già programmate.
     
    Firmato
    Ministero dello Sviluppo Economico
    Provincia di Livorno
    Regione Toscana
    Comune di Livorno
    Comune di Collesalvetti
    OO.SS.: CGIL-CISL-UIL-UGL

 

   

Documento download doc2 

In sala della provincia è stato anche detto di aver affrontato il problema crisi sulla componentistica Auto ( Delphi ) il presidente della provincia esprime tutto il suo impegno nel trovare soluzioni.

 

 

 

 

 

 

 

Ordine del Giorno del CPN sulle vertenze aperte nel territorio livornese

Le notizie sull’accelerazione da parte di ENI della vendita della Raffineria di Livorno al fondo d’investimento Klesh, confermano l’obiettivo indispensabile di allargare ed approfondire la lotta dei lavoratori per bloccare quell’esito che cancellerebbe definitivamente lo stabilimento e aprirebbe scenari preoccupanti per l’utilizzo delle aree.
Il CPN ritiene che i lavoratori abbiano, con il picchettaggio di questi giorni, posto nei giusti termini il tipo di risposta da dare all’atteggiamento di ENI, riuscendo a evitare la divisione tra gli Enti locali e a far uscire il governo dal vuoto di iniziativa di questi mesi, strappando finalmente un incontro con il ministro Scajola e costringendo ENI al confronto.
Questa vertenza aperta aggrava l’impatto drammatico della crisi sul territorio livornese che ha già visto la chiusura di numerose aziende, la grave incertezza per molte altre, la perdita di svariate centinaia di posti di lavoro, il largo dispiegamento dell’uso della cassa-integrazione che già sta arrivando, in molte realtà, ad esaurimento.
Il CPN solidarizza con le mobilitazioni in corso e i presidi permanenti delle operaie e degli operai Delphi da tre anni e mezzo in attesa di un piano di reindustrializzazione dell’area dopo la delocalizzazione delle attività in Polonia, come con quello delle operaie ed operai della Giolfo e Calcagno che da mesi non hanno nessuna risposta sulle loro prospettive occupazionali.
Il CPN impegna il Partito, d’intesa con le forze della Federazione comunista e della sinistra d’alternativa, ad ampliare l’iniziativa di sostegno alle lotte dei lavoratori, alla loro unificazione e collegamento con le altre realtà nazionali, a contribuire all’elaborazione di una strategia complessiva di rilancio economico e industriale del territorio livornese nel contesto dell’area costiera toscana.
A questo fine, è indispensabile ottenere l’apertura immediata di un tavolo di crisi per l’intero territorio livornese che veda protagonisti Regione e Governo e abbia lo scopo di dare risposte concrete ai lavoratori ed al futuro economico e sociale a quest’area.

Per quanto riguarda la situazione della raffineria, il CPN impegna il Partito ad operare per:
1. bloccare la vendita al fondo d’investimento Klesh;
2. costringere ENI alla realizzazione della bonifica delle aree inquinate;
3. ottenere impegni reali del Governo alla realizzazione di un Piano Industriale di rilancio delle attività di raffinazione dello stabilimento, garantendo investimenti per l’innovazione tecnologica e per la diversificazione ecologica delle attività produttive, anche realizzando a Livorno un polo regionale e nazionale delle energie rinnovabili.
 
Per quanto riguarda la situazione Delphi, il CPN impegna il Partito ad operare per affrontare la questione della reindustrializzazione dell’area, nel quadro di un piano di tenuta e di rilancio nazionale del settore dell’ “automotive”, costringendo il Governo e FIAT ad assumersi la responsabilità di affrontare complessivamente il problema della tenuta occupazionale dell’intero settore.
 
Roma, 12 settembre 2009

Ordine del Giorno del Comitato Politico Federale

La fase che stiamo attraversando è di estrema difficoltà e delicatezza.

L’onda lunga della cosiddetta fine delle ideologie sta ormai dispiegando tutti i suoi effetti più lesivi delle conquiste fatte negli anni passati dai lavoratori e dai soggetti più deboli della società.

La crisi del Governo Prodi rappresenta una plastica dimostrazione della situazione:

di fronte a profitti sempre più consistenti fatti dalle imprese e da un lavoro dipendente sempre più in sofferenza (i dati forniti da Bankitalia in questo senso sono lampanti), i cosiddetti “centristi” hanno ancora una volta svolto una funzione detonante mandando a casa il governo nel momento in cui poteva forse aprirsi una fase redistributiva. Leggi tutto “Ordine del Giorno del Comitato Politico Federale”