MOZIONE SULL’ASSALTO ALLE NAVI DEI PACIFISTI DA PARTE DELL’ESERCITO ISRAELIANO

Se è sempre una tragedia immane assistere – come sta avvenendo da anni nella Striscia di Gaza a causa delle azioni militari e dell’embargo israeliano – a vittime civili innocenti palestinesi, siamo però di fronte ad un escalation di grave violenza ulteriore con l’uccisione, da parte delle forze armate israeliane, anche di pacifisti che tentavano di portar sollievo umanitario a quelle popolazioni.  Un atto gravissimo rispetto al quale esprimiamo la nostra ferma condanna e nel contempo la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime, alle organizzazioni di cui esse facevano parte, nonché la nostra solidarietà al popolo palestinese.

E’ da condannare l’assalto da parte dell’esercito israeliano di alcune imbarcazioni di organizzazioni pacifiste che ha provocato oltre dieci vittime fra i pacifisti stessi,evento avvenuto mentre le imbarcazioni tentavano di portare aiuti umanitari alle popolazioni della Striscia di Gaza, stremate da un embargo pesantissimo nonché da anni di lutti causati dagli interventi militari israeliani. L’escalation di violenza segna un suo ulteriore capitolo. La situazione della Palestina e l’atteggiamento delle forze armate israeliane nei confronti delle popolazioni locali e di chi tenta di dar loro sollievo richiedono un impegno costante e massimo per cambiare lo stato delle cose. E’ infatti necessario condannare con sempre più determinazione quanto l’esercito israeliano compie da anni e contribuire davvero a fermare questo annoso stillicidio di sangue e sofferenze per i palestinesi, e per chi tenta di portar loro aiuto. Risulta – se ce ne fosse stato bisogno – una volta di più l’estrema necessità ed urgenza di mettere in campo ogni sforzo per arrivare a dare concretezza a “due stati per due popoli” e quindi addivenire alla creazione dello stato palestinese, condannando senza infingimenti chi ne destruttura sempre di più l’obbiettivo e lo fa provando continue tragedie.

Il Consiglio Comunale invita il Sindaco a farsi promotore presso l’ambasciata israeliana di una formale protesta. 

Livorno 3 giugno 2010

Tiziana Bartimmo

Lorenzo Cosimi

Lamberto Giannini

INTERPELLANZA in merito alla questione gas e rigassificatori in Toscana

Visto che il gas è fonte non rinnovabile ed esauribile e per questo subirà un continuo e costante aumento dei prezzi nel corso del tempo.

Dal momento che  la nostra regione è già ben servita tramite il gasdotto algerino, e la sfida della competitività deve spingere verso l’abbattimento dei costi energetici e quindi puntare su altre fonti, in primis lo sviluppo di quelle rinnovabili (su cui punta il Piano Energetico Regionale approvato nella legislatura toscana appena conclusa, piano il cui impianto abbiamo condiviso e condividiamo), fonti rinnovabili che sono non inquinanti e non esauribili.

Sottolineando che è indiscutibile, nel merito della questione rigassificatore, il nostro impegno affinché essa non venga slegata dai temi della sicurezza e dell’impatto ambientale – così come recita anche il programma della coalizione di centro sinistra per le elezioni regionali -, questioni che non possono non tener conto della attuale situazioni di aree quali Rosignano e Livorno, sulle quali insistono già numerosi siti industriali e che le rendono già fra le più pericolose d’Italia.

Per queste ragioni di gruppo chiede al  al Sindaco di Livorno nell’ambito delle sue prerogative

Se intende richiamare con forza la legge regionale sulla Valutazione Ambientale Strategica – approvata nella legislatura appena conclusa -: una legge strategica perché impone  che ogni progetto presentato ricada nella realizzazione della VAS, la quale tiene conto di tutte le fonti inquinanti presenti su un territorio su cui tale progetto si vuol realizzare, stabilendone da questo punto di vista la compatibilità o meno.

Se intende richiedere il blocco della costruzione del rigassificatore attualmente in costruzione in attesa che la Commissione Internazionale sulla Sicurezza dell’impianto nominata dalla Regione Toscana si esprima nel merito.

 

Tiziana Bartimmo

(Capogruppo prc – pdci)

Lorenzo Cosimi

(Consigliere comunale prc – pdci)

Interpellanza presentata dal gruppo consiliare PRC-PdCI al Comune di Livorno

Verificata la grave emergenza sociale aperta in città intorno al diritto alla casa;
 
Considerato che il Governo Prodi in data 1 ottobre 2007 aveva ricompreso nel Piano Straordinario Nazionale per l’edilizia residenziale (art. 21 del D.L. 159/2007) due interventi proposti dal Comune di Livorno: la ristrutturazione di 5 alloggi sugli Scali del Refugio (300 mila euro) e lavori di adeguamento di 25 alloggi ERP in via della Padula (3.288.016 Euro).
 
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Giovani Comuniste/i – Documento Conferenza n° 1 con sottoscrizioni – Una generazione di sogni, conflitti e rivoluzioni

«Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera» (Pablo Neruda)

«Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia» (Ernesto Guevara)

 

 

•1.      Una generazione in crisi e nella crisi del capitalismo

 

La crisi economica mondiale è il tratto determinante di questa fase. È una crisi «di sistema», che dimostra come il capitalismo sia strutturalmente incapace di diffondere eguaglianza e benessere e come, ciclicamente, esso produca stagnazioni e recessioni che mettono in discussione la sua stessa sopravvivenza. Alla radice di questa crisi ci sono trent’anni di compressione salariale, di crescita scriteriata dei profitti, di lotta di classe contro i lavoratori. Anche l’esplosione della bolla speculativa dei mutui subprime negli Stati Uniti d’America – da più parti propagandata come l’espressione di una semplice crisi finanziaria – ha al fondo una pratica di indebitamento di massa che è il prodotto del clamoroso impoverimento della società nord-americana.

E cosa succede quando il capitalismo va in crisi e, con esso, la globalizzazione del mercato, su cui tanto avevano scommesso i poteri forti di questo pianeta? Cosa accade quando le certezze di presente e futuro scompaiono, per diverse generazioni? Si rischia di precipitare nella barbarie: i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri; i migranti sono bersaglio del più aspro sfruttamento e delle derive razziste di una guerra tra poveri che appare inarrestabile; per i giovani si aggiunge alla già sperimentata precarietà la disoccupazione cronica che, già presente in alcune aree del Sud, si sta estendendo a tutto il territorio nazionale.

L’intreccio tra la crisi economica, che incide sulle vite a livello materiale, e la crisi della democrazia è fortissimo. Nessuna strategia potrà vincere se non terrà presente quest’intreccio e se non porrà sullo stesso piano l’urgenza democratica con quella materiale.

Il compito delle/dei Giovani Comuniste/i è allora intercettare il dissenso diffuso verso il sistema e trasformarlo in una grande battaglia per il lavoro, la giustizia sociale e i diritti.

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