Comunicato della capogruppo di PRC-PDCI in Consiglio Comunale

Brutta seduta del Consiglio Comunale, dimostrazione di come non si dovrebbe fare politica. Perfino due argomenti fondamentali per la città, come la vicenda dei bidoni tossici e la delicata situazione della Compagnia Portuali, sono passate in secondo piano rispetto alla prova di muscoli data dalla maggioranza, ma tutta al suo interno. E come se non bastasse,  commissioni sconvocate all’ultimo minuto, su argomenti primari per la città, come se le minoranze giocassero un ruolo di comparse inutili, mentre molte delle ultime vicende regalano loro invece un ruolo da protagonisti.

Purtroppo la storia va avanti ormai da troppo tempo e non sono serviti congelamenti estivi per riportare a quello che dovrebbe essere uno dei ruoli della politica, avere la capacità di sintesi per risolvere i problemi. Non voglio entrare nelle dinamiche interne alla maggioranza, ma la mancanza di chiarimenti al suo interno, producono rallentamenti, se non addirittura paralisi in questa città; nemmeno il super assessore, con due deleghe così importanti come l’urbanistica e l’ambiente, è riuscito a riportare un po’ di pace, anzi, litigano proprio su urbanistica e ambiente . E litigano gli uomini….probabilmente se vi fossero più donne in politica, tutta questa aggressività, a cui abbiamo assistito stamani, non verrebbe fuori. Non domandiamoci allora come mai nel mondo ci sono tante guerre, il mondo lo comandano gli uomini, le guerre le scatenano loro, ma le conseguenze le pagano tutti, proprio come in questa città.

Tiziana Bartimmo

Livorno 17 gennaio ’12                                          Capogruppo Rifondazione Comunista – PDCI

Intervento in consiglio comunale Tiziana Bartimmo

  Si è parlato tanto in questi giorni sul progetto di riqualificazione dell’ippodromo Caprilli, vicenda che presenta anche lati oscuri in quanto non si è mai saputo di preciso, nella crisi estiva della Giunta, cosa abbia spinto l’assessore Ritorni a dare le dimissioni. Fermo restando che l’attenzione su quell’area deve restare focalizzata sulla salvaguardia e tutela dei posti di lavoro, la cosa importante da sottolineare, proprio perchè ovvia, è che quella proprietà è interamente di proprietà comunale. Rappresenta quindi un’occasione unica, una sfida che l’amministrazione dovrà essere in grado di guidare per far vedere come sarà in grado di valorizzare quell’area, anche per colmare una lacuna che dà per acquisito il parco della Ceschina dal lontano 1998 e mai aperto al pubblico, avendo già le idee chiare su quella che dovrà essere la visione di città futura, progetto che passa anche attraverso il piano strutturale, mettendo dei paletti, ascoltando anche le voci che vengono dall’opposizione in Consiglio Comunale, perchè non si firmano cambiali in bianco mettendo un progetto indefinito in mano a chi avrà il compito tecnico di realizzarlo.

Per questo il gruppo consigliare di PRC-PDCI ha presentato un Ordine del Giorno alle  Commissioni interessate, IV e VII, che vuole essere vincolante su quello che non deve essere fatto in quell’area, di cui si riporta il testo: “ Fermo restando l’impegno di costruzione e salvaguardia dei posti di lavoro, il progetto di riqualificazione non deve prevedere nuove costruzioni (a maggior ragione all’interno del Parco della Ceschina), nè abbattimento del verde, anche a tutela delle specie animali, salvo casi indispensabili. Deve invece passare attraverso una riqualificazione dell’esistente a minor impatto ambientale possibile, non procedendo alla costruzione del parcheggio interrato che avrebbe effetti devastanti su quello che è e deve rimanere, un polmone verde in riva al mare, cercando invece di reperire areea parcheggio nelle zone limitrofe.”

Così come è stata gestita la vicenda, con una maggioranza ancora spaccata al proprio interno ormai su tutto, questo si è dimostrato l’ennesimo pasticcio di questa Amministrazione che non riesce più a gestire alcun problema, in un momento in cui ha spiccato la disinformazione alla città relativamente alla vicenda dei bidoni tossici, per cui Rifondazione ha chiesto al Sindaco di riferire nel prossimo Consiglio Comunale, e che ci fa capire quanto la politica ambientale in questo territorio valga meno di zero. Fra previsioni di megainceneritori,  discariche in zone collinari, un rigassificatore che a livello di sicurezza lascia perplessi, procedure secretate su quanto da Campo darby passa attraverso il nostro porto, centrali a biomasse che aspettano di entrare in funzione per vedere quanto sono inquinanti, colate di cemento in una delle zone più belle del nostro lungomare, tutte cose da noi puntualmente deninciate, ma purtroppo inascoltate.

Capo Guppo PRC Tiziana Bartimmo.

In memoria di Edda Fagni

Autore: Alessandra Mancini Titolo: Edda Fagni l’innovazione pedagogica. Editore: Edizioni del Boccale

Anno di pubblicazione: 2010: Luogo di pubblicazione: Livorno, Numero pagine: 111

Introduzione di: Antonio Santoni Rugiu

La costante azione pedagogica di Edda Fagni contro le discriminazioni sociali, l’integrazione di quei bambini, e delle loro famiglie, che nella mentalità comune erano considerati marginali negli anni ’60-’70, nonostante l’epoca di rivoluzioni storico, culturali, legislative.

Una didattica scolastica incentrata sulle risorse degli alunni, sulle loro capacità fantastiche, creative, sulla possibilità di tentare, provare, inventare soluzioni (“problem solving” è il termine tecnico). Senza dubbio Edda Fagni è stata un’anticipatrice dei tempi: adesso le sue pratiche sono di uso comune. Lei le elaborò ispirandosi a grandi pensatori e, tra tutti, Gianni Rodari è quello a cui ho preferito confrontarla.

Aspirava ad una qualità più alta dell’istruzione e dei servizi socio-educativi, entrambi più adeguati ai ragazzi diversamente abili, e contemporaneamente ad una maggiore qualificazione delle diverse tipologie professionali impegnate in tali contesti, incentivando un contributo alla formazione ed all’occupazione lavorativa.

Come Assessore all’Istruzione del Comune di Livorno cercò di migliorare varie tipologie di servizi, analizzandole sotto varie sfaccettature e conducendoli ad un progresso in cui il rapporto qualità/costi fosse finalizzato alla realizzazione dei più alti principi pedagogici: ogni percorso si risolse in un successo, non senza le dovute difficoltà, trattandosi di sperimentazioni.

Le sue scelte politiche furono sempre finalizzate a questi obiettivi e si concretizzarono nell’iscrizione al Pci ed a Rifondazione Comunista. Con i “compagni” presentò svariati disegni di legge (Consiglio Comunale, Consiglio Regionale, Camera dei Deputati, Senato), ma non solo con loro: credente e laica allo stesso tempo, seppe collaborare in maniera eccelsa anche con i colleghi di altre forze politiche.

Questo libro è il sunto di una ricerca tesa ad evidenziare i suoi interventi nei dibattiti ma anche i suoi pensieri negli appunti personali. Leggendolo appare chiara la sua capacità di confrontarsi e criticare, anche se stessa, senza alcun timore di esprimere la propria opinione.

La Prefazione è del Prof. Antonio Santoni Rugiu (ex-magistero di Firenze, ambito storico-pedagogico), con il quale collaborò per la stesura dell’opera “Giorni di scuola” e del libro “Insegnamento come animazione”. L’applicazione dei concetti espressi in quest’ultimo vengono spiegati in appendice da Mauro Pardini (psico-pedagogista noto agli insegnanti e all’utenza scolastica).