di Niccolò Gherarducci *
Intendiamo esprimere innanzitutto la nostra vicinanza e il nostro cordoglio ai cari e alle famiglie delle studentesse e degli studenti colpiti stamane ( 19 maggio ) dall’ignobile attentato davanti alla scuola di Brindisi.
La Federazione della Sinistra e i Giovani Comunisti di Livorno condannano unanimemente tale fatto, in coerenza con quanto espresso ad altri episodi di violenza; ancora più forte e decisa che in passato deve essere la risposta da parte delle Istituzioni, tutte, e della società civile, a cominciare dal mondo dell’associazionismo, sindacale e dei partiti coinvolgendo tutte quelle realtà sinceramente democratiche.
Oggi più che mai situazioni simili ci fanno riportare la mente al passato, al terrorismo degli anni ’60 e ’70 con le stragi di Piazza Fontana a Milano e di Piazza della loggia a Brescia, oppure alle criminali stragi di mafia del 92 – 93, nel trentennale dell’uccisione di Pio La Torre, segretario regionale siciliano del PCI e a dieci giorni dal 9 maggio, giorno in cui nel 1978 veniva ucciso Peppino Impastato.
Si è inteso colpire il luogo simbolo della cultura e della conoscenza, la scuola, colpendo, in maniera intimidatoria, il grande movimento giovanile che si oppone alle mafie proprio nel giorno in cui sarebbe dovuta passare la carovana nazionale antimafia.
Fatti simili vorrebbero indebolire, e mettere le basi per una sua demolizione, la democrazia nel nostro Paese, oltretutto in un momento in cui anche la crisi economica e sociale attanaglia il Paese e la società, in un passaggio in cui non ci possiamo certo permettere di allentare l’attenzione e la vigilanza rispetto al democratico funzionamento di tutte le Istituzioni.
Non è purtroppo vero quello che dice Grillo, la mafia uccide e come, il fatto di stamani ne è la tremenda riprova, è per questo motivo che in un giorno triste e di lutto come quello odierno richiamiamo al senso di responsabilità, presente e futuro tutte le forze politiche; facciamo appello alla mobilitazione di tutte le forze democratiche e antifasciste livornesi, ricordando che anche Livorno e la sua provincia sono territori di infiltrazione mafiosa, per costruire un fronte di lotta unitario e che possa presentarsi alla società quale certezza, che possa ridare speranza e sicurezza, da tutti i punti di vista, e che possa essere un risposta forte e decisa anche per quelle realtà criminali, mafiose e eversive, purtroppo presenti, che stamani si sono macchiate in maniera indelebile con questo brutale attentato contro la democrazia e la gioventù di questo Paese.
* Federazione della Sinistra
Giovani Comunisti