- Circolo Borgo
Il documento di indirizzo del Consiglio Comunale in merito al Piano Operativo Triennale che anche il nostro Gruppo ha approvato, rappresenta un punto di partenza per poter realizzare il consolidamento e lo sviluppo del nostro porto. Gli emendamenti accolti che abbiamo presentato lo hanno qualificato e caratterizzato su alcuni punti per noi imprescindibili: 1) la conferma che la vocazione del nostro scalo si basi sulla centralità attività commerciali, alle quali affiancare altre attività complementari come il Crocierismo, cogliendo le opportunità che da questa attività possono derivare per il settore commerciale cittadino. 2); Una nuova e più marcata attenzione alle soluzioni dei problemi del lavoro e dei lavoratori, che in questa fase, oltre a subire le conseguenze della crisi che ha ridotto i volumi dei traffici, ha subito anche le conseguenze di un allargamento delle regole che hanno caratterizzato questi ultimi anni. 3 Una fase transitoria che permetta alle imprese che saranno delocalizzate in virtù della zonizzazione, di poter operare ed essere messe in condizione di non subire nessun danno alcuno dal punto di vista operativo, funzionale e infrastrutturale. Non ci sfugge le possibilità collegate al turismo e ad un maggior sviluppo del porto in tale direzione, il punto non è :crocierismo o commerciale ? Leggi tutto “Valutazioni in merito al Piano Operativo Triennale”
Comunicato Prc Rosignano
I Giovani Comunisti e il Circolo del PRC di Rosignano organizzano sabato 10 novembre la seconda Polentata Popolare. L’iniziativa si terrà presso le serre del Giardino dalle ore 19:30 in poi. Sarà questa un’occasione per gustare piatti tipici della cucina povera toscana, ascoltare buona musica con il “Lorenzo Taccini trio”, gruppo di giovani cantautori, ma anche e sopratutto per discutere con la compagna Roberta Fantozzi della Segreteria nazionale del PRC del lavoro e del futuro dei lavoratori. Durante la serata sarà possibile firmare i referendum sul lavoro e per la riduzione dell’età pensionabile.
La partecipazione è libera, per informazioni contattare i numeri 334/8731403 – 389/7815387.
Silvia Gesess – Segretaria PRC Rosignano
Niccolò Gherarducci – Coordinatore GC Livorno
dal Circolo PRC Rosignano
A poco più di un anno di distanza da quella tragica caduta alla festa di Rifondazione Comunista, Piero Taddei ci ha lasciati. La sua forte fibra si è infine arresa ai danni cerebrali gravissimi riportati nella caduta. La scomparsa di Piero Taddei lascia un vuoto incolmabile nel cuore dei comunisti e di tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato per il suo carattere schivo e riservato che lo rendeva però capace di assumere compiti e impegni di grande spessore. Piero è stato un militante a tutto tondo, convinto che una linea politica non vada affermata solo verbalmente, ma realizzata nella pratica e nell’impegno personale quotidiani. Tanti anni fa, al momento della costruzione del “partito nuovo”, una sorta di nuova fondazione dell’allora PCI, Palmiro Togliatti spronava i militanti di allora a conoscere la linea del partito, a dedicare una parte del loro tempo alle attività del partito, e ,cosa strana in un uomo solitamente freddo e razionale come lui a” voler bene al partito” sentendolo non come una mera ,organizzazione politica ma come una comunità di uomini e donne uniti in un obbiettivo di giustizia sociale. Ebbene Piero Taddei, ha incarnato tutto ciò; come centinaia di migliaia di altri compagni e compagne che hanno fatto grande il PCI, ha dato tutto se stesso ad un impegno e una causa che, nonostante le delusioni del presente, mantiene ancora viva la sua pregnante attualità.
Ciao Piero, ti sia lieve la terra e ti accompagni nel tuo ultimo viaggio quella bandiera rossa che per tanti anni abbiamo insieme sollevato perché sventolasse, bella e ridente, sulle lotte dei poveri e dei lavoratori .
Le compagne e i compagni della Federazione della Sinistra di Rosignano
I fischi e la contestazione ieri avvenuta durante le celebrazioni della battaglia di El Alamein all’indirizzo del Ministro Di Paola non ci meravigliano ed anzi appaiono condivisibili.
I Giovani Comunisti hanno da sempre, come è noto, contestato detta celebrazione mai contro i singoli militari ma contestando i vertici militari di strumentalizzare tristi pagine della nostra storia e dei nostri morti, confermiamo oggi la posizione, come ribadiamo tutta la nostra contrarietà alla partecipazione alle missioni internazionali patrocinate da NATO e Stati Uniti.
Il punto odierno non è pero, noi crediamo, nel merito della celebrazione e dei conflitti in atto quanto semmai sul come esse, le celebrazioni di ieri, si sono svolte.
La vicenda dei marò italiani detenuti in India è una triste pagina che pero ci da il senso del nostro Paese.
Per motivi di tempo non staremo a discutere sulla legittimità dell’azione che essi svolgevano sulla nave prima dell’arresto, il punto è che essi sono stati inviati a difesa di una nave commerciale italiana in acque dominate dalla pirateria.
Al momento dell’incidente non doveva essere permesso alla nave di spostarsi dalle acque internazionali a quelle indiane, ciò ha permesso che i due italiani venissero arrestati.
Dopo mesi di carcerazione ancora oggi non siamo in grado di sapere quali saranno gli sviluppi di questa articolata e triste vicenda.
Ci sarebbe stato bisogno di ben altra azione diplomatica, risolutiva, e a monte di ben altra direzione al momento dell’incidente.
Il clima presente nelle forze armate italiane è comprensibile e non può essere sottaciuto come elemento limitato e occasionale, noi crediamo altresì che i fischi di ieri siano il sintomo e la manifestazione pubblica, non isolata, di parte rilevante del nostro esercito e di parte cospicua della nostra società.
Come vediamo bene, anche da questa vicenda, la credibilità e il peso del nostro Paese non sono variati in maniera sostanziale con il Governo Monti che anzi ha amplificato e radicalizzato la crisi economica e la transizione verso condizioni di vita peggiori della nostra società.
Nel manifestare tutta la nostra solidarietà ai lavoratori marò italiani, e nel registrare drammaticamente come periodicamente la lista dei morti tra le fila dei militari impegnati nelle missioni all’estero si allunga, esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglie e ai cari che quelle morti hanno subito.
Nel ribadire la nostra contrarietà rispetto alla partecipazione dell’Italia alle missioni militari oggi in essere, ma anche future se non in caso di difesa come sancito dalla Costituzione repubblicana, lavoreremo come di consueto alla costruzione di un Paese equo e giusto, per dare al nostro popolo quel benessere che si merita.
Niccolò Gherarducci
Coordinatore Giovani Comunisti Livorno
Resp. Organizzazione e Comunicazione PRC Livorno
di Gianluigi Pegolo
I risultati delle elezioni siciliane sono ormai chiari e non mancano i commenti. Anziché soffermarsi su ulteriori elaborazioni dei dati a disposizione, e in attesa di eventuali analisi dei flussi che potrebbero mettere in evidenza dinamiche al momento non evidenti, conviene ora approfondire le implicazioni del voto sul piano generale e per ciò che attiene, nello specifico, alle forze di sinistra.
Partiamo dal risultato generale. Esso mette in luce, da un lato, una crisi senza precedenti nel rapporto fra cittadini e politica (testimoniato dalla grande crescita della già elevata astensione) con una forte spinta verso posizioni di contestazione radicale dei partiti (ben espressa dal grande consenso ottenuto dal Movimento 5 stelle).
Questo terremoto politico fa saltare la governabilità e il bipolarismo. La vittoria di Crocetta non garantisce un quadro politico stabile e la formazione della maggioranza implicherà, con tutta probabilità, un accordo con altre forze moderate, probabilmente con gli eredi di Lombardo. La vittoria della coalizione PD-UDC, inoltre, è il prodotto più della rottura del centro destra che di una crescita dei consensi elettorali. Quello che si è verificato è stato, infatti, la tenuta in peso percentuale di PD e UDC, in ragione di un calo di voti inferiore a quello del PDL, che invece subisce un vero e proprio crollo. A sinistra il risultato decisamente negativo è sia conseguenza dello tsunami dell’antipolitica (si guardino i risultati di Palermo e li si confronti con quelli delle recenti comunali), sia di evidenti errori (dalla presentazione di due liste, anziché di una sola, al cambiamento in corsa del candidato presidente). Leggi tutto “La lezione da trarre dal risultato siciliano”