Omertà e dubbi sul nucleare di “casa nostra”!

 

 

CISAMLe sorprese non finiscono mai, e le responsabilità emergono soltanto quando si paventa un pericolo. Meglio entrare nel vivo della questione. In una piccola frazione tra Livorno e Pisa, San Piero a Grado, ben nascosto nella bellissima macchia verde che tra l’altro non è che l’ulteriore estensione della grande area verde dove da decenni è situata la ben più conosciuta base militare Usa-Setaf di Camp Darby, si trova il Centro Interforze Studi per le applicazioni Militari (acronimo di CISAM). Nelle strutture del CISAM è stato tenuto in vita per 17 anni un piccolo reattore nucleare, esattamente l’RTS-1 Galileo Galilei, che è stato successivamente spento nel 1980. Da quel momento è iniziata una lunga fase definita con il termine anglosassone di decommissioning (ovvero smantellamento) che, non solo non è finita, ma sta entrando in quella che si può definire vera e propria fase cruciale. Un lungo periodo che terminerà, a quanto ci è dato sapere, solo nel 2020, con un costo complessivo per il Ministero della Difesa quantificato in 30 milioni di euro! Le operazioni in progress prevedono lo svuotamento della piscina, il trattamento delle acque e lo smaltimento delle stesse. Roba da poco!? Il processo di decommissioning è stato affidato a una ditta spagnola (la Lainsa) che si occuperà di trattare e smaltire 750 mc di acque pari a 750.000 litri che verranno depurati e successivamente smaltiti nel Canale dei Navicelli (canale che collega Pisa al Porto di Livorno). Nell’intervista rilasciata il 9 gennaio scorso a Greenreport.it, l’ammiraglio Domenico De Bernardo, responsabile del procedimento, non offre comunque spiegazioni esaustive su quello che sarà l’impatto sull’ambiente, così come a riguardo di possibili ricadute sulla salute dei cittadini. Leggi tutto “Omertà e dubbi sul nucleare di “casa nostra”!”

Rifiuti Zero: iniziativa 1° Giugno a Rosignano

 

  • Giovani Comunisti/e

volantino rifiuti zerosi svolgerà Sabato 1 giugno p.v. presso il Parco berti mantellassi di Rosignano, organizzato dai Giovani Comunisti/e, l’iniziativa sulla presentazione della Legge Rifiuti Zero.
Partecipano: Monica Sgherri (Capogruppo in Consiglio regionale della Toscana), Fabio Lucchesi (Resp. regionale Toscana campagna Rifiuti Zero) e Eugenio Baronti (Resp. nazionale rifiuti SEL).
Coordina Silvia Gesess (Segretaria PRC Rosignano).

 

 

 

 

 

 

scarica il volantino in Pdf.

Consiglio regionale toscano su carceri e sovraffollamento

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

carceri-Fotogramma_258Sgherri:”un dramma sociale inaccettabile che richiede una svolta che dia nuovamente condizioni umane e concretizzi la funzione riabilitativa della pena”.

Firenze, 14 maggio.
La condizione carceraria, il sovraffollamento degli istituti penitenziari (in constante aumento, con cinquemila detenuti in più rispetto al periodo post indulto) rappresentano un vero e proprio dramma sociale che richiede interventi urgenti e strutturali, capaci di rimuovere la cause che conducono sempre di più ad allontanare la carcerazione dalla sua funzione riabilitativa e di reinserimento sociale, per trasformarsi in condizioni disumane che negano la speranza dentro e fuori dal carcere; così come la condanna all’Italia al risarcimento di sette detenuti, a causa della loro condizione carceraria, comminata dall’Europa ha fatto emergere una volta di più.Per questo l’appuntamento di oggi è importante, in una Regione dove – come dimostra la relazione del Garante – l’attenzione sul tema certo non manca, seppur di fronte a dati anche qui pesanti.

Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della sinistra – Verdi in Consiglio Regionale nel dibattito sul sovraffollamento carcerario, oggi in aula.
Una condizione tragicamente confermata – prosegue Sgherri – dai tanti suicidi in carcere, alcuni tanto più inquietanti in quanto avvenuti da parte di chi era vicino alla scarcerazione! Una condizione che è l’assenza di una speranza , mentre tragiche vicende come quella di Stefano Cucchi ci parlano del drammatico tema della sicurezza della vita in carcere. Leggi tutto “Consiglio regionale toscano su carceri e sovraffollamento”

Politica per passione o anche per interesse personale?

 

  • Renzo Belcari *

 

In una intervista del 28 luglio 1981, Berlinguer criticava  “ i partiti, che si erano trasformati in macchine di potere e di clientele ed avevano perso la passione politica, e non perseguivano più il bene comune. “
Come era stato lungimirante !
Troppi politici , non fanno politica per passione, o per degli ideali, ma perché prima o poi si aspettano delle ricompense,  poltrone, posti di lavoro, consulenze varie, inserimenti nelle partecipate e non solo, e varie prebende.
Si confonde il governare per tutti, con il comandare per un partito.
Si confonde il fare politica ( nel senso alto del termine ) , con lo stare nelle istituzioni ed agognare  a delle doppie retribuzioni per questi impegni.
Per fortuna, ci sono ancora migliaia di militanti che magari fanno politica da 30/40 anni ( il popolo delle salcicce, come dissero sprezzantemente Occhetto e D’Alema ) , che non pretendono la buona uscita per essersi impegnati.
Apprendiamo dai giornali, che ASA nel passato era già stata accusata di Azienda / Poltronificio , in una interrogazione comunale a Livorno da Rifondazione Comunista . Leggi tutto “Politica per passione o anche per interesse personale?”

Tariffe idriche in Toscana: interrogazione di Monica Sgherri

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

Sgherri:”avviato l’iter per le nuove da parte dell’Autorità Idrica toscana? Che venga rispettato l’esito del referendum 2011 e non riappaia sotto altre forme la remunerazione del capitale investito.” Interrogazione alla Giunta Regionale”.

Si rispetti l’esito del referendum sull’acqua del 2011! L’Autorità idrica toscana si fermi e non proceda oltre nell’iter di approvazione delle nuove tariffe per il servizio idrico in quanto, se fosse confermato che per la loro formulazione viene utilizzato il metodo indicato dall’Autorità dell’Energia e il Gas, su queste penderebbe il forte dubbio di illegittimità dato che – nella sostanza – sarebbe presente sotto altra denominazione quella famosa “remunerazione del capitale investito” cioè di fatto il profitto assicurato in bolletta per i gestori, abrogato dal referendum e sulla cui non legittimità successiva nelle bollette vi son fior di pronunciamenti della Corte Costituzionale e del Tar.
Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio dell’interrogazione presentata oggi alla Giunta Regionale. L’interrogazione prende avvio da notizie che – se confermate – vedrebbero il Consiglio direttivo dell’Autorità Idrica Toscana aver approvato atti per la definizione delle nuove tariffe idriche, con passaggi che si starebbero svolgendo adesso nei comitati territoriali (ex ato) per poi il passaggio finale in assemblea (che dovrebbe avvenire entro il 30 aprile); se le cose stessero cosi e se in questi atti si segue quanto indicato dall’Autorità per l’energia allora sarebbe rispuntato dalla finestra quanto uscito dalla porta, cioè sotto altre spoglie la famosa remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum.
Un “pasticcio”, se si vuol usare un eufemismo, che certo avrebbe avuto meno possibilità di avvenire se su tutta questa partita vi fosse stato il “fiato su collo” di un organismo quale il “Comitato per la qualità del servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani” previsto dalla legge istitutiva dell’autorità idrica toscana di cui avrebbero dovuto far parte fra gli altri consiglieri regionali, rappresentanti dei consumatori, di associazioni ambientaliste, sindacati e del forum dei movimenti dell’acqua: comitato ad oggi non ancora attivato per mancanza di emanazione del regolamento attuativo da parte della Giunta Regionale.
E’ necessario ed urgente far chiarezza sull’iter e sui contenuti di definizione delle nuove tariffe idriche da parte dell’autorità idrica toscana e che venga attivato al più presto uno strumento utile in primis in casi come questi come quello del suddetto Comitato, il tutto così da contribuire a dare attuazione finalmente alla volontà espressa col referendum”.

Scarica il Pdf dell’interrogazione

Transizione alla latinoamericana, da Chávez a Maduro

 

 

(di ritorno da Caracas) La stretta vittoria di Nicolás Maduro (50,6% contro 49% con Capriles che chiede il riconteggio dei voti) come candidato della continuità con Hugo Chávez nelle elezioni presidenziali venezuelane apre e allo stesso tempo chiude il dibattito sulla prosecuzione del processo bolivariano. Lo chiude, testimoniando anche in Venezuela la solidità del processo democratico nel momento nel quale il candidato dell’opposizione, Enrique Capriles, offre allo stesso tempo un discorso progressista apparentemente analogo a quello della sinistra, accompagnato da un disprezzo e da una denigrazione tipicamente classista verso un processo del quale non può più disconoscere la grandezza.
Capriles, fin da ottobre ma con rinnovata lena durante questa campagna, ha riconosciuto la legittimazione di un’egemonia culturale della sinistra nell’America latina del XXI secolo, che ha sostituito l’inservibile armamentario neoliberale, ed ha –come ossimoro e contraddizione- avocato alla classe dirigente tradizionale –quella stessa del neoliberismo- il ruolo di condurre tale processo. Ma allo stesso tempo il dibattito è aperto in più punti. Nicolás Maduro ha ottenuto un risultato straordinario laddove non era scontato per nessuno che un processo così identificato con la figura di Hugo Chávez potesse sopravvivere alla scomparsa di uno dei dirigenti politici più importanti di tutta la storia latinoamericana. Un certo trionfalismo del campo popolare, che chi scrive ha colto con preoccupazione per le strade di Caracas, si accompagnava al rinviare al dopo alcuni nodi che lo stesso Chávez indicava. Come se la mozione degli affetti potesse cristallizzare a quel 5 marzo, il giorno della morte del presidente, la vita politica di un paese. S’è ripetuto nel campo popolare quello che succedeva nel decennio scorso nell’opposizione: un certo autismo impediva di vedere tanti piccoli smottamenti. Leggi tutto “Transizione alla latinoamericana, da Chávez a Maduro”