- Vogliamo rendere omaggio al Compagno Beppe Lombardo, scomparso prematuramente il 31 marzo scorso, riprendendo la bellissima testimonianza che il giornale “ancora IN MARCIA” ha saputo esprimere nell’articolo che riportiamo di seguito:
E’ MORTO PEPPE LOMBARDO. LA SUA VITA DEDICATA AGLI ALTRI
E’ morta una persona dal cuore grande. Solo chi lo conosceva poco poteva pensarlo come un uomo rude.
Livorno, 31 marzo 2013 – E’ morto ieri pomeriggio il nostro compagno di lavoro Giuseppe Lombardo, conosciuto da tutti come Peppe. Un macchinista ed un uomo impegnato nel sociale, che ha dedicato buona parte della sua vita agli altri. La redazione e tutti i ferrovieri che lo hanno conosciuto si stringono ai familiari in questo momento di dolore. La malattia contro cui ha combattuto fino alla fine ce lo ha portato via troppo presto.
E’ stato sempre in prima linea in tutte le vertenze e le battaglie sociali, sindacali e politiche degli ultimi 40 anni, presente ad ogni iniziativa a difesa dei diritti del lavoro, dei più deboli e dell’ambiente. Si è sempre esposto in prima persona senza lasciarsi spaventare dal potere.
Oltre ai ferrovieri anche tutti i viaggiatori gli debbono qualcosa: quando, assieme ai colleghi che gli furono più vicini, pretese di far rispettare la legge sulla dotazione di una cassetta di pronto soccorso su ciascun treno, venne denunciato da un potere miope ed arrogante per interruzione di pubblico servizio. Anche grazie alla sua perseveranza oggi – per quanto misero e pressoché inutile – sui treni italiani troviamo un pacchetto di medicazione come surrogato di un vero sistema di pronto soccorso. Come forma d’affetto scherzoso il giorno del suo pensionamento, solo due anni fa, i compagni di lavoro gli regalarono un ‘meritato’ pacchetto di pronto soccorso.
Un militante intero che ha speso generosamente la sua vita per migliorare il mondo in cui viviamo. Un ferroviere che ha saputo sempre difendere la sua categoria tenendo conto dei problemi e delle necessità degli altri lavoratori e dei problemi dell’intera società.
La nostra rivista gli deve tanto in termini di partecipazione e sostegno. Per i ferrovieri toscani, e non solo, è stato anche un riferimento organizzativo certo ed affidabile quando ha guidato l’Orsa – prima della sua degenerazione – facendone un raro modello sindacale da imitare; ha dimostrato che è possibile evitare la burocratizzazione sindacale, rimanere legati ai lavoratori, agire nel contesto generale, tenendo però sempre come riferimento principale i loro bisogni. Leggi tutto “Un grande abbraccio, Beppe!”