Teatro Goldoni: occorrono risposte chiare!

 

  • Lorenzo Cosimi

 

Teatro_Goldoni,_LivornoL’aver adombrato la possibile chiusura del teatro Goldoni, rappresenterebbe un ulteriore deterioramento culturale per la  nostra città, non è pensabile una situazione del genere in una città come Livorno dove l’aspetto culturale ha rappresentato non solo la storia ma anche nutrite speranza per il futuro.  La nostra estrema preoccupazione affonda le radici in questa determinata circostanza dove occorrerebbe una chiarezza esemplare  e non  continui tentativi di rimandare o offuscare la realtà. Pertanto è impensabile non porsi alcuni interrogativi, dalla chiarezza del bilancio e la reale situazione finanziaria,  al perché una magnificenza di tale portata sia sotto il profilo architettonico (soffermiamoci un attimo sulla cupola di cristallo) che strutturale versa in queste condizioni a causa di una non oculata programmazione; di conseguenza risulta  essere troppo evidente,  riduttivo e fuorviante il tentativo di additare al costo dei dipendenti una delle possibile cause di tutto. Non possiamo soffermarci sull’aspetto puramente culturale in senso filosofico, dietro’ c è tutto un mondo di lavoratori sia  con contratto a tempo indeterminato che a tempo determinato (facchini, elettricisti, sartoria, macchinisti) che ad oggi non hanno nessuna certezza per il proprio futuro lavorativo, inoltre verrebbe a mancare un ruolo sociale che dentro i teatri si sviluppa, mi riferisco ai laboratori,compresi quelli che svolgono progetti con le disabilità. Ora necessita che tra la dirigenza del Goldoni e le istituzioni in primo luogo l’amministrazione comunale e quella provinciale si apra un dialogo vero e conscio, senza tralasciare il rapporto con la città, dove si mette in atto qualsiasi tentativo per salvare il teatro Goldoni da una possibile chiusura, altrimenti quale città aperta e permeata dal turismo diverrebbe Livorno, dove tutte le sua bellezze artistiche e culturale sono chiuse o sono  in attesa da anni  e anni di restauri mai andati a buon fine. Non possiamo e non dobbiamo  permettere che Livorno non occupi un ruolo di primo piano nel panorama culturale e sociale che innegabilmente gli spetta.

Lorenzo Cosimi – Sgretario PRC Livorno

Rifondazione sulla situazione della TRW di Livorno

 

  • PRC – Segreteria Provinciale di Livorno

 

 

TRW ITALIASono ormai anni che le grandi multinazionali sotto copertura dei processi di globalizzazione liberista, impongono la riduzione dei costi e dei diritti dei lavoratori nel mercato del lavoro, di cui ne vediamo tutte le ricadute negative in termini di tenuta sociale, sfiducia nelle istituzioni ed in particolare nella rappresentanza politica.
In questo scenario del “si salvi chi può”, la multinazionale TRW, non è da meno di tutte le altre aziende di questo calibro, portando di fatto a suo favore il massimo delle opportunità offertegli da questa fase di debolezza e ricattabilità del mondo del lavoro e delle sue rappresentanze.
Infatti, è in atto da tempo nella fabbrica, in seguito alla dichiarazione da parte della Direzione dell’esistenza di 105 esuberi, la messa in atto di un accordo di solidarietà applicato finora a tutti i dipendenti. Oggi veniamo a sapere che i provvedimenti dell’accordo  verranno invece applicati, non a tutti ma solo ad una parte di loro; peraltro  senza che  la stessa azienda ne fornisca una benché minima ragione.
In seguito a ciò non si capisce perché i rappresentanti della RSU, dei sindacati e della Direzione dello stabilimento non vogliano rendere noto il contenuto dell’accordo fatto (così sembra) il 19 dicembre del 2012, come richiesto da molti dei lavoratori, alcuni dei quali, tra l’altro,  non ricordano affatto che si sia svolta un’assemblea dei dipendenti che ne avesse richiesto l’approvazione, (come del resto è avvenuto nello stabilimento della TRW a Gardone,  dove i lavoratori hanno preteso – ottenendolo – il ricorso allo strumento del  referendum). Leggi tutto “Rifondazione sulla situazione della TRW di Livorno”

Comune di Livorno: Emergenza idrica, relazione per la Commissione

 

  • Tiziana Bartimmo

 

272__emergenza_idrica_livorno_1Dobbiamo partire da quello che in quei giorni molti si sono chiesti: se è mai possibile che un temporale, seppur di forte intensità, possa mettere in ginocchio la città, perché di questo si è trattato, esercizi commerciali chiuse, attività interrotte, scuole chiuse per 4 giorni, cittadini che hanno sopportato i disagi di una totale e protratta mancanza d’acqua, anche se durante le commissioni abbiamo ascoltato tentativi di minimizzare. E nel 2013 questa situazione non è accettabile, tenendo anche conto dei cambiamenti climatici, soprattutto dopo che i vertici ASA, nell’immediato hanno dichiarato che “ di fronte ad eventi straordinari, siamo inermi”. Siccome pensiamo che quello che è accaduto in quei giorni non sia frutto di un combinato disposto particolarmente sfortunato, o di un errore umano o tecnico non ripetibile, ma riguardi problemi strutturali, bisogna in qualche modo lavorare per il futuro, perché questo non possa e non debba più accadere, e questo mi pare debba essere lo scopo della commissione.
Rimane la difficile lettura delle dichiarazioni di dimissioni di Del Nista subito dopo l’evento, sulle quali durante la commissione, non si è fatta chiarezza, e di molti elementi di contradditorietà emersi da molti degli interventi di tecnici e amministratori, che certo non hanno giovato alla totale comprensione degli eventi e delle responsabilità da parte dei commissari. Così come bisogna dare atto dello sforzo fatto, in primis dalle maestranze, per lavorare in condizioni che si sono venute a determinare, man mano che il danno appariva in tutta la sua gravità, come eccezionali e difficili e, quelle sì, imprevedibili, probabilmente anche a causa di sottovalutazione, nei primi momenti, e del relativo ottimismo, nel valutare il danno. Leggi tutto “Comune di Livorno: Emergenza idrica, relazione per la Commissione”

Stop all’inceneritore di Ospedaletto

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

ospedaletto incenSgherri:”un caso emblematico di come la funzionalità degli inceneritori sia incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata.”

Firenze, 28 maggio. Un caso emblematico che, se chiama ad azioni mirate nello specifico, rende più in generale evidente come il funzionamento degli impianti di incenerimento sia sostanzialmente incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti. Se infatti – a quanto risulterebbe – è bastato un ancorché modesto incremento della raccolta differenziata e quindi riduzione della frazione organica umida conferita all’impianto di Ospedaletto (e quindi all’aumento del potere calorifico dei rifiuti inceneriti) per portare allo sforamento – a quanto risulterebbe – dei tetti di legge dei valori di emissioni di sostanze inquinanti e alla conseguente chiusura della linea due del medesimo è necessario porsi la domanda su quali garanzie vi possano essere che l’annunciato obbiettivo del raggiungimento futuro del 65% di raccolta differenziata a livello regionale non porti via via nel tempo ad altri casi come questo. Sulla questione che pone l’evento occorso all’impianto pisano di Ospedaletto ho presentato un interrogazione alla Giunta. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. La riflessione di fondo – prosegue Sgherri – è che l’evento conferma una volta di più come la strada da seguire sia quella che all’aumento della raccolta differenziata (e aggiungo del riciclo e riuso dei rifiuti) faccia nel contempo abbandonare quella del ricorso all’incenerimento, che risulta oltre che inutile, impattante sulla salute e ambiente e costosa, evidentemente anche poco praticabile. Una situazione – solo per rimanere all’esempio in questione – che pare invece non essere in quanto – a quanto consta – sarebbe stato avviato a livello dei comuni dell’area un “piano strutturale d’area” che prevede la ristrutturazione dell’impianto: di fronte alla chiusura della linea due che è solo l’ultimo di una serie di stop e criticità che lo hanno riguardato  non è forse più opportuno – a tutela precauzionale di salute ambiente ecc – andare invece nella direzione della chiusura definitiva ?

Monica Sgherri – Capogruppo FDS-VERDI Consiglio Regionale Toscana

(Scarica il Pdf. Int Ospedaletto)

Consiglio comunale Rosignano: interpellanze su Donati laterizi, Solvay Ineos, Test Invalsi

 

  • Niccolò Gherarducci *

 

Di seguito (scaricabili integralmente, ndr) le interpellanze e la mozione presentate il 22 maggio scorso dal gruppo comunista Federazione della sinistra in Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo:

 

Donati laterizi (scarica doc.)

SOLVAY INEOS (scarica doc.)

Test Invalsi (scarica doc.)

 

* Gruppo Comunista FDS – Consiglio comunale di Rosignano M.mo

Interpellanza sulle procedure inerenti le attività di gestione e scarico delle acque provenienti dal sito CISAM

 

Clicca per scaricare il doc.

  • Silvio Lami *

 

Al presidente della Provincia di Livorno

Alla Giunta della Provincia di Livorno

Al Presidente del Consiglio Provinciale di Livorno

 

 

 

Livorno, li 21maggio 2013

Oggetto:Interpellanza con richiesta di Conferenza dei Capogruppo in merito alle procedure inerenti le attività di gestione e scarico delle acque provenienti dal sito CISAM di S. Piero a Grado (Pisa).

Per chiedere alla giunta di informare nel prossimo Consiglio Provinciale, sulla volontà proclamata dalle autorità militari di sversare 750.000 litri di acque radioattive contaminate dal reattore nucleare CISAM (Centro interforze studi per le applicazioni militari) di Pisa nel Canale dei Navicelli, raggiungendo così le coste livornesi.

In riferimento al fatto

che sono sempre state rarissime e spesso incerte le informazioni relative al reattore nucleare a Pisa; nascosto nel verde della macchia di San Piero a Grado, nato negli anni ’50 per ricerche sull’uso dell’energia nucleare a fini nautici. Una centrale nucleare con 17 anni di attività spenta nel 1980, sottoposta a segreto di Stato ed esclusa un decennio fa dalla contabilità nucleare dell’Italia. Così come pure non è mai stata fatta piena luce sulle voci di vari presunti incidenti ed è, ad oggi, negato il diritto a conoscere la verità sulla presenza di scorie radioattive, provenienti anche da materiali di altre basi come ad es. alcuni contrappesi all’uranio usato per le eliche di elicotteri bellici provenienti da La Spezia. Leggi tutto “Interpellanza sulle procedure inerenti le attività di gestione e scarico delle acque provenienti dal sito CISAM”